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venerdì 26 aprile 2024

Le donne della biblioteca ''Leonardo Da Vinci''

02-12-2014

Una biblioteca può essere qualcosa di più di un semplice deposito libri. Basta avere un po' di tempo e tanta voglia di incontrarla. Proprio così, "incontrarla", perchè è da un incontro che spesso nascono le grandi scoperte e impariamo a conoscere la realtà che ci circonda. Da topo di campagna ho sempre frequentato biblioteche di provincia, piccole, anche se non troppo appartate. Poi arriva il tempo dell'università e dalla periferia si passa alla città. Firenze può vantarsi di tante cose: arte, letteratura, artigianato, musica... Eppure non molti sanno che è anche una delle poche città ad avere una così fitta rete di biblioteche sparse sul territorio.

Giovedì 27 novembre sono capitato alla biblioteca "Leonardo da Vinci". Si trova all'interno di  un istituto tecnico, in via del Terzolle, a cinque minuti dalla stazione di Rifredi. Entrare lì significa tornare indietro nel tempo, perchè si respira un'aria che sa di giovinezza. Ci sono gli studenti, per prima cosa. Delle 13 biblioteche di proprietà del Comune, è l'unica che possa fregiarsi del titolo di biblioteca "scolastica". Con un patrimonio librario di 37mila volumi, rappresenta un punto di riferimento per tutti gli studenti, non solo delle superiori, che bazzicano la zona di Novoli. Ci ero capitato per assistere ad un incontro su Puccini in occasione del novantesimo anniversario della morte. La biblioteca era deserta. Eppure, per una volta, ero riuscito ad arrivare in orario. Mi si avvicina una delle due bibliotecarie che gentilmente mi spiega come l'incontro fosse saltato a causa dei problemi di salute del musicista che avrebbe dovuto proporre intermezzi del grande maestro lucchese. Peccato, ero davvero curioso di capirci qualcosa di più su questo personaggio che ha fatto la storia della lirica italiana. La bibliotecaria in questione, Antonella, che poi avrebbe dovuto essere la relatrice dell'incontro, con la solita gentilezza mi fa accomodare ed inizia a parlarmi come se davvero ci fosse un vasto pubblico in platea. Mi racconta di Mimì, Mignon, Tosca e di tutte le eroine maledette che affollano il teatro di Puccini. Donne che incontrano spesso una tragica fine, che, secondo un opinione diffusa, avrebbero valso al loro creatore un'aura di misoginia. Ma Giacomo Puccini, mi ha spiegato Antonella, le amava tutte queste sue donne. Solo per poche nutriva una sincera antipatia. Fra queste la perfida principessa Turandot che, nelle intenzioni del maestro, almeno per quanto si apprende dalle sue carte, doveva essere punita per la sua crudeltà con l'abbandono da parte del protagonista. Così non fu e in questo sta il grande dilemma di un'opera rimasta incompiuta.

Insomma, Antonella mi ha offerto molto di più dell'incontro a cui avrei voluto partecipare. Mi ha fatto conoscere il suo lavoro e la passione che ci mette, al pari dell'altra bibliotecaria, Simona. Queste due donne sono la vera anima della biblioteca "Leonardo da Vinci", la vera ragione per cui, nella sua convenzionalità formale, sa ancora trasmettere un tocco di personalità capace di dare a ciascuno l'impressione di trovarsi in un ambiente davvero familiare. Nella sua sala di lettura sono di casa il silenzio e la tranquillità, due elementi che non vanno dati per scontati, neppure in luoghi di questo genere. Con la loro profonda cultura, Antonella e Simona, cercano di stimolare i ragazzi a recuperare il piacere della lettura, li sostengono in ogni loro necessità e tentano di tramandare quei valori di altri tempi che possono, e devono, continuare a vivere anche al di fuori di un mondo di carta. Perchè una biblioteca si può davvero vivere in tanti modi. E non sempre i suoi tesori trovano posto sui soli scaffali.

Per info: www.biblioteche.comune.fi.it

Massimo Vitulano