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venerdì 01 novembre 2024
"Enterprises Meet Migrants for Employment", le buone pratiche del progetto europeo EMME
25-05-2021
Tre Paesi europei coinvolti (Italia, Spagna e Scozia) e più di trecento migranti che hanno seguito corsi di formazione professionale, di orientamento, di lingua per poter fare esperienza di inserimento lavorativo in azienda. Il progetto EMME, Enterprises Meet Migrants for Employment è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi, nonostante i mesi di pandemia, grazie al coinvolgimento di associazioni che lavorano con migranti, enti formativi e del mondo delle imprese. Per l’Italia hanno seguito il progetto la cooperativa Il Girasole (capofila), Consorzio CO&SO, Confcooperative Toscana, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità.
Ai migranti coinvolti è stata offerta un’attività di orientamento curata dai tutor EMME formati a livello europeo per individuare percorsi adatti a ogni persona e utili in una prospettiva di inserimento lavorativo. I percorsi previsti sono stati circa 30 per Spagna e Scozia e 40 per l’Italia. Le imprese intercettate già a partire dall’inizio del progetto, sono state 100 per ogni paese e l’obiettivo è stato quello di verificare la loro disponibilità ad accogliere nei propri team di lavoro dei migranti e di sensibilizzare al tema del “Diversity Management” in azienda grazie a workshop specifici.
Martedì 25 maggio 2021 si è svolta la conferenza finale del progetto introdotta da Claudia Fiaschi, Presidente Confcooperative Toscana e con la partecipazione di Stefano Ciuoffo, Assessore Infrastrutture digitali, rapporti con gli enti locali e sicurezza Regione Toscana, Rosa Milano della Prefettura di Firenze, Mario Savino, docente dell’Università della Tuscia e Coordinatore Accademia di diritto e migrazioni (ADiM).
“Accogliere i migranti nelle nostre comunità - commenta Claudia Fiaschi, Presidente Confcooperative Toscana - significa assumerci un impegno che non è solo quello di gestire al meglio e con qualità l’accoglienza dal punto di vista sanitario e dell’ospitalità ma anche quello di investire per trasformare i progetti migratori in progetti ricchi di opportunità. Questo significa includere attività di orientamento e di formazione per permettere alle persone arrivate nel nostro Paese di costruire competenze utili all’integrazione nel nostro sistema lavorativo, ma anche fondamentali per essere un domani protagonisti di uno sviluppo dei Paesi di origine”. Continua Fiaschi: “Quando accogliamo dei migranti dobbiamo necessariamente investire nella loro formazione e in progetti di crescita personale e di integrazione all’interno della comunità attraverso il lavoro. Non possiamo dimenticare che siamo una Repubblica fondata sul lavoro e iniziative come il progetto EMME sono fondamentali per confrontarci con i nuovi cittadini ma anche per avvicinare le nostre imprese al tema della “diversity” che rappresenta un valore aggiunto per migliorare le performance delle aziende stesse, come si è avuto modo di constatare attraverso al progetto EMME”.