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lunedì 04 novembre 2024
"Videodrome", il film di David Cronenberg in versione 4K al Cinema Spazio Uno di Firenze
19-09-2022
Da lunedì 19 a mercoledì 21 settembre 2022, il film manifesto della poetica della mutazione del visionario David Cronenberg, "Videodrome", interpretato da James Woods, Sonja Smits, Deborah Harry e Peter Duorsky, arriva in programma nella versione 4K restaurata al Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) in versione originale con sottotitoli in italiano.
Max Renn è il proprietario della piccola emittente privata che prospera offrendo ai telespettatori contenuti pornografici o estremamente violenti. Nella ricerca di programmi di questo genere, Max entra in contatto con Videodrome, un’emittente pirata che trasmette immagini di torture per poi scomparire improvvisamente dopo pochi minuti....
Cineteca di Bologna inaugura la decima stagione del "Cinema Ritrovato al Cinema" riportando in sala dal 19 Settembre, in una nuova, splendida versione 4K, quello che può essere considerato il manifesto della poetica della mutazione di David Cronenberg. "Videodrome" rappresenta l'apice del suo "body horror" e al tempo stesso apre a nuove suggestioni che il regista canadese svilupperà nei capolavori a venire. Riportarlo al cinema significa anche verificarne l'attualità e il suo essere stato straordinariamente in anticipo sui tempi. Non c'era il web nel 1983, ma la nostra realtà "mediatica" (e mediata) era già tutta lì. "Videodrome" è a tutti gli effetti il ‘manifesto’ del cinema di Cronenberg: un film paradigmatico, pluristratificato e scioccante. Sconvolgente come un’allucinazione, lucido e denso come un saggio teorico sul mondo mass-mediale in cui ci è dato di vivere. Raramente il cinema ha portato così in profondità la riflessione su se stesso, sul proprio senso, sul suo rapporto con gli altri media e con il corpo degli spettatori. Cronenberg riflette sull’intossicazione iconica derivata dal consumo di immagini televisive e sulle modificazioni fisiche e antropologiche che la diffusione della Tv sta apportando all’apparato percettivo umano. "Videodrome" ha cioè la forma inquietante di un’interrogazione problematica sulla natura riproduttiva delle immagini e sul rapporto di ambivalente fascinazione e repulsione che l’occhio umano prova di fronte ai propri sogni e ai propri incubi reificati e incessantemente riprodotti sullo schermo della Tv. David Cronenberg realizza una pellicola che ancora oggi affascina, sconvolge e punta duramente il dito contro la capacità da parte della televisione e dei mass media di influenzare e distorcere la nostra percezione. Lungi dall’essere una mera critica alla tecnologia e alla sua crescente invasività,"Videodrome" indaga invece in profondità sul nostro modo di fruire dell’immagine televisiva e delle molteplici realtà che essa crea intorno a noi, dando vita a un’angosciante contaminazione fra erotismo e violenza e fra carne e metallo, che costituirà l’ossatura e il filo conduttore di tutta la produzione successiva del cineasta canadese. Cronenberg intreccia il suo complesso discorso etico e sociale con il suo proverbiale gusto per un’immagine torbida, sinistra, ipnotica, che dà vita a un’atmosfera onirica e allucinata, che turba e allo stesso tempo affascina lo spettatore.