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domenica 05 maggio 2024

Spazio libero: "Registe Donne"

08-11-2023
"Registe donne" è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio Libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.

Le donne sono entrate nella regia cinematografica negli anni venti ma la prima in assoluto fu la francese Alice-Guy Blanchard che diresse "La fée aux Choux" nel 1896, in America Lois Weber, in Italia Elvira Notari, Mabel Normand nella commedia e Lotte Reininger nell'animazione con "Achmed, Il principe fantastico".
Invece il primo film femminista della storia fu "La sorridente signora Beudet" di Germain Dulac.

La prima regista tedesca, fu Leni Riefenstahl che divenne regista di propanda per il regime Nazista con "Il trionfo della volontà", dove mostrò la vittoria alle elezioni di Hitler nel '34 e "Olympia" sulle Olimpadi di Berlino del '36 dove fece vedere la vittoria di Jesse Owens e da quel momento i suoi rapporti con il regime finirono.

Negli anni '60 in Francia uscì "Cleo dalle 5 alle 7", che fece entrare tra i maestri della Nouvelle Vague Agnès Varda, che dopo diversi film di finzione tra cui "Senza tetto nè legge" continuerà la sua carriera con il genere del documentario.
Claire Denis esordì alla fine degli anni '80 con "Chocolat" una storia di razzismo e colonialismo, invece Coline Serreau è conosciuta per le commedie "Il pianeta verde", "Tre uomini e una culla"  e "La crisi" e Maiwenn divenne famosa in tutto il mondo  non solo in Francia con "Polisse" e  "Mon Roi-il mio re".

In Italia, Lina Wertmuller ottenne notorietà non solo in patria ma anche all'estero con i film:"Mimì mettallurgico ferito nell onore", "Pasqualino settebellezze"(primo film diretto da una donna a essere candidato agli Oscar) e "Travolti da un'insolito destino nell'azzuro mare d'agosto" dove è riuscita a parlare dell'italiano medio a modo suo alla pari dei suoi colleghi maschi.
Liliana Cavani famosa per "Il portiere di notte", storia di un rapporto vittima-carnefice tra un'ebrea sopravvissuta e un'ex guardia carceraria nazista.
Cristina Comencini, diresse "Va dove ti porta il cuore", "Il più bel giorno della mia vita" dove tratta i rapporti genitori e figli proprio come Francesca Archibugi con "Mignon è partita" e "Il grande cocomero".
Anche Susanna Nicchiarelli è conosciuta a livello internazionale per trilogia di biopic al femminile("Nico,1988", "Miss Marx" e "Chiara")

Invece le prime regista in America negli anni '40-'50 furono: Dorothy Arzer("La falena d'argento" e "Balla ragazza balla") e l'italo-americana Ida Lupino che diresse "La belva dell'autostrada" e  "La grande nebbia"(primo film a trattare la bigamia) .
In quegli anni è stata sottovalutata dal pubblico, ma non dalla critica e negli anni successivi venne apprezzata anche da registi importanti come Martin Scorsese.

Negli anni della Nuova Hollywood degli anni '70 uscì "Wanda" diretto e interpretato da Barbara Loden dove intrepreta una casalinga annoiata che decide di scappare da quella vita.
Kathryn Bigelow che diventerà famosa negli anni '90, grazie a "Point Break" entrerà nella storia come prima donna a vincere l'Oscar come miglior regista per il film di guerra "The Hurt Locker".
Altre registe americane importanti sono Sofia Coppola con "Lost in Traslation" e  "Marie Antoniette",  Greta Gerwig che ha iniziato come attrice e sceneggiatrice per poi passare alla regia con "Lady bird", "Piccole donne" e l'ultimo uscito "Barbie".

In Europa e in Medio Oriente, molte registe donne che lavorano ancora oggi hanno avuto difficoltà a iniziare la loro carriera e a farsi conoscere al mondo a causa dei regimi totalitari e le crisi politiche dei loro paesi come ad esempio:la polacca Agnietzka Holland("Europa Europa, "Poeti dal'inferno"),la russa Larisa Sepit'ko("L'ascesa") durante e alla fine del Regime Sovietico.
Margarethe Von Trotta("Rosa L", "Anni di piombo" e "Hannah Arendt") nella Germania ancora divisa in due, la libanese Nadine Labaki("Caramel", "E ora dove andiamo" e "Cafarnao") durante la Seconda Guerra Israelo-Libanese.
La prima regista donna in Arabia Saudita è Aifaa Al-Mansour dove con "La bicicletta verde" descrive i desideri di libertà e rispetto delle donne arabe attraverso la storia di una bambina che vuole comprare una bicicletta nuova.

Ho notato soprattutto in questi ultimi anni, oltre a quelle già conosciute, sono poche le registe esperte in tutto il mondo, che riescono a farsi conoscere nonostante abbiano già cominciato da molti anni a dirigere film e ci sono molte attrici già famose come:
Angelina Jolie("Umbroken"), Natalie Portman("Sognare è vivere") e Paola Cortellesi ("C'è ancora domani") che hanno deciso di iniziare a dirigere film.
Forse dovremmo dare più possibilità alle nuove registe di farsi notare con le loro opere e il loro talento, attraverso famosi festival anche quelli minori e indipendenti.

Lorenzo Piccardi