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domenica 19 maggio 2024

''Questioni di famiglia'' in mostra al Centro di Cultura Contemporanea La Strozzina

13-03-2014
"La famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio", così recita l' articolo 29 della Costituzione italiana. Ma è davvero così semplice?.
Famiglia nucleare, famiglia allargata, estesa, di fatto, a lungo si è protratta la trama di una realtà che appare tanto primordiale quanto stratificata. "Non vi è nulla di meno naturale della famiglia", afferma infatti la sociologa Chiara Saraceno. Un concetto pluridisciplinare, che abbraccia indistintamente l' ambito storico, culturale, scientifco, politico, letterario e artistico. Nella mostra "Questioni di famiglia- vivere e rappresentare la famiglia oggi", promossa dal Centro di Cultura Contemporanea La Strozzina e curata dalla sua direttrice Franziska Nori e da Riccardo Lami, undici artisti utilizzano una molteplicità di linguaggi per decostruire, ricomporre e ricontestualizzare un aspetto fondamentale della nostra società e della nostra biografia. Ed ecco che l' arte contemporanea diviene strumento di grande forza comunicativa per esporre al pubblico un tema arcaico ma contemporaneo, una culla cromosomica che la sorte ci assegna e che la vita ci ripresenta costantemente, nella sua assenza e nella sua presenza. La rappresentazione visiva di volti, ambienti e legami consaguinei si pone come filo conduttore che ci guida tra le stanze dedicate ai singoli artisti e rispecchia la volontà della Fondazione Palazzo Strozzi di rendere giustizia ad un soggetto raramente celebrato a livello nazionale ed europeo. Undici artisti che strecciano un nodo biologico e affettivo, che, attraverso l' arte, si aggroviglia "di mano in mano" evolvendosi da intimo e nascosto a pubblico e manifesto, fino a diventare plasmabile e plasmato dalle nostre personali riflessioni. Lo raccontano le opere video dell' artista iraniano Guy Ben-Ner, "Soundtrack", di Hans Op de Beeck, "The Stewarts have a party", che investigano precise dinamiche interpersonali, di Chrischa Osward, "Mother tongue" , e Courtney Kessel, "In balance with", che affrontano il delicato rapporto madre-figlia evocando l'una il mondo animale, l' altra un equilibrio instabile, che non si placa mai del tutto. Lo declinano le fotografie di Sophie Calle, che analizza il tema del sepolcro nei suoi tratti essenziali, con un funebre ma poetico ritratto di famiglia ("Les tombes"), o quelle della fotografa americana Nan Goldin, che fa di personali  istantanee un vero e proprio genere estetico, con una naturalezza che cela un meccanismo costruito e ragionato. Inevitabile l' analisi degli aspetti più conflittuali e paradossali di questa dimensione, al tempo stesso embrione da cui si sviluppano le nostre relazioni primarie e ambiente ostile per il dialogo e la comunicazione, come esprime il lavoro degli artisti italiani Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini; impossibile tralasciare la questione della memoria, interpretato dall' installazione di Jim Campbell o quello della distanza, espresso dalle fotografie di John Clang. E ancora l' incorreggibile dicotomia tra ambiguità e comprensione, messa a fuoco e fuori fuoco, tra la concezione dell' artista e la ricerca di un significato condiviso da rintracciare nelle opere del maestro tedesco Thomas Struth e nei ritratti performativi di Trish Morrissey, che si inserisce come un' intrusa nelle famiglie altrui, tracciando un labile confine tra realtà e apparenza, esterno e interno, naturalezza e finzione. Affiora così, in modo analitico, sguardo dopo sguardo, un' attenta speculazione culturale sulla società odierna che si proietta nel futuro, e su una costante umana alla quale sembriamo non poter rinunciare. Una bandiera ideologica piantata nel nostro DNA, che ci definisce e ci rappresenta; apparentemente idilliaca, ma così sorprendentemente inaspettata se la si osserva da vicino, oltre un sorriso forzato, oltre una tavala imbandita, le luci soffuse, il salotto sempre in ordine e un pavimento splendente.
"Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo"
Lev Tolstoj


Per informazioni: www.strozzina.org

di Enrica Pulcinelli