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In programma, in anteprima italiana, il film La venue de l’avenir di Cédric Klapisch, presentato al Festival di Cannes: una commedia dal sapore corale, malinconica e brillante, che riflette sulla trasformazione dei linguaggi dell’arte, dall’impressionismo all’immagine digitale, intrecciando legami familiari generazionali e la memoria collettiva. Il film uscirà in Italia il 13 novembre con il titolo I colori del tempo. Solo una mente poliedrica come quella di Cédric Klapisch poteva costruire un racconto che intreccia genealogie, epoche storiche e identità con leggerezza e profondità. La venue de l’avenir parte da una premessa surreale quanto irresistibile: quattro sconosciuti scoprono improvvisamente di essere parenti e comproprietari di un’eredità. Da questo evento nasce una spirale narrativa che mescola il presente cosmopolita di Parigi con la Francia ottocentesca, in un continuo gioco di specchi tra passato e futuro. Sulle tracce della fotografia nascente e delle tele impressioniste, i personaggi attraversano eventi storici e drammi familiari alla ricerca di sé. Al centro della vicenda c’è Adèle, ventenne orfana di padre, interpretata da una luminosa Suzanne Lindon, la cui storia si riflette in quella di Seb (Abraham Wapler), suo inconsapevole alter ego moderno. Klapisch orchestra con sapienza una commedia dal ritmo brillante e dalle emozioni profonde, in cui il tempo diventa un palcoscenico per raccontare chi siamo e da dove veniamo.
Alle 21.30, sempre alla Compagnia, sarà proiettato fuori concorso Vie privée di Rebecca Zlotowski, un thriller psicologico sofisticato con Jodie Foster, che scava nella relazione tra una psichiatra e la sua paziente scomparsa, attraversando i confini sottili tra empatia, colpa e responsabilità. Chi non ha mai immaginato, almeno una volta, di poter spiare nella vita intima del proprio analista? Di attraversare quella soglia invisibile che separa il paziente dal terapeuta, cercando di capire chi si cela dietro la maschera del professionista. In Vie privée, Jodie Foster interpreta Lilian Steiner, una nota psichiatra parigina dalla personalità rigida e impenetrabile. Nulla sembra turbarla, nemmeno il suicidio improvviso di Paula (Virginie Efira), una paziente seguita da anni. Ma quell’evento inaspettato apre una crepa, insinuando in lei il dubbio più temuto: e se si fosse lasciata sfuggire un segnale? Inizia così un’indagine personale e inquieta che scardina le certezze, rimette in discussione le relazioni più intime e dissolve ogni barriera tra la vita professionale e quella privata. Un thriller psicologico raffinato, tra colpa e responsabilità, che costringe a chiederci quanto davvero conosciamo chi abbiamo davanti.
France Odeon è il festival del cinema francese contemporaneo diretto da Francesco Ranieri Martinotti, organizzato con il sostegno del MiC, Regione Toscana e in collaborazione con l’Ambasciata di Francia in Italia e Institut français Italia e di Firenze, parte del cartellone della rassegna di festival internazionali, "50 Giorni di Cinema a Firenze".
Per maggiori informazioni e programma: https://www.franceodeon.com