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sabato 21 dicembre 2024

Spazio Libero: "Deborah Kerr"

30-07-2024
"Deborah Kerr", è il nuovo articolo della rubrica di approfondimento tra attualità, cinema e cultura generale intitolata "Spazio libero", a cura di Lorenzo Piccardi (classe 2001) - Servizio Civile Nazionale - Portalegiovani del Comune di Firenze.

Deborah Kerr è stata una delle più apprezzate attrici di Hollywood degli anni '50 e '60. E' stata candidata sei volte al premio Oscar senza mai vincerlo.
Il suo primo ruolo da protagonista fu ne "Il castello del cappellaio" (1942) di Lance Comfort nel ruolo di una moglie oppressa da un marito arrogante e brutale. Viene poi diretta due volte dai registi Powell e Pressburger nelle pellicole "Duello a Berlino" (1943) dove interpreta ben 3 ruoli e in "Narciso nero" (1947) recita la parte di una madre superiora di un gruppo di suore missionarie in India.
La sua prima candidatura all'Oscar come miglior attrice fu per il film "Edoardo mio figlio" (1949) per il ruolo di una madre che rischia di perdere il figlio a causa di una malattia.

Tra il 1951 e il 1953 recita in diversi film storici che sono:"Quo Vadis?" (1950) di Mervyn Leroy, "Il prigioniero di Zenda" (1952) di Richard Thorpe, "La regina vergine" di George Sidney e "Giulio Cesare" di Joseph L. Mankiewicz entrambi del '53.
Nel film "Da qui all'eternità" (1953) di Fred Zinnemann dove recita il ruolo della moglie infelice che s'innamora di un commilitone del marito (Burt Lancaster). Viene candidata per la seconda volta agli Oscar e nel film è presente il celebre bacio tra la Kerr e Lancaster nella risacca di una spiaggia.
Due ruoli importanti della Kerr furono quelli di Anna Leonowens nel musical biografico "Il re ed io" (1956) di Walter Lang. Il film è la storia d'amore tra il re del Siam Mongkut (Yul Brynner) e la Leonowens l'educatrice dei suoi figli. Anche per questo film fu candidata come miglior attrice. Il secondo invece fu in "Un amore splendido" (1957) nella parte di una donna romantica e altruista.

Le ultime tre candidature agli Oscar furono per le pellicole: "L'anima e la carne" (1957) nel ruolo di una suora che s'innamora di un soldato (Robert Mitchum) durante la guerra, "Tavole separate" (1958) di Delbert Mann nella parte di una ragazza timida e isterica e "I nomadi" (1960) di Zinnemann dove interpreta una donna che vuole abbandonare la vita da nomade.
Recita poi in tre trasposizioni cinematografiche che sono "L'erba del vicino è sempre più verde" (1960) di Stanley Donen, "Il giardino di gesso" di Ronald Neame e "La notte dell'iguana" di John Huston entrambi del 1964.
Gli ultimi film della sua carriera sono stati: "Prudence e la pillola" (1968) di Fielder Cook, "I temerari" di John Frankenheimer, "Il compromesso" di Elia Kazan entrambi del 1969 e "Il giardino indiano" (1985) di Mary Mcmurray.

Buona Visione

Fonti: wikipedia

Lorenzo Piccardi