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venerdì 03 maggio 2024

Spazio Libero: "L'ignoto e la quinta dimensione ai confini della realtà"

07-02-2024
"L'ignoto e la quinta dimensione ai confini della realtà" è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.

Negli anni '60 uscì la prima serie tv antologica che affrontava il tema delle paure e degli incubi prodotti dalla realtà vissuta dall'uomo nella società di quei tempi: "Ai confini della realtà" creata da Rod Serling che faceva da narratore introducendo e concludendo gli episodi.
Gli stessi iniziavano sempre con questa frase: «C'è una quinta dimensione oltre a quelle che l'uomo già conosce; è senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità; è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell'immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi "Ai confini della realtà".»

Le storie erano scritte da alcuni autori di fantascienza come Ray Bradbury(Cronache marziane) Richard Matheson(Io sono leggenda), Charles Beaumont e da lo stesso Serling. Per esempio racconta della sua esperienza nell'aviazione durante la guerra, ne l'episodio "L'ultimo volo".

Gli attori protagonisti ricorrenti erano già conosciuti che hanno recitato negli episodi cult della serie come ad esempio: Burgess Meredith in "Tempo di leggere", è un uomo che viene maltrattato dagli altri perchè ama leggere, Bill Mumy che in "Un piccolo mostro" è un bambino che minaccia gli abitanti di una cittadina, di usare i suoi poteri paranormali su di loro se non sono felici come vuole lui e William Shatner in "Incubo a 20000 piedi", interpreta un uomo che vede un gremlin che vuole fare schiantare un'aereo. Alcuni invece erano alla prima esperienza come Robert Redford e Ron Howard.

Invece, altre storie come ad esempio "Gli invasori" o "La barriera della solitudine" hanno solo un protagonista e sono tutti e due semimuti con lo scopo di far sentire non solo al protagonista ma anche allo spettatore un senso di inquietudine e di suspense e la maggior parte degli episodi aveva un colpo di scena finale che fosse sia a volte positivo che a volte negativo.

Le ambientazioni temporali principali delle storie non erano solo nel presente, ma anche nel passato (principalmente nel Far West dell'800) e nel futuro, i temi spaziavano dal viaggio nel tempo ("Viaggio nel tempo","C'era una volta" e "La giostra"), le spedizioni e invasioni spaziali ("Gente come noi", "I piccoli uomini" e "Servire l'uomo"), la guerra ("Quale pietà", "Soli" e "Il testamento purpureo"), la sfiducia, l'amore e l'odio verso gli altri ("Chi è il vero marziano?", "I mostri di maple street", "La notte degli umili","Il rifugio" e "Alle quattro"), il rifiuto del progresso e della realtà ("Antipatia per macchine", "Un uomo obsoleto", "Il sarcofago", "Miniatura"), l'incontro tra il reale e il fantastico("Un mondo su misura", "L'avventura di Arthur Curtis" e "Una sosta a Willoughby").

I protagonisti di queste storie, seppur diverse nei temi e nelle ambientazioni, avevano una cosa in comune: ovvero la paura e l'insoddisfazione del mondo che li circondava e che vivevano con molta difficoltà. Alcuni di loro la vivevano come un incubo e cercavano una via d'uscita attraverso l'immaginazione o esprimendo desideri quasi irrealizzabili per riuscire ad essere felici.

Lorenzo Piccardi