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domenica 05 maggio 2024

Florence Biennale: mostra dei giovani artisti del Premio Lorenzo il Magnifico e dell'Open Call

11-01-2024

Maria Pacheco Cibils, Alla Chiara Luzzitelli, Lode Coen, Mati Gelman, Wang Qin, Stacey Whale, Anna Plavinskaya, Matteo Zamagni, Carlo Zoli, Patrizia Casagranda, Marco Olivier, Lynn Guo e Viola Panik. Sono i giovani artisti vincitori della XIV Florence Biennale protagonisti della mostra " I Am You", in programma fino al 28 gennaio 2024, all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, in via Ricasoli 68.

Tutti si sono aggiudicati, in diverse categorie, il primo posto del Premio “Lorenzo il Magnifico”, oltre a loro espongono anche i vincitori dell’International Open Call Competition: Jean-Michel Bihorel e Viktoria Andreeva. In mostra "The Last Flight" dell'artista Héctor Acevedo, premiata dal pubblico.

I Am You è un'esposizione eterogenea con molti artisti diversi che hanno espresso, nel loro personale modo, i concetti di identità individuale e collettiva con accezioni diverse. Ogni artista ne ha esplorata una, per esempio l'incidenza delle caratteristiche distintive che rendono gli individui unici e irripetibili. La mostra può essere vista anche come la rappresentazione del bisogno di appartenenza a un gruppo, appartenenza che aiuta a comprendere la percezione e il legame con l'individualità. Questo probabilmente è il punto focale della mostra, il vedere la sfera individuale e quella collettiva come due facce della stessa medaglia. La loro comprensione è alla base della scoperta del nostro "io", che a sua volta è alla base della consapevolezza che gli altri sono parte di noi e che ognuno di noi è parte del tutto. È proprio questo punto di vista che ha dato il nome alla mostra, “I Am You”, con l'intenzione di sottolineare quel sentire comune che unisce le persone invece di dividerle, ma che allo stesso tempo rispetta le differenze individuali che rendono unici.

Jean-Michel Bihorel, vincitore dell’International Open Call Competition per le sue immagini digitali, con le sue opere esposte, a detta del Direttore Generale della Florence Biennale Jacopo Celona, esprime come "l'essere umano inteso come tale, ha questa forte connessione con la terra". Connessione che da un punto grafico si realizza con l'inserimento di alcune figure umane "all'interno di questi elementi: la Terra, l'Acqua e il Fuoco, la Neve l'Aria". La congiunzione con la natura, oggi più che mai, dovrebbe essere indagata in una società come la nostra nella quale è sempre maggiore il distacco con l'ambiente. Sarebbe utile ricordare la connessione indivisibile che abbiamo con la natura. Il fatto che le immagini siano state realizzate grazie al computer, fa pensare a un'unione possibile, e necessaria, dell'uomo in concomitanza dello sviluppo tecnologico.

Un altro tema affrontato, in forte connessione con l'identità e il benessere individuale, è quello del body shaming, ovvero la pratica di offendere qualcuno o qualcuna per il suo aspetto fisico. Gli artisti "riescono a captare se vogliamo un po tutte quelle che sono anche delle sensazioni, delle tematiche, delle emozioni e poi riuscire a trasporle ovviamente all'interno di opere." ha affermato Jacopo Celona. Il rapporto problematico col peso è espresso da Lynn Guo nel quadro "Flawed Euphony". Lei insieme alla ballerina Viola Panik sono le vincitrici del premio Premio “Lorenzo il Magnifico” per la performance. Alla Florence Biennale e alla Mostra, infatti, era presente la performer che davanti al quadro, che la ritrae, ha chiesto ai presenti di scrivere sui vestiti che indossava, frasi d'amore e positive sulla bellezza e il corpo. Nei loro confronti Jacopo Celona ha detto che: "hanno lavorato molto sul fatto di riuscire a rapportarsi all'altro, e a delle tematiche appunto come potrebbe essere quello della fisicità, del fisico del corpo e insomma body shaming". L'offendere l'altro in base all'aspetto fisico, purtroppo, oggi è sempre più presente, anche sui social dove è facile mantenere l'anonimato. Il giudizio si basa sui meccanismi di comparazione nei confronti dei “corpi ideali”, infatti come dice la stessa Lynn Guo: "Nell'abbraccio di una società, portiamo il peso di aspettative e norme sussurrate".

Tra i vincitori sono stati premiati diversi giovani artisti italiani, molto interessante secondo Celona perché "molto spesso si pensa che l'arte contemporanea, le nuove soprattutto, sono più all'estero, e invece no". Il riminese Matteo Zamagni, vincitore del premio “Installazioni d’arte”, ha prodotto un'opera utilizzando, anche lui, le nuove tecnologie. La forma scelta dall'artista per esprimersi è quella del video digitale. In "questo live box molto grande astratto se vogliamo", come fa notare Celona c'è un massiccio "utilizzo di elementi fisici terrestri". Ancora una volta quindi sembra tornare, il rapporto con la Terra, con la natura. Nel video paesaggi urbani si contrappongono ai paesaggi naturali e anche quest'opera sembra sottolineare il rapporto con il nostro ambiente. Un rapporto che dovrebbe, in qualche modo, diventare più fluido e pacifico.

Per maggiori informazioni e orari: www.florencebiennale.org 

Manuel Fusca