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giovedì 18 aprile 2024

Dossier delle Caritas toscane: sostegno al lavoro e cultura del volontariato tra giovani

05-03-2015

Sostegno all'occupazione e attenzione alla scuola e alla cultura del volontariato tra i giovani: sono gli obiettivi prefissati dalla Caritas della Toscana, approfonditi nel Dossier 2014 e presentati a Palazzo Strozzi Sacrati di Firenze. Il documento, redatto dagli osservatori diocesani grazie ai dati provenienti dai 120 centri d'ascolto e d'aiuto che l'associazione ha disclocati su tutto il territorio toscano, vuole essere una piccola mappatura di ciò che la rete delle Caritas è riuscita a fare nel concreto e quali sono stati gli esiti di questi progetti.

I segnali delle difficoltà nel mercato del lavoro, date dall'attuale congiuntura economica che hanno portato all'aumento della povertà e all'emarginazione di quelle fasce della popolazione colpite dalla disoccupazione, hanno indotto le Caritas della Toscana ad attivarsi e dare il proprio contributo in termini di risorse, idee, persone e fondi, pungolando le istituzioni locali e regionali nella ricerca di sinergia e collaborazione in vista del bene comune. Sono nati allora servizi e progetti dedicati al "sostegno occupazionale", che hanno coniugato la legittima esigenza degli interessati di avere un lavoro e quindi un reddito, fonte di sostentamento per la famiglia, a percorsi socio-educativi in grado di riqualificare e reinserire la persona non solo nell'ambito lavorativo, ma anche in quello relazionale, grazie al quale l'uomo riscopre la propria identità e l'appartenenza a una comunità: 23 progetti in totale, come ha illustrato il ricercatore Francesco Paletti, a "vocazione occupazionale" e a "vocazione socio-promozionale", conclusi spesso con esiti positivi e l'assunzione finale in diversi casi, che deve tuttavia essere un punto di partenza e non di arrivo. Due iniziative di particolare rilevanza, segnalati dal coordinatore del progetto Mirod Massimiliano Lotti, sono l'attività di agricoltura sociale "L'Orto Torto" della Diocesi di Fiesole, che ha messo a disposizione un terreno da coltivare per gli ospiti della casa famiglia della Caritas di Montevarchi, offrendo loro non solo un lavoro ma anche una formazione da poter spendere in altre aziende; e l'attività della "Scuola dei Mestieri" della Diocesi di Livorno, volta a dare una formazione nelle abilità di tipo manuale per gli antichi lavori di bottega. Tentativi e strumenti che quindi vogliono restituire alle famiglie dignità e autonomia, attraverso un'opera completa di reinserimento e ascolto in grado di favorire la crescita dell'individuo e la sua responsabilizzazione, donando stabilità e comunità e non precarietà e solitudine.
Infine, l'altro punto fondamentale su cui la Caritas si impegna è il settore giovanile, con particolare attenzione al servizio civile e alle scuole: si mira infatti alla diffusione della cultura del volontariato tra i giovani studenti attraverso incontri puramente conoscitivi e di informazione sulla realtà della povertà (cause, dinamiche e conseguenze) o esperienze dirette di servizio presso i luoghi di accoglienza e organizzazioni di eventi e manifestazioni. E le testimonianze di alcuni operatori e studenti coinvolti nei progetti scolastici hanno confermato l'efficacia di questi percorsi poichè hanno attivato la presa di coscienza e di consapevolezza con mondi spesso conosciuti o sottovalutati o pieni di pregiudizi, stimolando il ragazzo nel proprio ruolo di essere umano e cittadino.

Essendo lavoro e scuola due settori fondamentali per una buona società, la collaborazione tra il mondo dell'associazionismo e quello delle istituzioni pubbliche è necessario ed "è importante abbattere i muri ideologici appartenenti a entrambe le parti", afferma Monsignor Riccardo Fontana, per riuscire in una progettualità di recupero delle realtà emarginate che sia creativa, propositiva e solidale; così come è importante lavorare in rete sul territorio, con un collegamento costante con i servizi sociali sul territorio e la valorizzazione della persona nella sua globalità. E la Vicepresidente Stefania Saccardi conferma il proprio sostegno, in quanto istituzione regionale, nella continuità di questa cooperazione, attraverso relazioni e incontri, scambio di idee e progetti: l'istituzione deve infatti impegnarsi nel sostenere la persona affiancandola con strumenti in grado di dare la possibilità di crearsi un percorso responsabile, di crescita e di motivazione che favorisca il rientro nel mercato del lavoro ma anche la riqualificazione della persona; tuttavia deve dare gli strumenti anche ai giovani per confrontarsi e mettersi in gioco con realtà diverse, da cui possa nascere un migliore cittadino.
La sussidiarietà tra il settore pubblico e il privato è quindi lo strumento strategico per avere veri risultati nell'integrazione sociale e nella promozione umana nel lungo periodo.

Per approfondimenti: www.caritastoscana.it

di Alice Santaniello