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domenica 19 maggio 2024

Presentazione del libro ''La faccia del prisma'' di Anna Macchioni alla Biblioteca delle Oblate

01-03-2014

Sabato 1 marzo 2014, presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, per il ciclo "Mi ritorna in mente, percorsi di memoria", è stato presentato il libro "La faccia del prisma", scritto da Anna Macchioni e introdotto dal Professor Ezio Andretti, che ha condiviso le sue riflessioni a cominciare dall' analisi del simbolo stesso utilizzato dall' autrice. Cosa si intende per prisma? Il prisma è un punto di vista, una prospettiva, è il lato del mondo che noi osserviamo. "Ho visto quello che la faccia del prisma, volta verso di me, mi consentiva", sussurra la sorella di Anna, Fiorella Macchioni, leggendo un breve estratto del libro, che già dalla copertina offre una vasta possibilità di interpretazioni. Un titolo ermetico così come enigmatica è la realtà stessa, che il Prof. Andretti definisce "scomposta nelle facce di un poliedro". La tematica successivamente affrontata è, inevitabilmente, quella della memoria, elemento centrale di questo romanzo, soprattutto dal punto di vista della sua conservazione. Una memoria plasmabile, malleabile e che Anna Macchioni cristallizza in un linguaggio fluido, limpido, leggero ed ironico, ma al tempo stesso dolcemente profondo e sapientemente emotivo. "Questo libro è nato perchè mio figlio mi ha regalato un computer", comincia scherzando, "Non è difficile, basta scrivere una frase e il resto viene da sè", continua sorridendo e forse tentando invano di darsi poca importanza. Invano, perchè per scrivere una bella storia bisogna avere qualcosa da raccontare e la capacità di farlo e Anna Macchioni riesce ad intrecciare un macrocosmo storico con frammenti della propria microstoria privata, una storia non del tutto storica, che si nutre di ricordi, in parte autobiografici, e che non ha bisogno di etichette di genere. Un libro che sprigiona una tale sensibilità da accomunare tutti i lettori, come emerge dagli interventi del partecipanti, poichè universale è il meccanismo con cui ci rapportiamo al nostro passato. Una presentazione ricolma di poesia e leggerezza, la stessa con cui si snoda la trama del romanzo, ricalcando il funzionamento della memoria stessa: spontanea, autonoma ed incontrollabile, senza alcun ordine cronologico. Anna Macchioni compone una storia melodiosa, fatta di ricordi che affiorano liberi uno dopo l' altro e trainati non dalla malinconia, ma da una sana dose di ottimismo, riflesso di un animo fresco e di uno spirito giovane, celati dai saggi capelli. La memoria è un viaggio che non richiede l'acquisto di un biglietto, che si nutre del nostro passato, ma che vive nel presente, e Anna Macchioni decide di condividere una parte del suo, di togliere il velo segreto dalla sua faccia del prisma. Alla fine dell' incontro Anna, riferendosi ai commenti dei presenti, regala ancora una dose di ironia, "Adesso ho capito qualcosa in più su questo libro", forse a dimostrazione che, quando un libro tocca le corde del nostro sentire, ce ne appropriamo e lo interpretiamo a seconda della faccia del prisma che abbiamo vissuto.

di Enrica Pulcinelli