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giovedì 23 gennaio 2025

"Tracce di invisibili", al via a Firenze la rassegna su diritti, migrazioni, inclusione e pace

22-01-2025

Cultura e impegno sociale si incontrano per dar voce alle storie che cambiano il mondo. Incontri, film e spettacoli, in programma dal 22 gennaio al 17 aprile 2025, nella rassegna culturale “Tracce di invisibili” per parlare di diritti umani, migrazioni, inclusione, guerra, pace, organizzata da Arci Firenze, Amnesty International Firenze, Fondazione Stensen e Associazione Progetto Arcobaleno. Un percorso che si snoda in vari luoghi di Firenze per riflettere su temi cruciali della contemporaneità. 

Si inizia il 22 gennaio con l’incontro all'Associazione Progetto Arcobaleno, in via del Leone 9, dal titolo “Fragilità sotto le macerie. Dal potere distruttivo dell’atomica al potere affermativo della tutela dei diritti essenziali della persona. Noi in che stato siamo?”.

Si prosegue il 23 gennaio al Brillante - Nuovo Teatro Lippi alle 21.15 con “Monologhi dell’atomica”. Lo spettacolo di e con Elena Arvigo, con la partecipazione di Monica Santoro, rende omaggio a due tragiche e indimenticabili pagine della storia. Il 9 Agosto 1945 viene lanciata una bomba atomica su Nagasaki e il 26 Aprile 1986 esplode la centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina. Al centro dello spettacolo ci sono le persone. La Grande Storia è raccontata attraverso le piccole storie delle persone che l'hanno subita, le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro drammi. Vite interrotte di uomini, donne e bambini o drasticamente mutate, una quotidianità stravolta e distrutta. Elena Arvigo ha vinto il premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 come miglior attrice.

Il 26 febbraio alle 18 all’Associazione Arcobaleno l’incontro “Eppur si muovono, migrazioni, diritti e confini in un mondo in movimento. Esiste oggi una società accogliente?”.

Il 27 febbraio al Brillante - Nuovo Teatro Lippi lo spettacolo “Lampedusa Beach”. È il primo dei tre testi che compongono la Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Shauba, giovane donna africana, sta sprofondando negli abissi, al largo di Lampedusa, e rievoca i momenti di un viaggio epico, dalle raccomandazioni dell'amata zia Mahama alla crudeltà degli scafisti che, mentre cercano di violentarla, fanno rovesciare la scialuppa. Lo spettacolo viene ripreso dalla compagnia Accademia Mutamenti in forma di reading intimo che si ascolta in cuffia, per esaltare la prossimità con Shauba, e l'attrice "in apnea" che la rappresenta. Il testo nel 2011 ha vinto il Bureau des lecteuts della Comédie Française. La Trilogia ha vinto il Premio per la Drammaturgia 2015 dell'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.

Il 19 marzo all'Associazione Progetto Arcobaleno l’incontro “Donne e guerra: la violenza degli Stati è anche una questione di genere?”.

Il 20 marzo lo spettacolo “Figlie dell’epoca” di e con Roberta Biagiarelli al Brillante - Nuovo Teatro Lippi.  Il conflitto della prima guerra mondiale visto con gli occhi delle donne, che non sono partite per il fronte -cose da uomini - ma che sono ugualmente andate in "guerra" come crocerossine, operaie, braccianti, ma anche come intellettuali, pensatrici, pacifiste e antimilitariste. Donne che hanno fatto del pacifismo in tempo di guerra, un evento che trascende ogni immaginazione: l'auto convocazione il 28 aprile 1915 all'Aja del Congresso Internazionale femminile per discutere del ruolo delle donne per la diffusione di una cultura di pace. Roberta Biagiarelli dà voce all'unica italiana presente al Congresso, Rosa Genoni, diventando un ponte tra le donne di ieri e le donne di oggi. Lo spettacolo ha ricevuto il premio del pubblico al 140 Festival teatrale di Resistenza e ha vinto il Premio Sonia Bonacina.

Il 31 marzo al cinema Astra l’incontro “Diritto al dissenso e conflitto sociale: quando cessa di essere democratico lo Stato che impedisce ai cittadini di protestare?”.

Infine, il 17 aprile lo spettacolo “Topi. A vent’anni dal G8 di Genova” di Usine Braug con Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Russo al Brillante - Nuovo Teatro LippiI fatti del G8 di Genova attraverso lo sguardo di chi all'epoca aveva solo 12 anni con ricordi confusi di cosa accadde ma con la consapevolezza di vivere gli strascichi di quei tragici eventi di quei giorni di luglio. Lo spettacolo è frutto di un dettagliato lavoro di ricerca che ha coinvolto chi quei giorni c'era, ma anche chi non c'era: tutti i testi e le testimonianze utilizzate provengono da interviste, archivi storici, documentari e da centinaia di racconti letti ed ascoltati. Realtà e finzione procedono par- allelamente, come fossero una il riflesso dell'altra, fino ad arrivare ad incontrarsi, a mescolarsi, a fondersi per far riesplodere quei fatti nella loro tragica potenza narrativa, personale e collettiva. Lo spettacolo ha vinto il Premio Scenario Periferie 2021.

Per maggiori informazioni: https://stensen.org