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domenica 19 maggio 2024

Presentata alla Stampa la mostra ''Pontormo e Rosso, diverse vie della Maniera''

06-03-2014

Presso la sala incontri di Palazzo Strozzi è stata presentata alla stampa la mostra "Pontormo e Rosso Fiorentino, diverse vie della maniera" che si terrà a Palazzo Strozzi dall'8 Marzo al 20 Luglio. La mostra è stata curata da Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi e da Carlo Falciani, docente di storia dell'arte e propone ai visitatori le nuove ricerche filologiche, storiche e iconologiche condotte sull'opera dei due artisti dal 1956 data in cui sempre Palazzo Strozzi aveva ospitato la Mostra del Pontormo e del primo manierismo fiorentino. Il percorso espositivo è caratterizzato da dieci sezioni in cui le opere d'arte dei due autori si mescolano alla storia, alla politica, alle tradizioni e agli eventi maggiormente significativi del panorama cinquecentesco. Si parte dalla prima sezione in cui si ripercorrre la fase iniziale della produzione di Rosso e Pontormo, il percorso di formazione presso il Chiostrino dell'Annunziata e, soprattutto, alla bottega di Andrea del Sarto vero e proprio maestro e punto di riferimento per i due neofiti pittori. Da questa prima fase di simbiosi, di correlazione si passa poi all'essenza della mostra, la divergenza, intesa non nel senso di vera e propria separazione, di contrasto, di antinomia  ma di diversa direzione e finalità dei percorsi artistici. Da un lato abbiamo Rosso orientato al rigore, osservatore e diretto seguace del Michelangelo della Battaglia di Cascina, vicino alla tradizione figurativa fiorentina, dall'altro Pontormo, naturalista, gentile nelle pennellate, leonardiano per più di una peculiarità, utilizzatore molto spesso della tecnica dell'affresco. Gli esempi tangibili di questa diversità risiedono nella Madonna col bambino e quattro santi di Rosso e nella Sacra Conversazione di Pontormo. Una diversità che, come detto, non riguarda però soltanto la visione artistica, ma in generale l'ideologia di vita e la condotta politico religosa. Ed ecco quindi un Rosso fiorentino che si connoterà come antimediceo, favorevole alla Repubblica e forte fautore delle idee Savonaroliane e un Pontormo che, d'altro canto, attuerà prevalentemente committenze a favore dei signori di Firenze (da Ottaviano a Leone X per finire a Cosimo) e verrà spesso identificato come eretico, empirico. Una differenza politico-ideologica ben rappresentata nelle due sezioni dedicate alla ritrattistica in cui emerge in maniera chiara e netta questo confine tra vicinanza e lontananza dalla famiglia Medici. Le sezioni successive rinsaldano ancor di più il connubio tra arte e vicende storiche analizzando il rapporto con la Germania, in particolare con Durer da un lato e la presenza nelle vicende della Firenze Repubblicana dall'altro oppure evidenziando il ruolo dei diversi artisti di fronte a due grandi scempi storici come il Sacco di Roma e l'assedio di Firenze. La penultima sezione è dedicata alle corti e la diversità appare in prima istanza geografica: Pontormo continuerà a eseguire opere nella Firenze Medicea, Rosso Fiorentino troverà la sua perfetta dimensione aFontainbleu dove realizzerà alcuni dei dipinti ancora oggi conservati in Francia. Due autori che non conosceranno strade univoche nemmeno negli ultimi anni della loro vita quando si divideranno tra un finale di esistenza parca e umile dedicato alla realizzazione della grandiosa impresa degli affreschi laurenziani(Pontormo) e un ultima decade di sfarzo, di ostentazione, di feste e banchetti secondo una visione savonaroliana impallidita tra agi e successi francesi (Rosso Fiorentino). Diversi, antitetici apparentemente in tutto ma sicuramente accumunati da un valore e da un merito ancora più redditizio di qualsiasi committenza medicea o non: aver portato Firenze ad essere ancora più centrale nello scenario artistico e, a distanza di diversi secoli, mantenere, attraverso le loro opere,  questa città il luogo e il punto di riferimento mondiale del panorama rinascimentale.  

di Duccio Mazzoni