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mercoledì 24 aprile 2024

#IlDiarioCivile: pensieri di una civilista trentenne

16-03-2015
18/02/2015 ore 7.00
Binario 2 della stazione centrale.
Sbadigli, sguardi assonnati, notifiche di WhatsApp sugli smartphone.
Una giostra di storie mi ruota attorno, mentre io sto per iniziare la mia, salendo su un treno affollato di pendolari e turisti mattinieri.
Direzione? Primo giorno di servizio civile... pardon, di formazione per il servizio civile.
Aspetto seduta su questa panchina come una Forrest Gump degli anni 2000, senza scatole di cioccolatini, ma piena di aspettative e domande.
Una su tutte: cos'è il servizio civile per te?
Per te che hai quasi 30 anni, in un'epoca in cui avere 30 anni è una sfida (o una sfiga?)
Per te che hai una laurea in comunicazione bistrattata, tirocini alle spalle, tantissimo studio, passione, voglia di fare.
Il servizio civile è un'opportunità per crescere, penso, un'occasione per me e i miei futuri colleghi-amici di darsi da fare, di dare il proprio contributo, di sentirsi una pedina importante in una partita tutta da giocare.
Chissà se troverò tutte le risposte ai miei dubbi, ma ho un anno per riuscirci...e sta per iniziare proprio adesso, mentre salgo su questo treno che mi porterà a Firenze.

16/03/15 ore 9.00
Un mese. Un mese di lezioni, strette di mano, slide e caffè.
Un mese di incontri, storie, volti e nomi impossibili da memorizzare.
Un mese di formazione che ci ha prima visto in 99, seduti in uno stanzone in via del Palazzuolo a parlare di solidarietà, volontariato, cittadinanza, di cosa sia la felicità, di cosa significhi per noi servizio civile e di cosa vorremmo cambiare nella città.
Poi le strade si sono divise e quella culturale, sulla quale anch'io sto correndo, ci ha portato in così tanti posti nei giorni scorsi...musei, palazzi, uffici, biblioteche, archivi storici... e dovunque andassimo, spalancavo gli occhi per godere tutta la bellezza di questa città.
Per un anno, cara Firenze, ci occuperemo di te, ci impegneremo a valorizzare tutta la ricchezza che sai offrire, a farti conoscere e vivere da tutti. Veramente da tutti.
Una missione che inizio oggi, entrando ufficialmente in servizio e strisciando per la prima volta un badge che vede il mio nome stampato vicino al giglio rosso di Firenze.
E questo mi inorgoglisce un po'.
Nel lanciare un augurio a noi 99 civilisti, sociali e culturali, mi è tornata in mente una bellissima frase di Bob Dylan che voglio qui condividere: “Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”
Ecco quindi il mio augurio: anche se stiamo navigando da tempo in acque caotiche, sballottati qua e là dalle onde, spalanchiamo quell'oblò e facciamoci entrare la luce che ci accompagnerà in questa lunga navigata.
Il nostro viaggio è solo iniziato...in bocca al lupo amici!

Alessandra Toni