“Nothing Compares” di Kathryn Ferguson, sulla fenomenale ascesa della cantautrice irlandese di Sinead O’Connor e “Gorgona” di Antonio Tibaldi, sull’isola-carcere a trenta chilometri da Livorno, l’unico penitenziario in Europa concepito come una colonia agricola, sono alcuni dei documentari in prima italiana in programma alla quinta giornata della 63° edizione del Festival dei Popoli, mercoledì 9 novembre 2022, al cinema La Compagnia e Spazio Alfieri (ingresso 7 euro, ridotto 5).
La proiezione di “Nothing Compares” di Kathryn Ferguson (ore 21.30, La Compagnia) sarà impreziosita dalla performance della cantante Petra Magoni, accompagnata dalla musicista Ilaria Fantin. Il documentario ripercorre la fenomenale ascesa della cantautrice irlandese alla fama mondiale ed esamina il modo in cui ha usato la sua voce allʼapice della celebrità prima che la sua personalità iconoclasta la portasse all'esilio dal mainstream del pop. Concentrandosi sulle parole e sulle azioni profetiche di Sinéad tra il 1987 e il 1993, il film presenta un ritratto d'autore di questa impavida artista attraverso una lente femminista contemporanea. Il documentario d'archivio presenta video musicali ed esibizioni di concerti che hanno segnato l'epoca, ed è supportato da un'intervista inedita, in cui riflette sugli eventi con le sue parole e da una prospettiva attuale.
“Gorgona” di Antonio Tibaldi (ore 20:30, Spazio Alfieri) in Concorso Italiano racconta dell’isola-carcere a una trentina di chilometri da Livorno, l’unico penitenziario in Europa concepito come una colonia agricola in cui i detenuti lavorano per produrre verdure o formaggi, per allevare animali o curare orti. Uno spazio di lavoro che permette ai detenuti di vivere all’aria aperta, in uno spazio che sembra un paradiso, immerso nel sole della Toscana e illuminato dai riflessi del Tirreno. Lo sguardo della macchina da presa segue le giornate di chi sconta una pena e di chi lavora in un carcere che non sembra un carcere e che la macchina da presa restituisce al nostro sguardo come fosse uno spazio fuori dal mondo.
La quinta giornata parte alle 15, al cinema La Compagnia, con One Way (Ida) di Ignacio Ragone, un cortometraggio sulla vita e sulla morte, sul dolore generato dalle questioni incompiute, sulle parole non dette, sulla solitudine e sulla possibilità sempre presente di morire in pace; lo segue Drifting di Sommur Vardar, lavoro di riflessione sulla città e gli uomini e le donne che la vivono, della loro lotta quotidiana contro l’amnesia, per la memoria. Alle 19, il momento di The Eclipse di Natasa Urban, ricordo biografico della regista che riguarda la popolazione serba e il passato bellico e criminale del Paese, durante la guerra dei Balcani nei primi anni Novanta. Alle ore 17 in sala torna la sezione Habitat, con The Territory di Alex Pritz, protagonista l'instancabile lotta del popolo indigeno Uru-eu-wau-wau contro l'invadente deforestazione portata avanti dai coloni illegali e da un'associazione di agricoltori non indigeni dell'Amazzonia brasiliana - grazie a filmati raccolti in tre anni di ricerca di giornalisti della comunità stessa.
Terzo appuntamento allo spazio del 25 Hours Hotel (in piazza San Paolino, 1) alle ore 19 per i Pop Corner: stavolta il focus è su “Immaginari al lavoro”, ne parleranno Dario Salvetti, del Collettivo di fabbrica dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio, e Riccardo Staglianò, giornalista e autore dei libri sul tema “Gigacapitalisti” (Einaudi, 2022) e “Lavoretti” (Einaudi, 2018).
Allo Spazio Alfieri, invece, dalle 15 in sala un tris di cortometraggi di Diamonds are forever: Daughters of Chaos di Marjorie Keller, storia di ragazze che diventano donne, di donne che ricordano la loro infanzia, deluse dall’amore, alla ricerca di un’anima perdut; Sink or swim di Su Friedrich, su come gli eventi dell’infanzia plasmano le idee di una ragazza sulla paternità, sulle relazioni familiari e sul lavoro; Joyce at 34 di Joyce Chopra e Claudia Weill, racconto della regista della sua vita dopo il parto, di come I nuovi genitori amano la propria figlia, ma devono riconoscere i limiti che questa pone alle loro carriere. Alle 17, continua la musica, con la sezione Let the music play!: in sala arriva Il rumore dell’universo di Gabriel Azorin, il docu apre uno spaccato sul lavoro e sul privato di Giovanni Truppi, cantautore di talento, approdato anche sul palco di Sanremo con la sua proposta personale e inconsueta.; a cui segue Not Available - It’s About Yann Keller di Federico Savonitto e Gianni Sirch, uno sguardo alla vita dell’artista industrial Yann Keller, performer musicale d’avanguardia che a Berlino ricicla e trasforma gli oggetti più inconsueti, per farne strumenti musicali. Alle 18.30 l’omaggio a Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, con il loro Caniba, affresco sulla carne e sul desiderio che riflette sul significato sconcertante del cannibalismo nell'esistenza umana attraverso il prisma di un uomo giapponese, Issei Sagawa, e della sua misteriosa relazione con il fratello Jun Sagawa. Penultimo appuntamento alle 20.30, il concorso italiano presenta Gorgona di Antonio Tibaldi, sull’isola-carcere Gorgona, a 19 miglia dalla costa Toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa. Infine, alle 22.30 la proiezione dedicata al regista Pierre-Yves Vandeweerd con The Eternals, storia di vagabondaggio e di fuga, ai confini del Nagorno-Karabakh, un'enclave armena in Azerbaigian.
Al cinema Stensen continua, invece, la retrospettiva in omaggio ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, con la proiezione alle 16 de Il Figlio, il loro film più dostoevskiano, racconto di un falegname che accoglie come apprendista un ragazzino appena uscito di carcere.
La 63° edizione è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua. L'immagine del festival è stata realizzata da Simone Montagnani, Fristudio, Firenze.
Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org