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lunedì 23 dicembre 2024

L'attore Lee Byung-hun ospite speciale della 22° edizione del Florence Korea Film Fest

21-03-2024

L’attore divo globale Lee Byung-hun, presente nel cult “Squid Game”; la star Song Kang-ho, volto noto e attore nel film premio Oscar “Parasite”, l’eccentrico regista Kim Jee-woon, uno dei talenti più puri dell’ultimo cinema coerano, e ancora il compositore Jung Jae-il, autore delle colonne sonore degli ultimi successi internazionali già citati, cinque masterclass in cui gli ospiti si racconteranno al pubblico, oltre ai focus su webtoons, i fumetti digitali in voga tra le giovani generazioni asiatiche, e il cinema anni ‘60, momento storico focale in Corea del Sud, per oltre 80 proiezioni, in sala e online: questo e altro sarà nel programma della prossima edizione del Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea, giunto alla sua 22esima edizione, che si terrà a Firenze dal 21 al 30 marzo 2024 al cinema La Compagnia e con un programma selezionato per l’online su MyMovies e Più Compagnia. 

Il ricco cartellone presenta i film divisi in varie sezioni: i maggiori successi al botteghino in Orizzonti Coreani; le giovani promesse in Independent Korea e i cortometraggi in Corto, Corti!. Novità dell’edizione 2024 sarà appunto il tributo al cinema coreano degli anni ’60 con una serie di proiezioni e approfondimenti previsti su storia, cultura e attualità del recente passato del paese asiatico.

La manifestazione è ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi e organizzata con il contributo di Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, KOFIC - Korean Film Council e Ambasciata della Repubblica della Corea e Istituito culturale della Corea. Anche quest’anno il festival vede il supporto del Consorzio Vino Chianti Classico; dell'azienda Arrighi - per i vini bianchi - con sede all'Isola d'Elba all'interno del Parco dell'Arcipelago Toscano; del Grand Hotel Baglioni - Carattere Toscano Hotels & Resorts e Helvetia & Bristol Firenze - Starhotels Collezione.

Siamo felici di ospitare anche quest’anno al Florence Korea Film Fest i protagonisti tra i più importanti attori e registi del cinema sudcoreano - ha spiegato il direttore artistico Riccardo Gelli oggi uno dei mercati cinematografici più importanti al mondo. Quest’anno ancora di più si rafforzano i rapporti tra i due paesi, per i 140 anni delle relazioni tra Italia e Corea. Nel programma di quest’anno continua l’onda lunga di Parasite, di cui ospiteremo uno degli attori Song Kang-ho, e di Squid Game, con la star Lee Byung-hun. Non solo cinema ma anche arte e musica con il concerto del compositore Jung Jae-il e la mostra sul fenomeno dei Webtoon. Siamo contenti e orgogliosi di questa edizione, non vediamo l’ora di partire”.

Apertura e chiusura
Il taglio del nastro del festival si terrà con la serata inaugurale giovedì 21 marzo (ore 20.30), con la proiezione di Concrete Utopia, il thriller diretto da Um Tae-hwa, campione d’incassi in patria (terzo film più visto nell’anno appena passato), con il regista ospite e presente in sala. La storia ci porta subito nella città di Seul, mentre viene devastata durante la notte da un forte terremoto: tutto è crollato, ma solo un luogo è rimasto intatto, gli Imperial Palace Apartments, la pacifica residenza che si trasforma in un campo di lotta per la sopravvivenza tra cittadini esasperati. A chiudere la rassegna, invece, ci penserà giovedì 28 marzo (ore 20.30) il film di Jason Yu, Sleep: qui l’attore protagonista è Lee Sun-kyun (anche lui in Parasite), alla sua ultima interpretazione prima della prematura tragica scomparsa, nei panni dell’inconsapevole Hyun-su, che con ironia e dolcezza crea il perfetto bilanciamento fra la tensione verso il pericolo e un clima di quotidianità domestica.

Masterclass

Protagoniste di questa edizione saranno le cinque masterclass, che si terranno al cinema La Compagnia. Si parte venerdì 22 marzo (ore 11) con Webtoon: dall’arte digitale al trionfo online: un incontro imperdibile con l’illustratore Jang Boo-kyu, autore di Street workout, e il fumettista e professore della Chungkang University Hong Yoon-pyo. La masterclass è in collaborazione con la Nemo Academy la scuola di arti digitali a Firenze, che offre corsi in animazione, illustrazione, concept art, VFX e videogiochi. Sempre dedicata al fenomenale mondo dei Webtoon, è aperta dal 22 al 29 marzo a Palazzo Medici Riccardi nelle Sale Ginori (Via De’ Ginori 14) la mostra gratuita “Webtoon Wonderland: tra le righe digitali” (in collaborazione con il ChungKang College of Cultural Industries). Si prosegue sabato 23 marzo (ore 11) con L’arte del trasformismo: protagonista Song Kang-ho, il più acclamato e versatile degli attori coreani di oggi, e il celebre regista Kim Jee-woon, che ha diretto l’attore nel suo ultimo film, Cobweb. Dopo la retrospettiva dedicatagli nel 2012, Song Kang-ho torna al Florence Korea Film Fest con l’incontro curato dai critici cinematografici Marco Luceri e Caterina Liverani, dove ripercorrerà la sua carriera, dagli esordi ai giorni nostri, attraverso i film da lui interpretati per maestri come Bong Joon-ho, Park Chan-wook, Hong Sang-soo e molti altri. Martedì 26 marzo (ore 11) si rivivono gli anni ’60 con la masterclass Il meraviglioso decennio del cinema coreano: un periodo d’oro che ha fatto registrare risultati notevoli sia come incassi che come qualità delle pellicole che verranno proiettate in sala. A guidare il pubblico i critici cinematografici Jeon Chanil e Federico Frusciante. Si torna al contemporaneo martedì 28 marzo (ore 15) con la masterclass Il ragazzo che sognava il west il cui protagonista è l’attore pluripremiato Lee Byung-hun. Dopo una serie di debutti cinematografici di successo, nel 2005 l’incontro significativo con il regista Kim Jee-woon, in “A Bittersweet Life”, suscita l’interesse di Hollywood, dove debutta con “G.I. Joe: The Rise of Cobra”: da lì, nel 2018 lo troviamo protagonista della serie Netflix “Mr Sunshine” e quest’anno in “Concrete utopia”, uno dei film più visti in Corea. Attualmente è impegnato, nel ruolo del Frontman, nella seconda stagione della serie Netflix “Squid Game”: racconterà di cosa ci aspetta. Il ciclo di masterclass si conclude poi venerdì 29 marzo (ore 11) con Jung Jae-il nell’incontro Maestro di note: da Parasite a Squid game in cui si presenterà la carriera di questo eclettico musicista classe ’82: la sua collaborazione più nota è stata con il regista Bong Joon-ho, per il quale ha composto le musiche di film come “Parasite”, ma ha anche lavorato come produttore di musica tradizionale coreana e ha ottenuto numerosi riconoscimenti per la sua musica e positive critiche, come per la sua colonna sonora per la serie Netflix “Squid Game”.


Omaggio a Lee Byung-hun

Ospite speciale di quest’anno sarà l’attore Lee Byung-hun, 20 film all’attivo e protagonista in 5 serie tv di successo, tra cui quella dei record Squid Game, uno dei nomi più promettenti del panorama cinematografico e star assoluta in Corea del Sud. Dopo l’esordio con Park Chan-wook nel film “Joint Security Area”, uno dei più grandi successi della storia del cinema coreano in termini di incassi, nel 2012 è stato il primo attore coreano, insieme a Ahn Sung-ki, a lasciare le impronte di mani e piedi sulla Hollywood Walk of Fame, mentre nel 2016 è stato uno dei presentatori alla cerimonia dei Premi Oscar. Il successo con Squid Game, dove sarà il frontman nella prossima stagione in arrivo su Netflix, lo consacra in tutte le televisioni del mondo. A lui il festival dedica un omaggio, con la proiezione di sei dei suoi migliori film. Oltre a Concrete Utopia, il survival thriller che aprirà il festival (terzo film per maggiore incasso nell’ultimo anno in Corea), in programma ci sarà A Bittersweet Life di Kim Jee-woon (2005), anche lui ospite del festival, dove interpreta il proprietario di un american bar, braccio destro del boss locale Kang, che gli ordinerà di pedinare la propria giovane fidanzata, ordini che verranno disattesi. In sala poi il romantico Once in a Summer di Joh Keun-shik (2006), un ritratto storico e generazionale dove Lee Byung-hun interpreta il ruolo di un uomo maturo che non ha mai dimenticato quello che pensava fosse solo l’amore di un’estate ma che, date anche le circostanze storiche e sociali, ha finito per condizionare tutta la sua vita. Uno spaccato familiare dolce, divertente, affettuoso e commovente sarà invece Keys to the Heart di Choi Sung-hyun (2018) in cui l’attore interpreta un pugile ormai quarantenne e disilluso, uomo ai margini per cui l’incontro con il fratello così diverso e bisognoso sarà una opportunità per fare i conti con un una dimensione più introspettiva e dolorosa, tenuta fino ad allora a distanza. Segue Inside Men di Woo Min-ho (2015), intricata vicenda politica sul potere e la corruzione in cui la vendetta e la sete di potere sembrano essere le uniche ragioni nell’esistenza dei protagonisti, e soprattutto Masquerade di Choo Chang-min (2012), kolossal in costume dove l’attore protagonista interpreta il tirannico re Gwanghae nel XVII secolo, affresco sontuoso che riprende una delle tematiche più classiche del genere, quella del cittadino comune che diventa re e che porta la sua normalità e la sua saggezza all'interno della corte.

Orizzonti Coreani

Dal thriller alla commedia, passando per le pellicole più impegnate fino agli action movie, i film di maggior successo degli ultimi mesi in patria sono presentati nella sezione principale, Orizzonti Coreani. A cominciare dal primo weekend, con Hopeless dell’esordiente Chang-hoon Kim, un noir drammatico presentato a Cannes, storia del diciassettenne Yeon-gyu in una città senza futuro e senza speranza, che vive con l'unica speranza di trasferirsi nei Paesi Bassi, dove conoscerà per caso un capobanda locale, Chi-geon. Si prosegue con The Childe di Park Hoon-Jun, racconto di formazione ambientata tra le Filippine e la Corea, dove il giovane protagonista è Marco, che si prende cura della madre malata, partecipa a combattimenti negli stadi illegali del paese ed è spinto dalla voglia di rintracciare il padre estraneo. Appuntamento speciale poi con la proiezione del film Cobweb, presentato a Cannes 2023, alla presenza del regista Kim Jee-Woon e l’attore Song Kong-ho: una pellicola pervasa da un irresistibile humor nero che ricostruisce anche uno scorcio storico di quello che era il mondo del cinema in Corea negli anni 70, decenni prima della sua esplosione. Si ritorna poi nell’atmosfera cult coreana con In our day di Hong Sang-soo: un racconto intimista della relazione tra due personaggi, che non si conoscono e che hanno vite completamente differenti, ma con abitudini stranamente in comune. In sala la commedia d’amore Honeysweet di Lee han: Choi-ho conduce un'esistenza solitaria, mentre Il-young è una donna sola con una figlia adolescente, i due si conoscono quando lui va nell’agenzia in cui lei lavora per cercare di saldare il debito di suo fratello. Segue The Moon di Kim Yong-hwa, film sci-fi che teletrasporta nel 2029, quando la navicella spaziale coreana Uriho parte per un viaggio sulla Luna e viene improvvisamente travolta da una tempesta solare, con un membro dell’equipaggio bloccato da solo sulla Luna. La nuova settimana del festival inizia con Don’t buy the seller di Park Hee-Kon, storia umoristica con riscontri di attualità, di critica sociale: una giovane donna decide di comprare online una lavatrice usata tramite un app, ma si rende conto di essere stata truffata e decide di denunciare il venditore avvertendo gli altri utenti. Da quel momento in poi iniziano ad accadere cose terrificanti. Continua il programma con Project Silence di Kim Tae-gon, thriller politico dove un agente della sicurezza della Casa Blu, sede del governo sudcoreano, si ritrova in un incidente di enormi proporzioni: tra i veicoli colpiti ce ne sono alcuni legati a un'operazione militare segreta, dal loro interno sfuggono al controllo dei cani da combattimento geneticamente modificati. Arriva poi la prima italiana di Dr. Cheon and Lost Talisman di Kim sung sik, assistente alla regia per “Parasite” di Bong Joon-ho e “Decision to Leave” di Park Chan-wook, un poliziesco che oscilla tra il fantasy e l’horror: la storia di un finto esorcista, il dottor Cheon, che viene incaricato del caso di una ragazza fortemente posseduta. Appuntamento tradizionale con il genere horror a cura di Taste of horror, composto da 6 cortometraggi diretti da cinque dei più acclamati registi del filone in Corea del Sud, adattato da serie webtoon: Ding-Dong Challenge (Ahn Sang-hoon), Gluttony (Chae Yeo-jun), Jackpot (Chae Yeo-jun), Rehab (Lim Dae-woong), The Prey (Yoon Eun-kyoung), The Residents-Only Gym (Kim Yong-gyun). Chiude la sezione il film di Jung Woo-sung, A man of reason, film d’azione che racconta una storia di gangster con un cast importante (Jung Woo-sung, Kim Nam-gil, Kim Jun-han e Park Sung-woong): dopo dieci anni di prigione Soo-hyuk va in cerca della donna amata, che ora ha anche una figlia, e lotterà per la loro salvezza e libertà, inseguito da antichi nemici.

Independent Korea 

La sezione dedicata al mondo underground ospita i lavori di giovani registi del cinema indipendente: saranno sei i film in programma, che passano attraverso temi sociali, come il bullismo, il lavoro precario, la scoperta delle libertà, i rapporti sentimentali o la ricerca della bellezza. Si inizia con Small fry di Park Joong-ha: è la storia di Ho-joon, un attore sconosciuto e appassionato di pesca, alle prese con il fallimento della sua carriera cinematografica, ma in dialogo con colleghi e amici, inseguendo ancora aspirazioni personali. Hail to hell di Lim Oh-jeong, racconta invece di Na-mi e Sun-woo, emarginate a scuola, che scoprono che Chae-lin, la loro nemesi, dietro le apparenze di ragazza felice e famosa, vive una condizione da cui è necessario uscire. Una vicenda familiare segnata da speranza e amore, un viaggio emotivo di crescita, è al centro di Promise del regista Min Byung-hun: Si-woo, un bambino di nove anni, e suo padre affrontano insieme la perdita della madre, trovano conforto nella preghiera, nel dialogo e nella poesia. Mentre Not heaven, but love della regista Han Jay porta note tenere in un mondo dove la violenza è in costante aumento: due adolescenti, Joo-young e Ye-ji, trovano conforto l’una nell’altra. La loro amicizia si trasforma gradualmente in una storia d’amore intensa che diventa la loro forza per affrontare le sfide della vita. Dal cinema al teatro e viceversa in Immortal woman di Choi Jong-tae, che mette in luce il tema della ricerca della perfezione estetica nei giovani, nel rapporto in un negozio di cosmetici tra cliente e consumatore, tra rapporti formali e necessità personali. A chiudere ci sarà Greenhouse di Lee Sol-hui: Moon-jung, una donna divorziata, vive da sola in attesa del ritorno dal riformatorio del figlio Jungwoo. Lavora per Tae-kang e Hwa-ok, che dipendono completamente da lei. Dopo la morte improvvisa di Hwa-ok, Moon-jung deve prendere una decisione cruciale.

Cinema anni Sessanta

Novità dell’edizione 2024 è il focus sul cinema coreano degli anni Sessanta, momento storico di cambiamento importante per la storia e le arti del paese asiatico. Per ripercorrere il meglio del cinema del passato il festival presenta in programma cinque film, tracce simboliche di un percorso da intraprendere per leggere la società quotidiana. Memorie del secondo dopoguerra, a cominciare da Aimless Bullet di Yu Hyun-mok (1961), pellicola che rivela le difficoltà della società coreana del dopoguerra, attraverso la storia di una famiglia umile che vive una vita di stenti; ancora Mist di Kim Soo-yong (1967), storia di difficoltà e amori, con protagonista Yun Gi-jun, che ha evitato la leva e ha una malattia ai polmoni, costretto a fuggire un futuro migliore. Il thriller The Devil’s Stairway di Lee Man-hee (1964) accenna a un genere fortunato nei decenni successivi, con una storia che intreccia drammi sentimentali a nefandezze di cui l’uomo si mostra capace. Il film drammatico Mother and a Guest di Shin Sang-ok (1961) racconta ancora di dilemmi familiari, che si scontrano con il passato, in una casa nota come "casa delle vedove". Infine, la firma di un grande regista come Kim Kee-duk in The North and South (1965) riporta sullo schermo il tema della guerra e del rapporto tra Corea del Nord e del Sud, in una vicenda che vede protagonisti un maggiore dell’esercito e sua moglie.

La giuria

La giuria 2024 che assegnerà il premio “Festival Critics Award” al miglior film delle sezioni Orizzonti e Independent è composta dal critico cinematografico Lorenzo Pierazzi, l’esperto di cinema Carlo Pellegrini, il responsabile del dipartimento Cinema del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato Luca Barni, la giornalista Elisabetta Vagaggini e la giornalista Ginevra Barbetti.


Il Concerto finale

Il concerto del compositore Jung Jae-il, autore delle musiche del film premio Oscar “Parasite” e della serie tv “Squid Game”, sarà uno degli eventi speciali di questa edizione del Florence Korea Film Fest sabato 30 marzo al Teatro Verdi (ore 21), in collaborazione con Istituto Culturale Coreano a Roma. Il musicista sarà accompagnato dall’Orchestra da Camera Fiorentina e da tre musicisti tradizionali coreani Choi Young-hoon, Kim Ji-young e Kim Ki-wook. Un concerto da non perdere per gli amanti del cinema e della musica: Jung Jae-il, nato nel 1982, è un musicista poliedrico, che spazia tra diversi generi e stili, dal classico al jazz, dal pop al rock, dal folk al rap. Apprezzato anche dal famoso musicista e compositore Ryūichi Sakamoto, tra le sue opere più celebri spiccano proprio le musiche di “Parasite”, il film di Bong Joon-ho. Jung Jae-il ha creato una colonna sonora originale e suggestiva, che mescola elementi classici, elettronici e minimalisti, e che sottolinea le tensioni e le contraddizioni della storia. Altrettanto apprezzate sono state le musiche di “Squid Game”, la serie tv di Netflix che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. Jung Jae-il ha composto una colonna sonora che alterna momenti di tensione, dramma, ironia e nostalgia, usando strumenti come il pianoforte, il violino, il flauto e il sintetizzatore. Tra i brani più noti si ricorda “Fly Me to the Moon”, una reinterpretazione del classico di Frank Sinatra, che diventa la sigla della serie.

Per maggiori informazioni: www.koreafilmfest.com