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martedì 05 novembre 2024
Nuova programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze
02-02-2023
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che da giovedì 2 a mercoledì 8 febbraio 2023 proietterà i seguenti film:
"DECISION TO LEAVE" di Park Chan-wook Dopo il trionfo a Cannes con il Premio per la migliore regia andata a Park Chan-wook -un riconoscimento assolutamente meritato, in quanto la messa in scena di questo mix audace e spietato di giallo, commedia e melodramma è senza dubbio iun pregio del film.- la nomination ai Golden Globe come miglior film straniero e l’incredibile esclusione dalle nomination dei prossimi Oscar, arriva nelle sale l’attesissimo "Decision to Leave". Un film che si insinua sottopelle, dal ritmo cadenzato di una ballata d’amore e dalla tensione degna di un’opera di Hitchcock ma anche un’opera probabilmente non per tutti i gusti, da assaporare e digerire con calma, soprattutto a visione terminata. Pochi autori contemporanei sanno insinuarsi nella mente e nelle viscere del pubblico come Park Chan-wook. D'altro canto, la capacità dei grandi autori è anche quella di comprendere quando una vena si è esaurita ed è tempo di voltare pagina e trovare nuovi stimoli. Da troppi anni, susseguenti alla cosiddetta "trilogia della vendetta", Park Chan-wook è spesso stato vittima del proprio stile, innamorato di un manierismo. Una filmografia di eccessi che trova un brusco arresto in un film che pare l'esatto opposto del Park che eravamo abituati a conoscere. Sobrio e asciutto nella messa in scena, hitchcockiano nello spirito di un neo-noir che guarda consapevolmente ai classici del genere ma li veste di panni contemporanei: un uomo oggettivizzato e passivo, disarmato di fronte all'iniziativa di lei, e i dispositivi elettronici - chat e messaggi vocali, ma anche geolocalizzazione e tracciamento degli spostamenti - come mezzo principe (e talora anche un fine) nello svolgimento della loro liaison proibita. Quel che non ci si aspetterebbe da Park è un film all'insegna del "less is more", in cui la gratuita spettacolarizzazione è fuggita, tanto nel lato thriller che in quello romantico.
"ANTON ČECOV" di René Féret Wanted Cinema porterà nei cinema italiani a partire dal 26 Gennaio l’originale biografia sentimentale di uno di più grandi geni della letteratura mondiale, Anton Čechov, il fondatore del teatro contemporaneo che ha rivoluzionato le regole della drammaturgia e lo stile della recitazione. Chi ama il teatro non può prescindere dal conoscere Anton Čechov: vissuto appena 46 anni, diviso tra la sua professione di medico e la passione per la scrittura, Čechov è una figura affascinante, che ha spostato il focus dell’opera teatrale dall’azione ai personaggi, concentrandosi sulle emozioni che provavano e che guidavano lo sviluppo dei dialoghi. Se Stanislavskij ha elaborato il suo rinomato metodo, è una conseguenza del lavoro di Čechov, che con le sue opere l’ha spinto a concentrarsi sulla performance dell’attore. Il ruolo centrale ricoperto nella storia teatrale non è che uno dei tanti motivi che ne fanno uno degli autori più amati. Nicolas Giraud, nei panni del protagonista, regala una performance molto delicata e attenta, impreziosita dall’attenta direzione di René Féret, la cui filmografia è caratterizzata da una forte attenzione alle ricostruzioni storiche. Fèret è uno di quei registi che sono apprezzati in patria ma che fanno fatica a passare la frontiera di Ventimiglia anche in tempi di libera circolazione delle opere dell'intelletto. La distribuzione italiana lo ha praticamente sempre snobbato ma finalmente ce n'è una che pone rimedio alle omissioni. Si tratta di un autore che sembra avere nel proprio dna l'elemento familiare. Non solo perché ha attori che tornano ad essere regolarmente presenti nei suoi film o perché la moglie produce e monta questo film e la figlia è presente nell'importante ruolo di Anna, ma anche perché le dinamiche che intercorrono tra consanguinei gli stanno particolarmente a cuore. Féret ci mostra un Čechov in grado di cogliere con grande profondità le sfumature dell'animo umano ma al contempo quasi incapace di innamorarsi appieno, e ci svela le intime contraddizioni di un uomo che si sentiva più medico che scrittore ma che non poteva negare il suo talento.
"CLOSE" di Lukas Dhont Con il suo primo lungometraggio, "Girl", il regista belga Lukas Dhont era meravigliosamente uscito dai canoni del racconto di formazione per raccontare la dura e tenera vicenda di un ragazzo impegnato nella propria transizione di genere, affermandosi come un regista dotato di rara sensibilità. Con il suo secondo film, "Close", torna a raccontare il mondo dei ragazzi con un coming of age che a sua volta dà prova della grazia e dell’originalità del suo sguardo. Presentato in Concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria, e poi ad Alice nella Città, sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema, il film si afferma dunque come gioiello di dolcezza ma anche per la brutale onesta con cui ritrae il delicato periodo dell’adolescenza. Il regista torna ad affrontare il tema dell'identità sessuale contestualizzandolo all'interno di un rapporto di profonda amicizia, e si si dimostra ancora una volta estremamente abile nel portare sullo schermo le sensibilità di chi vive una fase di mutamento nella propria vita. Questa volta sotto la lente di ingrandimento ci sono due ragazzini che vivono con spensieratezza, ma non con superficialità, una delle fasi più complesse dell'esistenza umana. Uno di loro, Leo, è il più esuberante e solare mentre l'altro, Rèmi, è il più riflessivo e si dedica anche, oltre agli studi di routine, all'apprendimento del suono del flauto. Le loro famiglie si conoscono e vedono nella loro amicizia nient'altro che un bel rapporto di mutuo apprendimento e crescita. Centrale è, dì conseguenza, anche il tema del rapporto genitori-figli: "Close", è così forte emotivamente proprio per il suo porsi interamente all'altezza e in ascolto di ciascun elemento del mosaico, mettendo in rilievo le dinamiche familiari con le loro emozioni e cogliendone e amplificandone le gioie e le paure.
Lunedì 06/02 Ore 17:10 Mercoledì 08/02 Ore 15:30 >>Ingresso gratuito per i minorenni accompagnati dai genitori
"TRIANGLE OF SADNESS" di Ruben Östlund Il film è in Inglese + Sott. Martedì 07/02 Ore 21:00