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martedì 05 novembre 2024
"Miracle", il regista Bogdan George Apetri al Cinema Spazio Uno di Firenze
01-11-2022
Il film “Miracle - Storia di destini incrociati" di Bogdan George Apetri, distribuito nelle sale italiane da Trent Film, verrà presentato a Firenze martedì 1 novembre 2022 alle ore 21.20 al Cinema Spazio Uno (Via del Sole, 10): il film verrà preceduto da un saluto del regista.
Presentato in Concorso Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, “Miracle - Storia di destini incrociati” è un’opera avvincente in perfetto equilibrio tra dramma e thriller, che racconta una vicenda imprevedibile analizzando al contempo le storture della società di un intero paese, la Romania di oggi. Il film è stato inoltre insignito del premio della Giuria Interreligiosa al Tertio Millennio, per "il coraggio nelle scelte di regia e per l’originalità nell’affrontare il tema della spiritualità in un mondo sempre più secolarizzato".
Diviso in due capitoli, questo film straordinario che ha ha incantato la critica di due continenti vede protagonista Cristina (Ioana Bugarin), una suora di diciannove anni che esce segretamente dal monastero in cui vive per occuparsi di una questione urgente. Il suo enigmatico viaggio la porta in giro per la città, prima in un ospedale, poi alla ricerca di un uomo. Non riuscendo a rintracciarlo Cristina si attarda, perdendo così il passaggio organizzato per rientrare. Trova un improvvisato taxi, ma sulla via del ritorno al monastero la attende un destino inaspettato.
I suoi movimenti verranno ricostruiti da un ispettore di polizia, alla scoperta di una verità via via più incredibile. Un dramma/thriller sullo scontro tra menzogna e verità, tra inganno e fede. In una città in cui, per risvegliare la giustizia, ci vorrebbe un miracolo.
"Il film si rivela attraverso due facce opposte ma complementari della stessa lente" - ha dichiarato il regista Bogdan George Apetri - "una visione del mondo realistica, contrapposta a una visione basata sulla fede. La storia funziona bene sia se la si interpreta dal punto di vista pragmatico degli spettatori atei, sia se la si percepisce da una prospettiva religiosa, soprannaturale e immateriale. Il film non risponde a delle domande, ma offre semplicemente un punto di partenza verso un punto d’arrivo misterioso, valido, unico e irripetibile nell’anima di ciascuno spettatore. La pellicola mette in risalto il dualismo di questa equazione: l’approccio perfettamente realistico di una storia che, d’altro canto, si può interpretare integralmente in chiave spirituale – ma solo se lo si desidera.”