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domenica 05 maggio 2024

Second Life: "A Head for One Dollar" di Federica Mariani al Palazzo Vecchio di Firenze

31-01-2024
Federica Mariani è la giovane artista, classe 2000, che con la sua opera "A Head for One Dollar" si è aggiudicata il secondo posto alla terza edizione del contest d'arte "Second Life: tutto torna", in mostra nel Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio di Firenze, fino al 18 febbraio 2024. Il concorso è promosso da Alia Servizi Ambientali, l’azienda che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.

L'opera, una patchwork realizzata con scarti di pelle animale cucite assieme, vuole far riflettere sul progetto di alcuni scienziati di de-estinguere il tilacino, un marsupiale carnivoro chiamato anche tigre della Tasmania. L'ultimo esemplare noto è morto di freddo in cattività nel 1936, a causa della noncuranza del guardiano dello zoo. Questa indifferenza è un po' la chiave di lettura per comprendere le motivazioni che hanno portato alla sua estinzione, causata principalmente dalla specie umana, infatti l'artista ci tiene a sottolineare di come l'uomo "in tutti i modi è stato responsabile".

Il tilacino era già in via di estinzione all’arrivo dei colonizzatori europei in Tasmania nel 1803, ma alcune azioni umane sono state decisive per la sua scomparsa. In particolare è stata messa sulla sua testa una taglia di un dollaro, da qui il titolo dell'opera "A Head for One Dollar". "Una cifra simbolica che simboleggia quanto l'essere umano prende in considerazione questi animali" afferma Federica Mariani, un premio creato apposta per incentivare la sua uccisione perché all'epoca si pensava che il tilacino attaccasse il bestiame. Un altro motivo che ha portato alla scomparsa della tigre della Tasmania è stato la modifica dell'habitat naturale della specie, ovviamente causata anche questa dalle azioni dirette dell'uomo.

Tornando ai giorni nostri, dal 2018 il tilacino è classificato come una specie animale da de-estinguere tramite moderne bio-teconologie. Una decisione presa per riparare agli errori del passato ma che può sollevare molti dubbi etici. L'artista riferisce di come, gli scienziati, vogliano riportarlo in vita per motivi futili come "perché era una animale carino e di fatto non dava fastidio". Motivazioni superficiali che fanno riflettere sulle azioni umane, questa de-estinzione sembra infatti avere alla base lo stesso principio che ha causato l'estinzione: la tendenza dell'uomo a giocare con Madre Natura.

Un altra criticità di questo progetto è il fatto che sia improbabile ottenere l’intera sequenza del genoma della specie estinta, una parte del DNA deve quindi essere modificata. Il risultato quindi non è una copia fedele della specie, piuttosto un ibrido che potrebbe addirittura avere problemi a sopravvivere senza l'aiuto umano. La paura di creare una tigre in modalità Frankenstein, ricordando il famoso personaggio di Mary Shelley, si percepisce nell'opera realizzata attraverso la composizione, quasi sotto forma di collage, di vari scarti di pelli diverse cucite insieme.

Federica Mariani nasce a Milano, nel 2000, e consegue la laurea in Grafica d’arte all’Accademia di Brera nel 2022, dove attualmente frequenta il biennio di Scultura. Secondo l’artista i recenti eventi hanno mostrato la necessità di ripensare l’essere umano e i suoi rapporti con l’altro. Questo risveglio può compiersi con uno studio di cosa non ha funzionato: le discriminazioni, la violenza, le manifestazioni dell’antropocentrismo. Nella sua visione artistica la storia è scritta dai vincitori, ma esiste un altro tipo di storia, nascosta, che accompagna il suo corso. Attraverso l’arte vuole vendicare gli eventi, le persone che ci sono state nascoste.

Second Life: tutto torna” è il concorso dedicato alle opere di giovani artisti che scelgono di interrogare la loro vena creativa sul rapporto con la Sostenibilità, uno dei valori di massima attenzione del nostro tempo. Declinata in campo ambientale, sociale ed economico, è l’obiettivo a cui l’Agenda Onu 2030 assegna un imperativo profondo: “Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. Sono circa cento i giovani artisti italiani, tutti al di sotto dei ventinove anni di età, che si sono misurati su questa visione. Una qualificata giuria composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, ha curato la selezione di trenta opere, esposte in questa mostra itinerante che invita a riflettere sull’importanza dei nostri gesti quotidiani per il rispetto dell’ambiente e per dare una seconda vita alla materia, osservando la regola delle 4R: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero.

Per maggiori informazioni: www.secondlifecontest.it 

Manuel Fusca