"Fritz Lang, l'espressionismo del bene e del male", è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.
Fritz Lang fu uno dei primi importanti registi del cinema tedesco e mondiale. Insieme a Robert Wiene e Friedrich Murnau è stato un esponente dell'espressionismo cinematografico. I suoi temi più ricorrenti sono quelli della sfida tra bene e male, la giustizia e il destino. Molte delle sue storie sono di genere noir psicologico.
Il primo film che lo farà conoscere come regista fu "Il dottor Mabuse" (1922) primo capitolo della trilogia dedicata al primo personaggio cinematografico a rappresentare il male: il truffatore ipnotista Dottor Mabuse (Rudolf Klein-Rogge). Gli altri capitoli sono "Il testamento del dottor Mabuse" (1930) e "Il diabolico Dottor Mabuse" (1960). Questa trilogia è ambientata durante tre periodi storici della Germania del primo Novecento: gli anni della Repubblica di Weimar, l'ascesa del Nazismo e la Guerra Fredda.
Il suo capolavoro "Metropolis" (1927) scritto insieme a Thea Von Harbou. La storia racconta di un figlio di un' industriale avido e sfruttatore che decide di combattere per la libertà e il rispetto degli operai e contro uno scienziato pazzo che vuole vendicarsi dell'imprenditore. Fu il primo film di fantascienza a far vedere un' androide.
Un altro capolavoro e suo primo film sonoro, negli anni prima di lasciare la Germania a causa del Nazismo è "M-Il mostro di Dusseldorf" (1931), basato sulle vicende dei serial killer Fritz Haarmann e Peter Kürten. E' la storia della ricerca di un' assassino di bambine (Peter Lorre), ricercato sia dalla polizia che dalla criminalità locale. Il film è ricordato per il monologo del protagonista e il primo uso del fuori campo.
In America dirige prima la "trilogia sociale" (tutti e tre con protagonista femminile Sylvia Sydney), composta da "Furia" (1936) con Spencer Tracy, che interpreta un uomo che non sa se far condannare un gruppo di delinquenti o no per un reato che non hanno commesso. "Sono innocente" (1937) con Henry Fonda che recita la parte di un ex carcerato che cerca di reintegrarsi nella società e "You and Me" (1938) con George Raft un ex gangster che ricomincia commettere furti dopo la riabilitazione.
Ha diretto la Tetralogia antinazista: "Duello mortale" (1941), "Anche i boia muoiono" (1943), "Prigioniero del terrore" (1944) e "Maschere e pugnali" (1945).
Tra i noir psicologici più conosciuti ci sono: "La donna del dipinto" (1944), "Dietro la porta chiusa" (1948) liberamente tratto dalla favola Barbablù e "Bassa marea" (1950). I film "Gardenia blu", "Il grande caldo", "Quando la città dorme" e "L'alibi era perfetto"; i primi due del 1953 e gli altri due del 1956, sono uniti dal tema del ruolo dei mass media nella società moderna.
Alla fine degli anni '50 dirige "La tigre di Eschnapur" e "Il sepolcro indiano" tutti e due del 1959 e ambientati in India. L'ultimo film della sua carriera fu "Il diabolico Dottor Mabuse" (1960).
Buona Visione
Fonti:Wikipedia
Lorenzo Piccardi