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domenica 19 maggio 2024

Reporter alla Pergola: ''Giocando con l’Ariosto''

12-05-2014

1660. Divampa l'incendio. Lingue di fuoco divorano e inceneriscono il suo teatro ferrarese, emblema del sogno di una vita straboccante di incarichi. Ariosto non regge e muore pochi mesi dopo, godendosi ben poco l'ultima edizione dell'Orlando esempio di rara e fusa realizzazione poetica. Ma qualcuno dopo circa quattro secoli, ha saputo spalancare un nuovo sipario e riportare sulla scena tutta quella passione. Giocando con l'Orlando, è esaltazione di una straordinaria versatilità nella semplicità. La moltitudine dei personaggi si riduce alla sola presenza, su un palcoscenico privo di orpelli, squisitamente rifinito da uno sfondo con mezzi busti di cavalli multicolore, e qualche cassa in legno, soltanto di Stefano Accorsi e del regista Marco Baliani. I due, seguendo il motivo dell'amore contrastato, ripercorrono le principali vicende sentimentali del poema, dalla fuga di Angelica, allo sventato stupro da parte di Ruggiero (mostratosi già infedele alla sua Bradamante poiché stregato da Alcina), allo straboccare della passione di questa per Medoro, alla pazzia di Orlando, furioso d'amore, che ritrova il senno in uno scenario lunare, guidato da Astolfo. Giochi di luci e movimenti giostreschi degli attori, che di volta in volta indossano un vestito differente, ma solo nell’immaginazione, per diventare ora quel giovine innamorato, ora un’orca spaventosa, accompagnano la purezza e la straordinaria poesia del testo, fedelmente rispettato e sapientemente integrato, talvolta, anche con piacevole ironia. Accorsi e Baliani danno il via ad una maratona poetica che toglie il fiato, rapisce e avvolge come un’improvvisa folata, per poi svanire lasciandoci arricchiti di veri frammenti d’emozione e vogliosi di riprendere in mano un grande classico della nostra letteratura.

Francesca Ordiligi