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sabato 28 dicembre 2024
Nuova programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze
24-02-2022
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che da giovedì 24 febbraio a mercoledì 2 marzo 2022 proietterà i seguenti film:
"AFTER LOVE" di Aleem Khan Il debutto folgorante di Aleem Khan per un film che indaga le forme dell’identità. Film rivelazione del cinema inglese con sei British Independent Film Awards in tasca e quattro nomination ai BAFTA, "After Love" è un esordio impressionate per la capacità di Khan di mantenere il controllo totale su una storia che poteva scadere in una deriva sentimentale e che, invece, diventa un’indagine sul concetto di identità e su come la modifichiamo in relazione a chi abbiamo accanto. Mary/Fatima ha abbracciato un’altra cultura per amore. La morte del marito e la scoperta di una vita segreta con un’altra donna che non ha compiuto la sua stessa scelta provocano in lei una perdita di equilibrio esistenziale. Mary – una straordinaria Joanna Scanlan – decide di attraversare quello specchio d’acqua che separava le due vite parallele del marito per conoscere in prima persona un segreto che la riguarda da vicino. "After Love" si trasforma così in un thriller dei sentimenti in cui la suspence attraversa il racconto grazie alla protagonista che cela la sua identità all’altra donna con cui aveva inconsapevolmente condiviso il marito. Un percorso verso la verità che Aleen Khan sottolinea scegliendo un approccio tripartito. "After Love" è anche un film sul lutto, sul bisogno di romperci in mille pezzi per poter riacquistare una forma e tornare a vivere. Khan lo suggerisce con delle metafore visive eleganti e struggenti che ben sintetizzano lo stato d’animo di Mary. Un film da ascoltare, che vibra nei silenzi della sua protagonista. Un’opera matura e lucidissima fatta di suggestioni ed evocazioni visive e in cui identità, memoria e verità sono al centro di un racconto intimo e profondo sull’amore, la conoscenza di noi stessi e di chi abbiamo accanto.
Giovedì 24/02 Ore 15:45 - *19:00 - 20:45 Venerdì 25/02 Ore 17:00 Sabato 26/02 Ore *18:30 - 21:30 Domenica 27/02 Ore 16:25 - 18:00 Lunedì 28/02 Ore 20:45 Mercoledì 02/03 Ore 15:00 *Le proiezioni con asterisco sono in Inglese con sottotitoli
"VANONI - SENZA FINE" di Elisa Fuksas Ornella Vanoni incontra Elisa Fuksas in una stazione di servizio, dentro a un minivan. Perché proprio lì non si sa, e se lo domanda la stessa Ornella. Poi arrivano in un lussuosissimo hotel-spa a cinque stelle, le cui architetture anni Quaranta diverranno parte fondamentale di questo film, così come lo diverranno il corpo della Vanoni, e l'onnipresente acqua di vasche, docce, piscine. Sarà forse chiaro, a questo punto, che "Senza fine" non è un tradizionale documentario. Elisa Fuksas racconta a modo suo la grande cantante italiana. Alla regista, pare, quello che racconta la Vanoni interessa solo se inserito nel contesto di un'immagine e di un racconto che siano cinema, sogno, ambiguità, immagine. Elisa Fuksas si mette in scena quasi quanto Ornella Vanoni, sottolineando a più riprese la la loro amicizia, ma anche e soprattutto la sua fatica, la sua stanchezza, la sua insofferenza nei confronti delle bizze della diva che le rende spesso complicato lavorare. Ecco che il metacinema, letteralmente, entra in "Senza Fine", con molte scene in cui Fuskas e i suoi raccontano di Ornella che è in camera e non scende, che in quella scena lì sarebbe dovuto succedere questo e quello ma Ornella non c'è...Non si sa se Fuksas avesse in mette tutto questo da subito: il ritratto sfocato e onirico di una figura sfuggente e indefinibile, sospeso tra scena o retrosena. O se, per così dire, ha fatto di necessità virtù. Quello che è certo è che se c'è una che si può permettere delle bizze, questa è Ornella Vanoni. Una che quando parla (e canta) è sempre una meraviglia.
"IL CAPO PERFETTO" di Fernando Leòn de Aranoa Il film racconta le dinamiche interne ed esterne di un’azienda che produce bilance industriali al cui vertice vediamo, appunto, un capo - interpretato da Javier Bardem - che deve destreggiarsi tra vita privata e controlli di commissione, benessere dei propri dipendenti, disguidi, licenziamenti. La ricerca di un equilibrio sarà la chiave del successo, forse, ma il percorso per arrivarci sarà tutt’altro che semplice. Una commedia dal sapore acidulo, irriverente e a tratti cinica, racconta i retroscena del mondo del lavoro, mettendosi ad inquadrare la posizione del capo. Una prova estremamente poco scontata, nella quale assistiamo a un cambio di prospettiva che non vi deluderà!
"IL DISCORSO PERFETTO" di Laurent Tirard Adrien (Benjamin Lavernhe) era un uomo felice, un po’ cinico e burbero forse, ma felice. Finché Sonia (Sara Giraudeau), la sua fidanzata, non gli ha chiesto la fatidica “pausa”. Dopo settimane di snervante silenzio non riesce a trattenersi e le manda un messaggio, ma la trepida attesa di una replica, che forse potrebbe rimettere in ordine la sua vita, coincide con un evento tremendo: un’interminabile e noiosa cena in famiglia in cui gli viene chiesto di fare un discorso al matrimonio della sorella, il futuro cognato lo incastra con una frase che lo getta nel panico più totale: "Sai, a tua sorella farebbe davvero piacere se tenessi un discorsetto il giorno del matrimonio". Si incrociano così, nella mente di questo quarantenne incline alla depressione ma dotato di un'autoironia folgorante, due flussi di elucubrazioni: gli abbozzi di discorsi matrimoniali fallimentari, che lo fanno impantanare sempre più nel suo odio per le cerimonie, e il film della storia con Sonia, alla ricerca spasmodica di un lieto fine. Il quadro che ne deriva è una commedia romantica, dolceamara e spesso esilarante, in cui l'humour sulla coppia e sul disadattamento esistenziale crea una miscela irresistibile. E se fosse proprio questo discorso a indirizzare il corso degli eventi futuri, permettendogli di rimettersi in gioco? Intanto, il telefono tace…
"DRIVE MY CAR" di Ryûsuke Hamaguchi Racconta la storia di Yusuke Kafuku (Hidetoshi Nishijima), un attore e regista teatrale felicemente sposato, fino a quando sua moglie, una drammaturga, è venuta a mancare improvvisamente. Due anni dopo questo tragico evento, Yusuke viene ingaggiato per mettere in scena lo "Zio Vanja" di Checov in un festival teatrale che si tiene a Hiroshima. Durante le rappresentazioni conosce Misaki (Tōko Miura), una ragazza che è stata scelta per fagli da autista. Trascorrendo sempre più tempo insieme a bordo di una Saab 900 rossa tra un tragitto e l'altro, i due legano molto e anche la riservata Misaki riesce ad aprirsi e a parlare di sé. L'attore e la sua autista iniziano a raccontarsi sinceramente, fino ad affrontare il delicato tema del passato di entrambi.