Città di Firenze
Home > Webzine > Giovani Reporter > Edera Summer Camp: "Scopriamo insieme il terrarium" di Chiara Perrone
giovedì 23 gennaio 2025

Edera Summer Camp: "Scopriamo insieme il terrarium" di Chiara Perrone

01-01-2025

"Due giovani artigiani fiorentini e una passione dalle sfumature… esotiche! Scopriamo insieme il terrarium" di Chiara Perrone. Questo articolo è stato scritto all'Edera Summer Camp, il laboratorio gratuito di Edera Rivista e Informagiovani del Comune di Firenze per giovani su strumenti comunicativi e linguaggio giornalistico in programma dal 17 al 20 giugno 2024 al PARC Performing Arts Research Centre.

Adele e Lorenzo ci portano alla scoperta del magico e ignoto mondo dei Terrarium: gli ecosistemi in miniatura, a prova di pollice nero

Un terrarium è una struttura ornamentale in vetro al cui interno è possibile trovare un vero e proprio habitat autosufficiente: si tratta, infatti, di un tipo di coltivazione speciale, che non necessita particolari capacità di mantenimento. Chiunque può averne uno… ma in pochi sanno cosa si cela dietro a questi graziosi ornamenti, la cui storia risale addirittura al diciannovesimo secolo. A raccontarci di più sono Lorenzo Crini, fondatore dell’azienda Growing Art Terrariums e Adele Sari, social media marketing manager, che da anni si occupano della loro creazione.

Da cosa nasce l’idea di creare terrarium?

«Tutto è iniziato da Lorenzo e il suo amore speciale per i granchi. Prima ancora nutriva una grande passione per gli acquari e col tempo, osservandoli, si è follemente innamorato del geosesarma, una particolare specie di granchio proveniente dall’Indonesia. Da questo amore è nata l’idea di voler ricreare il suo habitat naturale… il che significava dover riportare anche quelle particolari condizioni climatiche dei paesi tropicali, come l’alta percentuale di umidità e una vegetazione che cresce solo in quei paesi. Il terrarium ha proprio la caratteristica di essere adatto a ospitare quegli organismi viventi che normalmente non riuscirebbero a sopravvivere nel nostro paese».

Sapreste raccontarci come nasce?

«Il terrarium nasce diciamo come una necessità dell’uomo, all’incirca nel diciannovesimo secolo: ai tempi si viaggiava in nave per raggiungere paesi come l’Africa, il Sud America, l’Asia, ma si parla di viaggi che richiedevano settimane, addirittura mesi. Uno dei problemi principali era importare le vegetazioni da quei Paesi, poiché si parla di piante che richiedono moltissima acqua per vivere… e sulle navi non era facile averla per l’equipaggio, figuriamoci sacrificarla per delle piante! Erano pochissime quelle che riuscivano a sopravvivere; fin quando un medico londinese, appassionato di botanica, si accorse casualmente che riponendole in una cassetta di vetro, insieme al terriccio di raccolta, non solo le piante giungevano in ottime condizioni, ma continuavano a crescere e a prosperare. Da lì brevettò il primo prototipo di terrarium, la cosiddetta “Scatola di Ward”, adibita a uso, potremmo dire, professionale; col tempo poi è divenuta un’arte ornamentale».

In che modo si costruisce un terrarium? Qual è il vostro metodo di lavoro?

«Prima di tutto si parte dai materiali: noi, per esempio, cerchiamo sempre di fare scelte più adeguate, nonostante questo richieda tempo e fatica; tuttavia, un’alta qualità garantisce un ambiente migliore per le piante, quindi anche una maggiore capacità di durare nel tempo. Una volta ottenuti i materiali, si vanno a inserire nel vetro trasparente. Personalmente ci piace realizzare i terrarium seguendo l’arte giapponese del “Suiseki” e del “Bonseki”, due forme antiche che afferiscono all’arte di posizionare pietre e piante su un vassoio. Per noi, infatti, non si tratta soltanto di creare ornamenti: il nostro lavoro va oltre questo, includendo l’aspetto di collocazione delle varie parti, con l’intento di riprodurre autentici paesaggi in stile asiatico».

Come si mantiene un terrarium? Quali sono i vostri consigli?

«Mantenere un terrarium è estremamente facile e a prova di chiunque, non si tratta di piante che richiedono particolari attenzioni ogni giorno. In genere durano a lungo, ne abbiano alcuni che sono con noi da anni. Certo, è sempre meglio avere qualche piccola accortezza, come evitare di esporlo direttamente alla luce del sole, altrimenti si rischia di danneggiare le piante. Un altro consiglio che vi diamo è di potare le foglie quando la pianta risulta molto cresciuta, ma sono tutte azioni che richiedono il minimo sforzo».

Perché acquistare un terrarium? Quali benefici può portare? Esistono anche conseguenze positive a livello ambientale?

«Beh, in realtà, a livello ambientale non produce alcun effetto che sia positivo o negativo. Diciamo che l’unica conseguenza positiva la svolge, invece, a livello psicologico: noi stessi ci siamo resi conto di cosa significhi lavorare a contatto con la natura… è un qualcosa di estremamente benefico per la salute mentale, avverti meno la stanchezza e il buon umore cresce. Spesso non ci rendiamo conto di quanto l’uomo abbia necessità della natura, mentre la natura vive anche senza l’essere umano. Dovremmo tutti rispettare quel che ci circonda e imparare a trarre beneficio da ciò che la natura ci offre».