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martedì 11 febbraio 2025

Edera Summer Camp: "Casa a Firenze. Chi l’ha vista?" di Alessandro Posteraro

01-01-2025

Casa a Firenze. Chi l’ha vista? di Alessandro Posteraro. Questo articolo è stato scritto all'Edera Summer Camp, il laboratorio gratuito di Edera Rivista e Informagiovani del Comune di Firenze per giovani su strumenti comunicativi e linguaggio giornalistico in programma dal 17 al 20 giugno 2024 al PARC Performing Arts Research Centre.

Tantissimi studenti, ogni anno, continuano a scegliere Firenze per il loro percorso universitario fuori sede. C’è chi si è innamorato della città e chi la sceglie per la qualità dell’Ateneo. Tuttavia, negli ultimi anni, cercare casa a Firenze – così come in altre grandi città universitarie - è diventata la tredicesima fatica di Ercole. Le agenzie immobiliari ricevono una quantità smisurata di richieste e nessuno viene mai ricontattato perché l’offerta è al minimo storico. Gli affitti disponibili hanno raggiunto prezzi vertiginosi. «Fino a due o tre anni fa, una stanza singola a 300 o 350 euro si trovava, ora si parte da almeno 400 ma anche 450 euro, cifre a cui bisogna aggiungere le utenze - spiega un agente immobiliare operante nella zona di Statuto - «i pochi che affittano sul lungo periodo possono sparare qualsiasi prezzo, tanto qualche disperato disposto a pagare lo trovano». Gli studenti intervistati rintracciano la causa di questo fenomeno nella presenza massiccia di affitti turistici brevi da cui i proprietari riescono a guadagnare molto più di quanto farebbero con un canone agevolato per studenti. Davide, 26 anni, dice: «Il problema è che non ci sono politiche adeguate volte ad aiutare chi cerca casa. È una città sempre più incline a vendersi al turista». Rachele e Rosita, entrambe di 24 anni, sottolineano l’importanza degli alloggi concessi dal Dsu Toscana, senza i quali avrebbero dovuto accantonare l’idea di studiare a Firenze perché lo sforzo economico non sarebbe stato sostenibile.

«Ho avuto un appartamento affittato a turisti – dice Mariella, proprietaria di una casa in zona San Lorenzo – ed è chiaro che ci guadagnavo di più, quasi il doppio. Ci voleva molto tempo ed energia, stava diventando il mio lavoro. Personalmente penso che lo studente abbia più cura di una casa… certo, non tutti. Al massimo uno studente può andarsene all’ultimo minuto senza preavviso, può non pagarti l’ultimo mese o l’ultima bolletta, ma non ho mai avuto grossi problemi. Li ho avuti invece con un lavoratore che aveva smesso di pagarmi, occupando abusivamente il mio immobile per quasi tre anni fino, poi, all’intervento di forze dell’ordine e avvocato. Secondo me, con uno studente è altamente improbabile che succeda. Insomma, c’è chi preferisce speculare sugli appartamenti, guadagnarci il più possibile e chiaramente gli studenti non sono contemplati. Io invece li preferisco». Dello stesso parere Francesca, che affitta una casa nel quartiere di Statuto: «Farò del sentimentalismo, forse, ma anch’io sono stata studentessa fuori sede e ho sempre pensato che nella mia casa dovessero abitarci degli studenti nello stesso clima sereno in cui ho vissuto io». Resta il fatto che il contratto a canone agevolato per universitari permette al proprietario di pagare quasi la metà delle tasse e questo sembra essere il motivo principale per cui ancora si affitta a studenti, ma per molti non è sufficiente per competere con il “pozzo d’oro” che si può trovare nelle tasche dei turisti.