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lunedì 23 dicembre 2024

Liv Ullmann al 64° Festival dei Popoli di Firenze

06-11-2023

Il cinema per me è quello italiano, è il cinema con la c maiuscola. Non posso definirlo altrimenti”. Sono le parole di Liv Ullmann, ospite d’eccezione del Festival dei Popoli al cinema La Compagnia dove ha presentato la prima italiana del documentario “Liv Ullmann: A road less travelled” di Dheeraj Akolkar, dedicato alla sua vita.

Io sono cresciuta in una piccola città norvegese dove i miei genitori mi hanno raccontato un mondo. Poi a 15 anni sono andata al cinema e ho scoperto i film di De Sica: “Ladri di bicicletta”, “Umberto D” e “Miracolo a Milano”. A quel punto ho visto un mondo che non mi avevano raccontato, questo ha risvegliato in me e ha fatto crescere la mia fantasia, aperto gli occhi sulla visione del mondo. E questo è stato grazie proprio a De Sica. “Spero - ha continuato l’attrice – che ci siano altri come lui che mi hanno spalancato gli occhi su un mondo che non sapevo neppure esistesse. De Sica, ad esempio, riusciva a raccontare la gente comune, i poveri, a farli emergere, a farli volare in sfere meravigliose e in storie incredibili. Io sono nata grazie ai film italiani, lo dico veramente dal profondo del cuore, sono soltanto felice che prima o poi li ritroverò tutti - da adulti - e faremo qualcosa insieme non necessariamente di cinema”.

Ha poi aggiunto che “sono innamorata della Toscana, di questa parte del mondo, adoro le sue case, le sue architetture, la gente e la generosità, la genuinità dei toscani, e poi in questa occasione sono particolarmente lieta di essere stata invitata al festival di documentari quindi qualcosa che parla di noi, di come siamo, del perché siamo così e di tutte le cose importanti della nostra vita”.

“Stiamo vivendo forse il momento più orribile della nostra storia, ci sono tanti potenti, politici, soldati ma gli altri, noi tutti, siamo comunque più numerosi”. Ha detto Liv Ullmann rispondendo alle domande sulle guerre in Medio Oriente e in Ucraina. “Non so – ha spiegato la celebre attrice - mi mancano le parole, forse voi giornalisti siete più bravi a esprimere quello che sto cercando di dirvi: si dovrebbe protestare perché siamo di più di quelli che fanno la guerra. Non so in che modo e con quali parole ma si deve protestare perché non esistono eroi in questa guerra, gli eroi non sono quelli che fanno saltare le bombe: non si è degni di essere chiamati eroi se si ammazzano i bambini. Questa è una guerra orribile, senza eroi: è uno dei momenti più tristi e cupi della storia”.

Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org