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sabato 02 novembre 2024
Nuova programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze
05-01-2022
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che fino a mercoledì 12 gennaio 2022 proietterà i seguenti film:
"DIABOLIK" di Manetti Bros Da Mario Bava ai Manetti Bros. La nuova versione cinematografica di "Diabolik" riparte proprio da lì, dalla fine degli anni '60. Nel 1968 infatti è stato realizzato quello che fino ad oggi era stato l'unico film tratto dal celebre fumetto delle sorelle Giussani. Probabilmente non è solo una coincidenza o un omaggio. Liberamente ispirato al fumetto n. 3, "L'arresto di Diabolik" pubblicato il 1° marzo 1963 dove compare per la prima volta il personaggio di Eva Kant, il nuovo "Diabolik" sembra avvicinarsi a una forma di racconto più classico, in realtà si tratta di un altro intrigante viaggio nei generi da parte dei Manetti Bros: un lavoro di incessante contaminazione di linguaggi. Il "Diabolik" dei Manetti è un film d'epoca, per mantenere intatto lo spirito vintage del fumetto. Sarà ambientato a fine anni 60, con tanto di auto d'epoca e "l'immancabile Jaguar, ovviamente", tra Milano, Trieste e Bologna. Ma la vera sorpresa sarà la storia. "Per raccontare davvero Diabolik è impossibile non raccontare Eva Kant - afferta Marco Manetti - sarà coprotagonista del nostro film al 100%, vogliamo raccontare l'incontro tra Diabolik ed Eva, due anarchici in un mondo di assoggettati depressi. Il nostro sarà un film di azione sì, ma anche oscuramente romantico". Ed è proprio sulla relazione tra i due che si poggia gran parte del film: ciò che cambia la vita di Diabolik è la conoscenza con l’affascinante Eva Kant. Il loro rapporto è un continuo gioco costituito da sfide psicologiche in cui entrambi rischiano qualcosa e contemporaneamente restano vittime di un colpo di fulmine che li unirà per sempre. Sgombriamo subito il campo: è Eva Kant la vera protagonista del film. La storia funziona eccome: mettere su pellicola i personaggi dei fumetti è complicato, ma i Manetti Bros confezionano un'opera che, se pure porta il nome di un uomo, ha il grande merito di regalare un intenso ritratto di donna.
"7 DONNE E UN MISTERO" di Alessandro Genovesi "7 Donne e un mistero è il remake, con parecchie modifiche e vent'anni dopo, di Otto donne e un mistero di François Ozon, ed è diretto e cosceneggiato (con Lisa Nur Sultan) da Alessandro Genovesi. Il tentativo è di raccontare una storia tutta al femminile in cui l'unica figura maschile è ridotta al silenzio, anche se è intorno a lui che ruotano tutte le preoccupazioni delle donne in scena, come nel film capostipite del genere, "Donne" di George Cukor. Genovesi, però, decide non solo di ridurre il numero delle protagoniste in scena, ma anche di ambientarlo nell'Italia degli Anni '30 anziché in quella degli Anni '50. Ed è proprio il gustosissimo cast il motivo principale per andare a vedere questa commedia natalizia con delitto che mantiene intatto l'impianto teatrale del film di origine. Il gioco narrativo è identico, con il gineceo menzognero che dovrà smascherarsi a vicenda con scaltrezza e perfidia. Su tutte le straordinarie interpreti spiccano Margherita Buy, Ornella Vanoni e Luisa Ranieri, decisamente più a loro agio nel registro comico-grottesco e l'escalation tragicomica. Tra chiavi sostituite e pistole nelle borsette, tisane e titoli rubati sotto il materasso, svenimenti in serie, statuette ming e lezioni di seduzione "7 donne e un mistero" abbandona l’uso delle canzoni come numeri musicali del film di Ozon per concentrare il suo sguardo sul gioco d’intese e di sguardi tra attrici ben amalgamate. Sfida generazionale di stili e movenze, il film di Genovesi sfoggia i magnifici costumi colorati di Francesca Sartori. Si ride con l’impertinenza misurata della Vanoni che fa la Vanoni e del tentativo di uscire fuori dagli schemi precostituiti di una femminilità che, alla fine, unisce le forze nel nome di un’imprevista solidarietà.
"ONE SECOND" di Zhang Yimou Zhang Yimou torna al periodo della rivoluzione culturale con una storia di paternità e di “cinema” in cui traspare l’amore e la nostalgia per la materialità fragile e testarda della pellicola. "One Second" era stato annunciato alla Berlinale del 2019. Poi, per misteriosi “motivi tecnici”, era stato ritirato poco prima dell'inizio e subito si era vociferato di problemi di censura per lo scottante periodo della rivoluzione culturale maoista che aveva segnato la sua giovinezza. La storia di un'evasione e di un'esistenza spezzata che cerca un riscatto, un modo per ritrovare la retta via e di rimettere insieme i cocci dissestati dalla resistenza al Partito."One Second", presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in arrivo in sala il 16 Dicembre si presenta come un'epopea eroica che non riesce a nascondere un tributo speciale al cinema e al grande schermo. Un thriller singolare che, insieme alla venerazione per il cinema e un'umanità che inizia pian piano a svelarsi, introduce anche tantissimi personaggi ben riusciti come Mr. Film, il proiezionista del cinema che il resto del popolo tratta con una venerazione e una riverenza anche solo per essere un membro di spicco del partito. «Non dimenticherò mai certe scene dei film che guardavo da bambino. L'eccitazione e la felicità oltre le parole erano come un sogno. I film ci accompagnano mentre cresciamo», ha detto il regista, che in "One Second" ha "scritto" una lettera d'amore all'arte cui ha dedicato la sua vita. «I sogni ci accompagnano per tutta la vita. C'è sempre un film in particolare che si ricorda per tutta la vita, e forse non solo il film stesso, ma anche il tipo di aspettativa che cattura, un desiderio di guardare le stelle. "One Second" è dedicato a tutti coloro che amano i film». Una dedica impressa in ogni singolo fotogramma di quest'avventura quasi fiabesca che ci catapulta in una Cina dove tutti lottano per sopravvivere e, soprattutto, per assaporare un po' di libertà. Se i protagonisti riusciranno nell'intento o moriranno nel tentativo, però, è tutto da vedere...
"È STATA LA MANO DI DIO" di Paolo Sorrentino "È stata la mano di Dio" racconta le vicende di una famiglia intrecciandole alle dinamiche che portarono Diego Armando Maradona al Napoli. Il padre della famiglia è Toni Servillo e insieme a lui vediamo una madre molto dolce e due figli adolescenti che stanno crescendo. L’arrivo di Maradona cambierà le carte in tavola del destino.