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domenica 19 maggio 2024

Atmosfere orientali alla Galleria d'Arte Moderna con la mostra ''Tourbillon'' di Masaaki Miyasako

20-05-2014

Tutti lo chiamano "il Maestro" e, addentrandosi tra le tele, se ne comprende la motivazione. Scenografie orientali, maestria nella tecnica e magie di colori: Masaaki Miyasako ha presentato la mostra "Tourbillon" alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti. La Direttrice della Galleria, Simonella Condemi, ha introdotto emozionata la mostra dell'artista giapponese che si terrà nell'"Andito degli Angiolini" all'interno di Palazzo Pitti dal 20 Maggio al 29 Giugno 2014.
La mostra, oltre che affascinante, ha un carattere fortemente didattico; accanto ai "pannelli" finemente dipinti dal pittore, sono state poste delle tavole dove è spiegata l'innovativa tecnica utilizzata dall'artista. Miyasako oltre ad essere uno degli artisti nipponici più famosi a livello internazionale, è professore alla "Tokio University of Arts" ed è anche specializzato in restauro. Proprio quest'ultima mansione ha ampliato il suo ventaglio di risorse e ha perfezionato la sua tecnica. Lo stile dei suoi dipinti assomiglia a quello impressionistico e mostra un lavoro finemente svolto sulla tela in maniera molto fine. I suoi quadri sembrano ricami e, visti da vicino, nascondono l'immagine totale per mostrare la brevità dei suoi tratti.
Il Maestro, come afferma anche il curatore della mostra Junji Ito, è stato molto legato ed influenzato dall'arte occidentale ed anche dall'arte fiorentina; però non da quella classica, rinascimentale, ma dall'arte più moderna di Giovanni Fattori e della scuola dei Macchiaioli.
Miyasako è sia tradizionalista che innovatore. Esporta la sua tecnica, chiamata in lingua originale "Urasaisiki", nel mondo occidentale, da sempre affascinato dal'arte del lontano Oriente. I suoi dipinti fanno immediatamente intravedere una particolarità nella realizzazione. In effetti essi, come spiega direttamente il Maestro (che ha anche tenuto una lezione di laboatorio all'Accademia delle Belle Arti) non sono dipinti normalmente ma sul retro: il 70% del colore è sul retro della carta, mentre frontalmente è rappresentato solo lo schizzo del disegno. Inoltre vengono via via sovrapposti diversi strati di carta e a volte pure strati di stoffa. L'effetto che ottiene è quello di una tela ruvida, grezza, dipinta con tratti brevilinei che celano l'insieme dell'immagine se osservati da vicino ma la ricompongono via via allontanando lo sguardo dalla tela; lo spettatore non può che restare esterrefatto e stupito dalla maestria dell'artista e dall'emotività che emanano le sue opere.

di Marco Mannelli