Si chiude la prima edizione dell'Immagina Florence International Film Festival promosso dall'Associazione culturale Cinema Immagina di Firenze. Oltre 100 le opere pervenute da ogni parte del mondo. A ricevere il premio per il miglior lungometraggio indipendente è stato “Quel genio del mio amico”, diretto da Alessandro Sarti. Una storia di fantasia tutta toscana che vede protagonista un Leonardo da Vinci interpretato, con ironia, da Sergio Forconi. Domenico Costanzo riceve il Premio Speciale della Giuria alla Carriera.
“I veri vincitori sono stati i giovani, protagonisti del contest a 360°: dalla selezione dei finalisti, alla proclamazione dei vincitori da parte di una giuria composta esclusivamente da allievi della Scuola di Cinema Immagina. Anche i partecipanti, che hanno inviato i propri lavori da tutto il mondo, sono stati principalmente giovani, propulsori di quel cinema che io amo chiamare verace e appassionato, ossia il cinema indipendente”
Così Giuseppe Ferlito, regista e presidente dell'Associazione Cinema Immagina di Firenze, ha commentato il trionfo di talenti giovanili che si è dimostrata essere la prima edizione dell'Immagina Florence Film Festival (in programma dal 15 al 22 ottobre scorsi), cconclusosi con una partecipata cerimonia di premiazione negli spazi della sede della Scuola di Cinema, in via Borgo Stella 11/r.
“Le emozioni sono state indescrivibili -commenta Ferlito-. Da anni lavoro al fianco dei giovani per aiutarli a diventare i professionisti del cinema di domani, non solo attraverso la scuola, ma anche coinvolgendoli direttamente nella realizzazione delle mie produzioni. Mai come stavolta però ho sentito di aver condiviso con loro un'esperienza non solo formativa, ma una vera e propria opportunità di crescita creativa reciproca. Grazie al lavoro svolto a quattro mani con il direttore artistico del Festival Giovanni Bogani, abbiamo assistito all'avvio della concretizzazione di un nostro grande sogno: trasformare Firenze in una capitale internazionale del cinema indipendente”
Nel corso della cerimonia di premiazione, il direttore artistico Giovanni Bogani ha sottolineato che: “Di festival di cinema ce ne sono molti, ma la novità di questo è che, per la prima volta, studenti dei corsi di recitazione, regia, sceneggiatura e anche del corso di critica cinematografica si sono messi a guardare decine di opere, e hanno premiato i film che hanno amato di più.
I film premiati vengono da ogni angolo del mondo: Francia, Stati Uniti, Lettonia, Polonia, Germania, Argentina, Cina. Ma il premio al miglior lungometraggio indipendente è andato a un film che ha messo a frutto forze produttive indipendenti toscane. È “Quel genio del mio amico”, diretto da Alessandro Sarti. Una storia di fantasia che vede protagonista Leonardo da Vinci. Un Leonardo da Vinci interpretato, con ironia, da Sergio Forconi”.
Ecco dunque i vincitori della Prima edizione dell'immagina Florence Film Festival:
La giuria ha giudicato miglior lungometraggio indipendente “Quel genio del mio amico”, di Alessandro Sarti (Italia): Il film, interamente girato in Toscana, è una storia di fantasia che si sofferma su un periodo cruciale della vita del grande artista Leonardo da Vinci. Leonardo è in un periodo di crisi creativa, durante il quale Lorenzo il Magnifico in persona gli commissiona un quadro per rafforzare l'alleanza fra la famiglia Medici di Firenze e gli Sforza di Milano. Nel frattempo, Francesco de' Pazzi, deciso a rovinare i piani di Lorenzo, commissiona ad alcuni mercenari il furto dell'opera.
A ricevere il premio per il miglior lungometraggio è “GrabbingHuaPao”, di Weidong Wu (Cina): Un giovane di nazionalità Zhuang vuole aiutare la sua ragazza a trovare una quantità di denaro sufficiente a rinnovare l'affitto del locale in cui lei ha il suo negozio. Per questo motivo forma una squadra di HuaPao (gioco tradizionale simile al rugby), reclutando amici e conoscenti. Dopo in duro allenamento e alcuni momenti di sconforto la squadra dei Leopard Fireworks riuscirà a vincere il campionato di HuaPao e il giovane ragazzo potrà rinnovare l'affitto del negozio e sposare la fidanzata.
Miglior documentario corto è stato giudicato “Adagio Portoghese”, di Guido Bandini (Italia): Un regista arriva nella città di Oporto. Ispirandosi al documentario del 1956 "Il pittore e la città" di Manuel De Oliveira, riscopre la semplicità del linguaggio del primo cinema, compiendo un viaggio nella potente bellezza e anima di una città, che diventa emblema e trasfigurazione del mondo, del suo mistero, della fragilità e finitezza dell'esistenza umana.
Riceve il premio per il miglior cortometraggio “A Fairy Tale”, di Zoé Arene (Francia): Juan, un aspirante regista, vuole documentare alcuni momenti della vita di Coco, una ragazza indigente e stravagante. Juan scopre quasi subito che Coco crede di essere una delle ultime fate rimaste al mondo, in una società disincantata che non crede più a questo genere di cose. Per questo motivo Juan cercherà di abbandonare il suo progetto, mentre Coco proverà a dimostrare in tutti i modi al ragazzo di essere davvero una fata.
Nella sezione Animazione, “On/Off” di Nicolas P. Villareal (Argentina) si porta a casa i premi per la miglior animazione, miglior regia, miglior montaggio e miglior sound design: Partendo da grandissimi esempi di creatività come Leonardo Da Vinci, Frida Kahlo, Nikola Tesla ed altri, l'animazione mostra come le distrazioni fini a se stesse possano essere dannose per la creatività personale, fino quasi ad annientare letteralmente le persone, spegnendole. In questo preciso caso la distrazione in questione è data dagli smartphone e dai social network.
Nella sezione “documentari”, a ricevere il premio per il miglior documentario lungo è stato “Beneath The Ash”, di Amir Saleh (Italia): Documentario su Bergamo nel periodo iniziale della pandemia da Covid19 e su come la città ha poi reagito in quanto luogo più colpito di Italia.
Gli altri vincitori sono stati il cortometraggio indipendente “Make Room”, di Skya Theobald (Stati Uniti); il cortometraggio breve (sotto i 5 minuti) “Young Love in a Dirty Place”, di Reinis Spaile (Lettonia); il cortometraggio drammatico “First...”, di Adam Hartwiński (Polonia); il cortometraggio fantasy “Fairy Tale Country”, di Cem Arslan (Germania); il cortometraggio horror vincitore anche nella categoria migliori musiche originali “Two Sisters”, di Diego Carli (Italia); la miglior opera prima di cortometraggio è “2020”, di Hélena Antonio (Italia).
La miglior sceneggiatura originale di cortometraggio è stata quella di Eugene Rocco Utley (Stati Uniti), per l'opera “A Gift for and From the Shallows”, mentre la miglior canzone originale di cortometraggio è stata giudicata “Neverland”, di Nam Nguyen (Australia).
Il premio per la miglior fotografia di cortometraggio è stato aggiudicato a Ming Kun (Cina) per “Secret Recipe”.
Il miglior progetto studentesco è “Mountain Spirits”, di Qiwei Li, Zishan Huang, Yin Fu, Yuxuan Fu (Cina). “Maria's Silence”, di Cesare Bedogne (Italia), è stato giudicato miglior film sperimentale; il premio per la miglior serie TV/Web è stato assegnato invece a “The Chronicles of Jesus”, di Jon-James Hodson (Stati Uniti), mentre quello per il miglior video musicale a “New Shit”, di Marco Gentili (Italia)
Nella sezione sceneggiature, riceve il premio per la miglior sceneggiatura di cortometraggio “Wildflower” di Peter Salisbury (Irlanda), mentre “Le streghe” di David Addona (Stati Uniti) lo riceve per la miglior sceneggiatura di lungometraggi.
Il riconoscimento speciale della giuria alla Carriera va a Domenico Costanzo, mentre il premio speciale Immagina School Student Film va all'opera “The Laughing Man”, di Giulia Simoncelli (Italia), un cortometraggio prodotto e realizzato interamente dalla Scuola di Cinema Immagina.
Per maggiori informazioni: https://immaginaflorencefilmfestival.com