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sabato 21 dicembre 2024
Spazio Libero: "Tennesse Williams, tra teatro e cinema"
03-06-2024
"Tennesse Williams, tra teatro e cinema" è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune diFirenze.
Tennesse Williams è stato uno dei più importanti autori teatrali americani del '900 e più trasposti al cinema. Tra i suoi temi ci sono l'omosseualità, l'ipocrisia della borghesia americana e i difficili rapporti familiari. Una caratteristica delle sue opere è quella di non mostrare fisicamente i personaggi della storia che creano drammi nelle relazioni fra personaggi principali.
La sua prima opera fu "Questa ragazza è di tutti" (1941), la storia di due giovani, un ragazzo e una ragazza che condividono il loro passato. Sidney Pollack ne dirigerà la trasposizione cinematografica nel 1966 con Natalie Wood e Robert Redford. Il suo primo successo, "Lo zoo di vetro" (1944) è una storia semi-autobigrafica sui sogni e i rapporti con la sorella dell'autore. Di quest'opera ne sono stati tratte ben 3 trasposizioni 2 cinematografiche (la prima del 1950 di Irving Rapper e la seconda del 1987 di Paul Newman) e una televisiva del 1973 di Anthony Harvey.
"Un Tram che si chiama desiderio" (1947) è la storia delle sorelle Blanche e Stella Dubois e del violento marito della seconda; Stanley Kowalsky. La storia è una delle prime opere a parlare apertamente di violenza sulle donne. Elia Kazan che aveva diretto l'opera a teatro, con Marlon Brando protagonista diresse anche la trasposizione al cinema (1950) sempre con Brando, Vivien Leigh, Kim Hunter e Karl Malden. Williams voleva che Anna Magnani intepretasse la protagonista ne "La rosa tatuata" (1951) a teatro, ma l'attrice non sapeva bene l'inglese. Ma recitò nella trasposizione cinematografica del 1955 di Daniel Mann dove vinse l'Oscar, diventando la prima italiana a vincere il premio. La storia parla di un'italo-americana che anche dopo la morte del marito vive nell'illusione che quest'ultimo fosse un uomo buono e perfetto. La Magnani recitò anche nella trasposizione dell'opera "La discesa di Orfeo" (1957), dal titolo "Pelle di serpente" (1960) di Sydney Lumet.
Geraldine Page, anche lei recitò in due trasposizioni cinematografiche delle opere di Williams. "Estate e fumo" (1961) di Peter Glenville e "La dolce ala della giovinezza" (1962) di Richard Brooks. La prima opera parla di un'illusione d'amore di una ragazza e la seconda di un giovane (Paul Newman) che cerca aiuto da un'attrice in declino (Page) per poter stare insieme alla donna che ama (Shirley Knight). "La gatta sul tetto che scotta" (1958), sempre per la regia cinematografica di Brooks, è la storia di un complesso rapporto di una famiglia ricca. In particolare tra il capofamiglia (Burl Ives), uno dei due figli (Paul Newman) e la moglie di lui (Elizabeth Taylor) che viene messa in crisi a causa della morte di del migliore amico del figlio ma anche dalla probabile omossessualità dei due uomini.
"Improvvisamente l'estate scorsa" (1959) di Joseph Mankiewicz, parla di una ricca signora (Katherine Hepburn) che vuole far fare alla nipote (Liz Taylor) una lobotomia per non far saper sapere a nessuno, nemmeno al suo dottore (Montgomery Clift) la verità sulla morte del nipote. Richard Burton e Elizabeth Taylor recitarono nelle trasposizioni delle opere "La notte dell'iguana" (1961) di John Huston e "Il treno del latte non passa più qui" intitolata "La scogliera dei desideri" (1968) di Joseph Losey. Dal romanzo di Williams "La primavera della signora Stone" ne furono tratti una trasposizione cinematografica con Vivie Leigh e Warren Beatty e una televisiva con Helen Mirren e Olivier Martinez.