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lunedì 23 dicembre 2024
"Rosemary's Baby" di Roman Polanski in versione originale al cinema La compagnia di Firenze
10-01-2024
Mercoledì 10 gennaio 2024, alle ore 21.00, il film "Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York" (Rosemary’s Baby) di Roman Polanski del 1968, in versione originale con sottotitoli in italiano, con Mia Farrow, John Cassavetes e Ruth Gordon, arriva in programma al cinema La Compagnia di Firenze (Via Cavour, 50R) per un nuovo appuntamento della rassegna "XX Secolo – L'invenzione più bella".
Rosemary e Guy si trasferiscono in un prestigioso appartamento di New York. Si dice che l’edificio sia teatro di rituali e omicidi. La cordialità un po’ invadente dei vicini diventa, agli occhi della ragazza, il segno di un complotto satanico ai danni del figlio che porta in grembo. I sospetti ricadono anche sul compagno. "Rosemary’s Baby" è avvolto da un’aura tragica già dai titoli di testa, stregati dalle note di Komeda. Sospeso tra l’idillio di "Per favore, non mordermi sul collo!", produzione durante la quale Polanski e Sharon Tate si legarono, e quell’infausto 1969 che gli strappò via la giovane moglie incinta e i suoi amici (e Komeda stesso, in un bizzarro incidente in montagna), la pellicola continua a inquietare, carica di malinconia e presagi. In Polanski lo spazio è protagonista: al suo interno si delineano le traiettorie del controllo e dell’assurdo.
La rassegna "XX Secolo – L'invenzione più bella", cambia nome ma non la sostanza. Finita la stagione dei festival e della 50 Giorni di Cinema a Firenze, torna a dedicare una grossa fetta della programmazione ai capolavori senza tempo da rispolverare in sala, in lingua originale, e sempre con il supporto prezioso di CSC – Cineteca Nazionale. La formula è la stessa: blocchi via via dedicati ad un attore/attrice, un autore/autrice o ad un determinata wave o periodo storico significativo. In questo tranche sono protagonisti Marilyn Monroe, Roman Polanski, Luchino Visconti e un focus sul Cinema inglese tra il 1941 e il 1985 per poi finire, a marzo, con il grande melodramma (ma non solo!) di Douglas Sirk.