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sabato 21 dicembre 2024

Spazio Libero: "La questione ambientale nel cinema"

30-10-2023
"La questione ambientale nel cinema" è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio Libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001)Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.

Il tema dell'ambiente è uno dei più discussi in questi ultimi anni, ma in realtà cominciò negli anni '60 attraverso un saggio intitolato "Primavera silenziosa", della biologa americana Rachel Carson che mise fine all'uso dei pesticidi in particolare il DDT e considerato il manifesto iniziale degli ambientalisti.
Poi bisogna citare anche il sindacalista brasiliano Chico Mendes, che si è battutto per impedire il disboscamento della Foresta Amazzonica per i lavori d'agricoltura, uno dei fondatori del partito dei Verdi in Italia Alexander Langer che hanno iniziato le loro lotte negli anni ottanta contro il nucleare fino ad arrivare ad oggi con Greta Thunberg.

Questo tema, in particolare sull'inquinamento,  arrivò nel cinema  a metà degli anni '70 con il  film "2022:i sopravvissuti", ambientato in un futuro rovinato appunto dal degrado ambientale.  Alla fine degli anni '90 uscì il film francese "Il pianeta verde", parla di un gruppo di alieni che vogliono invitare gli umani a rispettare meglio la natura che gli circonda.
Per finire c'è "La donna elettrica" film islandese che parla di una ecoterrorista che distrugge gli impianti siderurgici del suo paese.

Alcune  di queste storie, che non sono uscite solo di recente ma anche agli inizi del 2000, ad esempio "Erin Brockovich-Forte come la verità" con Julia Roberts che è la storia vera di un'avvocatessa che scopre l'inquinamento delle acque di una cittadina da parte di azienda di gas e elettricità.
I film d'animazione:  "Wall.E", un robot spazzino che convince gli umani a tornare sulla Terra dopo tanti anni di inquinamento per l'aumento dei rifiuti, "Happy Feet" che parla di un pinguino ballerino che riesce a mettere fine  alla pesca degli umani in Antartide che rovinava la vita degli animali e "Lorax" uno strano animaletto che deve proteggere una  foresta dal disboscamento.

Ma in realtà, il modo più interessante per far avvicinare lo spettatore al tema è il documentario, un grande maestro in questo genere è David Attenborough, che grazie alle sue conoscenze ha passato la vita a mostrare al mondo le bellezze della natura e dei loro abitanti. 
Altri due  titoli importanti  sono: "Una scomoda verità" dell'ex vicepresidente degli Stati Uniti e Premio Nobel per la Pace Al Gore che vuole informare la gente sulle cause e conseguenze dei cambiamenti climatici e "Before the Flood" diretto da Leonardo di Caprio dove intervista diversi famosi esperti sulla questione climatica.

Per concludere, io penso che gli strumenti visivi come anche la tv e le fotografia, come ad esempio quella del National Geographic, siano i mezzi più utili per farci avvicinare all'ambiente che ci circonda e magari capire il fascino naturale in cui noi viviamo e di cui siamo circondati stiano lentamente appassendo per sopperire i nostri bisogni.

Lorenzo Piccardi