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domenica 19 maggio 2024

''Il giuoco delle parti'' in scena al Teatro della Pergola

09-04-2014

"La vita darei perchè qualcuno lo uccidesse"
Il sipario si apre e rivela un ambiente essenziale, a metà strada tra luogo fisico e angolo nascosto della memoria, verboso per le parole di Silia (Alvia Reale) e Guido (Michele Di Mauro) ed emblematico per la misteriosa presenza di una figura girata di spalle. Il copione scorre e il palco è di Leone Gala (Umberto Orsini), che finalmente mostra al pubblico il volto ironico ed accondiscendente, che accetta la relazione tra la moglie ed il suo migliore amico con innaturale serenità. Una tranquillità disarmante, un'apparente apatia sentimentale che stuzzica, disturba fino a sfinire Silia Gala, a tal punto da farle desiderare la morte del marito. Poi l'occasione si presenta ed ogni pezzo del puzzle sembra trovare posto. L'offesa recata a Silia da un nobile e dai suoi amici ubriachi ossigena fino a farlo esplodere il desiderio di liberarsi di un uomo costantemente presente nella sua insopportabile assenza, di una libertà mai abbastanza ariosa, mai sufficientemente soffocante. Il giorno seguente Leone si ritrova con un personaggio da interpretare, quello del marito indignato, l'onore di una presunta moglie da difendere ed il di lei amante che tira i fili della sua condanna a morte nel ruolo dell'amico sostenitore. Così entra in scena il gioco delle parti, protagonista indiscusso della commedia, artefice e traditore del piano dei due amanti, intriso della forma più che dell'essenza dei rapporti umani. L'adattamento di Valerio, Orsini e Balò riporta in vita uno spettacolo classico adattandolo all'atmosfera contemporanea della platea e tiene a galla quegli aspetti che il ventesimo secolo poteva soltanto affogare in un abisso di "detto e non detto". Si apre un ironico squarcio sulle dinamiche più dispettose, fastidiose, più esasperanti di un matrimonio finito ma tenuto insieme dal perbenismo e dai modelli sociali; l'ostentata sensualità di Silia, l'insofferenza, la follia che si insinua nel corpo di una donna e nella mente capricciosa come quella di una bambina; il rancore, la contraddizione e l'isterica ilarità in cui la getta e la rinchiude il temperamento inumano dell'uomo che più di tutti avrebbe dovuto giocare la parte dell'odio e della gelosia. Si delinea la succube sottomissione di Guido, accecato dall'incontrollabile sfoggio carnale della donna con cui ha tradito il suo amico più caro, dal suo inarrestabile groviglio di ammalianti movenze; e la pazzia di Leone "che vive il passato come se fosse costantemente presente", ha detto Umberto Orsini. Un uomo che crede di tenere in pugno il gioco della vita, ma che lo vedrà sgretolarsi tra le sue stesse mani. Un personaggio dal misterioso inconscio, dalla convincente noncuranza smascherata poi dalla mente fredda e calcolatrice di un assassino. Prima orgoglioso ostentatore della superiorità del suo ego e poi folle condannato all'angoscia di un flash back continuo, nelle colpe e nei rimpianti del suo passato. Un'opera in cui, con la semplicità degli effetti e la maestria degli attori, ricordi e presente affiorano e si dissolvono continuamente l'uno nell'altro. Una commedia in cui le parti sono tirate in causa con attente strategie per poi divincolarsi, confondersi e adagiarsi a favore prima dell'uno e poi dell'altro, ma lasciando tutti con un pugno di mosche in mano.
Lo spettacolo sarà in scena fino al 13 Aprile al Teatro della Pergola di Firenze

"Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti"  Luigi Pirandello

Per informazioni: www.fondazioneteatrodellapergola.it      

di Enrica Pulcinelli