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domenica 19 maggio 2024

''Fino a prova contraria'' di Atom Egoyan: il profondo sud americano luogo di omicidi e riti satanici

12-05-2014

Arkansas, Stati Uniti. Il 5 maggio del 1993 la cittadina di West Memphis venne sconvolta dalla scomparsa di tre bambini. I loro corpi saranno ritrovati il giorno seguente in un torrente, legati con i lacci delle loro scarpe e con segni evidenti di percosse e violenze.
Secondo le autorità il delitto portava i segni tipici di un rituale satanico e per questo vengono fermati i primi sospetti: tre adolescenti, di cui solo uno maggiorenne.
I tre ragazzi vengono accusati dell'omicidio senza però nessuna prova consistente. Il detective privato Ron Lax (interpretato da Colin Firth) crede nell'innocenza dei ragazzi e tenta in tutti i modi di salvarli dalla pena di morte. Ma, come spesso succede in questi casi, i sentimenti hanno la meglio sulla ragione, e la giuria condanna i tre al carcere a vita.
Il film è ispirato ad una storia vera, raccontata dalla scrittrice Mara Leveritt nel libro Devil's Knot: the true story of the West Memphis three.
Ma nonostante la brutalità dell'atto raccontato il film fa fatica ad ingranare nella direzione giusta, ovvero commuovere lo spettatore: Reese Witherspoon, che interpreta la madre di uno dei bambini uccisi, non sembra trovarsi a proprio agio nel ruolo di madre americana media, e Colin Firth è intrappolato in un personaggio che non gli permette troppi movimenti.
Sicuramente giusta la scelta di Egoyan di lasciare in sospeso la conclusione del film, con titoli di coda in cui si spiegano i risvolti della vicenda degli ultimi 20 anni, escamotage che rimane in linea con tutto il film, un vedo e non vedo che lascia pesare il giudizio sull'intera vicenda alla coscienza di chi guarda.

di Michela Monticelli