Valentina chiede a Manuel se può giocare a calcio insieme a lui e agli altri amici. Manuel si mette a ridere e dice no, dice a Valentina che, se proprio vuole, semmai può fare il tifo con le altre ragazze, ma per giocare a calcio serve un maschio. Olmo invece raccoglie le margherite ma quando incontra Daniele con quelle margherite in mano, Daniele gli dice che è una femminuccia. Sono soltanto alcune delle sceneggiature dei cortometraggi ideati e realizzati dagli studenti di 14 classi delle scuole secondarie di primo grado della Toscana e della Lombardia (circa 300 studenti) che stanno partecipando al progetto “Che genere di film”, promosso dalla Fondazione Stensen con l’intento di educare alla diversità e abbattere gli stereotipi. Un progetto che intende soffermarsi sul tema degli stereotipi di genere e su come questi risultino spesso amplificati dalla raffigurazione cinematografica e audiovisiva in genere. Un progetto la cui finalità consiste nell’offrire ai cittadini del futuro gli strumenti concettuali, emotivi e tecnici per prendere consapevolezza degli stereotipi di genere che ancora oggi esistono nella nostra società e per imparare a riconoscerli, grazie ad una prima alfabetizzazione del linguaggio delle immagini e dell'audiovisivo.