"L'incomunicabilità secondo Michelangelo Antonioni" è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.
Michelangelo Antonioni è stato un regista, che dagli inizi degli anni '50 fino alla fine degli anni '90, ha trattato i temi dell'incomunicabilità nella trilogia omonima, l'alienazione umana e la crisi della modernità nella società.
Il suo primo film, "Cronache di un amore" (1950) la storia di un ritorno di fiamma tra due vecchi amanti (Lucia Bosé e Massimo Girotti), "Il grido" parla di un uomo (Steve Cochran) alla ricerca di una nuova vita insieme alla sua bambina e una nuova compagna.
Nel 1960 con il film "L'avventura" (primo film da protagonista di Monica Vitti), la storia di un amore proibito tra due amici durante la scomparsa della ragazza di lui, comincia la trilogia dell'incomunicabilità. Il secondo capitolo s'intitola "La notte" (1961), una coppia in crisi (Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau) incontrano una ragazza che potrebbe aiutarli nel loro rapporto e il terzo capitolo "L'eclisse", parla di un incontro tra due sconosciuti (Alain Delon e Monica Vitti).
La sua quarta collaborazione con la Vitti è "Il deserto rosso" (1964) che parla dell'alienazione umana nel mondo industriale.
Tra il 1969 e 1975 dirige tre film all'estero, uno in Inghilterra e due in America, sempre con temi esistenzialisti e critiche sociali che sono; "Blow Up" (1966) dove un fotografo (David Hemmings) pensa di aver assistito ad un omicidio, "Zabriskie Point" (1975) il viaggio nel deserto di due hippie (Mark Frechette e Daria Halprin) e il terzo "Professione Reporter" dove un reporter (Jack Nicholson) prende il posto di un uomo morto.
Dopo aver diretto i due gialli drammatici "Il mistero di Oberwald" (1980) sempre con la Vitti protagonista e "Identificazione di una donna" (1982) dirige insieme a Wim Wenders il film a episodi con un cast internazionale "Al di là delle nuvole" (1995).
Fonti: Wikipedia
Lorenzo Piccardi