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sabato 18 maggio 2024

''Rock Contest 2014'': intervista a Tutte Le Cose Inutili

18-11-2014
Giovedì 13 novembre si è tenuta al Tender Club la quinta vetrina eliminatoria del Rock Contest, concorso nazionale organizzato da Controradio per cantanti e band emergenti: ogni sera si esibiscono sei artisti e, per decisione di una giuria e del pubblico presente, due passano alle semifinali. Durante la quinta serata si sono esibite solo cinque band, invece delle tradizionali sei: i Nauti, Tutte Le Cose Inutili, Beyond The Garden, Any Dirty Party ed El Xicano.

Per secondi sono saliti sul palco Lao e Meo di "Tutte Le Cose Inutili", band pratese che autodefinisce la propria musica "cantautorato punk". Progetto musicale cominciato nel 2011 come solista e poi diventato duo durante la lavorazione di alcuni brani, la prima cifra caratteristica che si avverte infatti è la grandissima voglia di raccontare storie - il cantautorato - con una vena spontanea ed irriverente - il punk, sicuramente.

Proprio incuriosita dalla loro attitudine e narrazione, ho fatto loro alcune domande per un'intervista.

Lao: "Tutte le Cose Inutili sono un duo 24enne pratese. Vogliono solo dirti una cosa, e cioè crederci. Per questo scrivono canzoni, pubblicano due dischi, un libro e pagano caselli d'autostrada per portare il loro messaggio ovunque, anche da te. Tutte le Cose Inutili sono i dettagli, le piccole cose, che per qualcuno, in un momento particolare della vita, possono diventare fondamentali."

Qualche mese fa avete pubblicato il vostro primo disco come duo - "Dovremmo essere sempre così" - cosa volete raccontare di questo progetto?
Dovremmo Essere Sempre Così è stato registrato in due giorni a Prato tra le fabbriche tessili e le colline. Abbiamo scelto di registrarlo in presa diretta, per rendere al massimo l'idea del live, lasciando le piccole sbavature a favore di spontaneità e genuinità. E' il nostro grido di battaglia, una dichiarazione di guerra. Sono dieci canzoni, da quelle urlate a quelle sussurrate. Un disco totalmente autoprodotto e indipendente. Potete scaricarlo gratis sul nostro sito bandcamp oppure chiederci la copia fisica, anche quella ritagliata a mano, ai nostri live.

Che storie cercate di raccontare con i vostri testi?
Noi non vogliamo insegnare niente a nessuno. Le nostre canzoni sono esperienze personali, episodi accaduti, non sono mai stato bravo ad inventare personaggi o storie. Le nostre canzoni sono flussi di coscienza, senza metrica o rime pensate; è stato per me un esorcismo, ed è un modo per buttare fuori tutto il veleno, creando cose belle ed eterne. Il nostro più grande sogno è farle arrivare a più persone possibili, perchè sono convinto che tanti si potrebbero ritrovare in quello che scrivo, e magari avere un'opinione diversa, un'altra parte della medaglia a cui rapportarsi.

Negli ultimi due anni avete fatto molti concerti in giro per l'Italia, cosa ha significato per voi esibirvi in un concorso come il Rock Contest?
Sì, abbiamo fatto circa 130 concerti, in ogni tipo di situazione dal club alla libreria alla galleria d'arte alla spiaggia, dal Trentino alla Calabria. E' stato così dal principio, abbiamo avuto fortuna e ci siamo ritagliati questo spazio anche forzatamente sbattendo e sbattendo su ogni volta nuovi muri. Il Rock Contest è stato il primo concorso a cui abbiamo partecipato, perché è uno dei pochissimi che offre davvero delle opportunità, a titolo gratuito (e non è una cosa scontata). Noi abbiamo avuto la fortuna di esibirci al Tender davanti a tantissime persone, che dopo la serata ci hanno scritto, hanno scaricato in massa il nostro album, ecco per loro e per Controradio stessa, ora esistiamo, ed è una vittoria.

Sul vostro sito si legge "Fino a quando ci emozioniamo ancora con le nostre canzoni che sappiamo a memoria, allora continueremo". Trovo che sia una bellissima frase, pensate che debba sempre essere così nella musica?
Dovrebbe, capisco che a certi livelli, quando entrano in gioco tematiche economiche e di prodotto discografico diventa tutto più difficile. Però si, le nostre canzoni sono nate quando lo volevano loro, non forzandole. Sono parole, note, dinamiche che volevano venire alla luce, e ci sono riuscite tramite me e Meo, niente di più. Ed è vero che quelle canzoni per noi hanno ancora un senso, un viaggio da compiere, uno scopo. Quando questo dovesse mancare, o dovesse venire meno voglia di mettersi in gioco, di sbattersi, non ci sarebbe per noi più motivo di continuare.

Progetti futuri?
Dopo aver pubblicato il libro Preghiere Underground, abbiamo iniziato ad inserire nei live delle letture musicate, e ci piacerebbe molto continuare su quella linea, avere un prodotto che rappresenti questa nostra altra sfumatura. Poi l'album è uscito ad aprile quindi ha ancora vita, e voglia di respirare, lo porteremo ancora in giro per tutto l'anno prossimo, per poi buttarci nel nuovo. Lo scopo è riuscire ad appoggiarsi a qualcuno (non l'abbiamo mai fatto) per la produzione di un disco e per i live, qualcuno che creda nel progetto e abbia voglia di investire tempo e forza di volontà. Non come una mail che mi è arrivata in questi giorni di un booking che chiede 1500 € e concluso il pagamento, ti assicura 10 date, alcune a cachet, alcune a rimborso, altre solo con la cena. Non stiamo qui a prenderci in giro, noi diamo tutto, sopra e sotto al palco, i pochi soldi in cassa li usiamo per stampare i dischi, ci abbiamo pagato un ufficio stampa per Dovremmo Essere Sempre Così. Per adesso viaggiare, vedere posti, conoscere tanti amici sparsi per tutta l'Italia ci ripaga di tutto. Poi vedremo. Noi abbiamo ancora molto da dire.

Pagina Facebook www.facebook.com/TutteLeCoseInutili
Bandcamp www.tuttelecoseinutili.bandcamp.com


Hanno passato il turno in semifinale la giovanissima band fiorentina Beyond The Garden e il cantante El Xicano.

Prossimo appuntamento con il Rock Contest Giovedì 20 Novembre al Tender Club in Via Alamanni, 4 ore 21.30.


a cura di Fiammetta Pibiri