Città di Firenze
Home > Webzine > Giovani Reporter > Edera Summer Camp: "Eredità maestra. L’arte senza tempo della rilegatura" di Yasmina Nunziata
giovedì 13 marzo 2025

Edera Summer Camp: "Eredità maestra. L’arte senza tempo della rilegatura" di Yasmina Nunziata

01-01-2025

"Eredità maestra. L’arte senza tempo della rilegatura" di Yasmina Nunziata. Questo articolo è stato scritto all'Edera Summer Camp, il laboratorio gratuito di Edera Rivista e Informagiovani del Comune di Firenze per giovani su strumenti comunicativi e linguaggio giornalistico in programma dal 17 al 20 giugno 2024 al PARC Performing Arts Research Centre.

Telaio, carta e tutto il sapere delle mani: così, alla Legatoria Cozzi, un mestiere attraversa il tempo e preserva il valore del libro. È un’arte antica, quella della rilegatura e, nel cuore di Firenze, nella storica bottega artigiana, continua una tradizione che ha radici profonde. Si tratta dell’eredità di «Alberto Cozzi che, assieme alla moglie Nella, nel lontano 1908 rilevò una rilegatoria di libri». A raccontarlo è Marco, il pronipote, a cui è passato il testimone. «Io sono la quinta generazione» aggiunge, prima di allontanarsi e svolgere le sue mansioni.

«Lavorando come capomastro di una casa editrice, ha iniziato a occuparsi di libri, di rilegatura e a poco a poco il mestiere è stato tramandato alla figlia con il genero, poi al loro figlio e successivamente a quella che è la quarta generazione» a riprendere la storia è Graziella, moglie di Massimo, uno dei proprietari insieme alle sorelle Francesca, mamma di Marco, e Letizia. Sull’evoluzione del lavoro, Graziella spiega che «c’è stato un ampliamento delle competenze ma l’approccio originale, manuale e artigianale si è mantenuto. Il lavoro viene fatto sempre in piccole quantità, perché ovviamente il limite sono le nostre mani, senza l’intervento di macchine».

Sul processo di lavorazione, invece «a seconda di dove questi volumi sono stati conservati, se in ambienti umidi o se fattori esterni li hanno deteriorati, richiedono un intervento conservativo ma mai invasivo, quindi niente che stravolga in modo definitivo l’originalità del testo». Dunque, si procede con la sfascicolatura del libro, che viene riparato laddove necessario e poi ricucito. La copertina può essere ricostruita ex novo oppure, a seconda dei casi, si cerca di mantenere quella originale, riparandola laddove ci siano delle fragilità. Alla domanda se sia o meno passato tra le mani qualche volume importante, Graziella sorride annuendo: «L’emozione è tanta perché avere in mano qualcosa che è stato creato, ideato da menti geniali del passato è veramente emozionante».  

«La carta dopo il telaio è la cosa più importante – poi aggiunge – nel nostro caso possiamo trasformarla perché una delle attitudini che abbiamo aggiunto negli anni, soprattutto al subentro della quarta generazione, è la tecnica della marmorizzazione. Ogni carta diventa diversa dalle altre perché ogni maestro crea il proprio pettine, strumenti con cui si fanno i vari disegni, diventando come una firma d’autore».

Per concludere e riflettere sul futuro dell’artigianato e sulla crisi che colpisce il settore, Graziella fa notare che «è difficile rispondere perché avvengono dei cambiamenti anche repentini – ma aggiunge - un libro è un lascito anche per le generazioni che crescono. La nostra sopravvivenza è legata alla possibilità di trasmettere. Quindi di conservare e tramandare, dunque non disperdere le nostre conoscenze, ma permettere anche alle generazioni future di avere un’eredità che poi ognuno ovviamente deve accogliere, far progredire e non far morire».