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domenica 22 dicembre 2024
''Spiritual Guards'': inaugurata la mostra di Jan Fabre in Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio
15-04-2016
"Sono convinto che Firenze si stia sempre più affermando come città italiana all'avanguardia per l'arte contemporanea negli spazi pubblici. Possiamo e vogliamo essere un modello internazionale": è con queste parole che il sindaco Dario Nardella, dall'Arengario di Palazzo Vecchio, ha inaugurato "Spiritual Guards", la grande mostra dell'artista fiammingo Jan Fabre promossa dal Comune di Firenze e che da aprile a ottobre si svilupperà tra Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Forte Belvedere.
La mostra, curata da Joanna De Vos e Melania Rossi con la direzione artistica di Sergio Risaliti, è la prima in assoluto che vede un artista vivente cimentarsi contemporaneamente in tre luoghi di alto valore storico e artistico. In tutto saranno esposte un centinaio di opere realizzate da Fabre tra il 1978 e il 2016, compresi due lavori inediti pensati appositamente per Firenze: imponenti sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le performance dell'artista. Ad inaugurare "Spiritual Guards" due opere monumentali bronzee, fortemente simboliche e di sicuro impatto visivo, che dal 15 aprile al 2 ottobre si ergeranno in Piazza della Signoria, "l'anfiteatro ideale per ospitare i più grandi artisti del tempo presente", come affermato da Nardella. Dopo "Pluto and Proserpina" firmato Jeff Koons, quindi, prosegue il progetto di arte contemporanea voluto dal sindaco per far confrontare i grandi artisti di ieri come Cellini, Michelangelo e Donatello con i "visionari" di oggi come l'eclettico Fabre, con l'ambizione di rendere Firenze "città non solo del passato, ma anche grande città del presente e del futuro".
Le due sculture sono "Searching for Utopia", tartaruga di eccezionali dimensioni posta vicino al monumento equestre di Cosimo I del Giambologna, mentre la seconda, dal titolo "The man who measures the clouds (American Version, 18 years old)", si innalzerà sull'Arengario tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello. "Due opere di straordinario significato, che interrogano l'umanità sul senso di spiritualità e utopia", ha dichiarato Nardella in merito alle statue dove riconosciamo l'autoritratto dello stesso Fabre nella doppia veste di cavaliere e guardiano, di tramite tra cielo e terra, tra forze naturali e dello spirito. Sempre dal 15 aprile al 2 ottobre sarà inoltre visibile nel percorso museale di Palazzo Vecchio una serie di sculture che andrà a dialogare con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale, in particolare quelle del Quartiere di Eleonora assieme alla Sala dell'udienza e Sala dei gigli: in particolare, tra le opere, un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito di scaraberi dal carapace cangiante e che richiama il celebre globo presente nella sala delle mappe geografiche. Gli animali sono quindi centrali nell'opera di Fabre e in particolare quelli come tartarughe e scarabei che presentano "uno strumento di difesa all'esterno, un esoscheletro che simboleggia la difesa della fragilità del corpo", ha affermato la curatrice Melania Rossi. Gli scarabei, nello specifico, sono animali di passaggio tra vita e morte, angeli di metamorfosi, guardiani-custodi. Un concetto richiamato dallo stesso titolo dato all'intera mostra, quel "Spiritual Guards" che assurge a vero motto: un incitamento a vivere una vita eroica, sia bellicosa che disarmata, ma sempre a difesa dell'immaginazione e della bellezza.
Le installazioni in Piazza della Signoria e la mostra in Palazzo Vecchio sono un'anteprima di quello che rappresenterà il cuore di "Spiritual Guards", ovvero la mostra al Forte Belvedere che sarà inaugurata il 14 maggio: fino al 2 ottobre, tra i bastioni e la palazzina, saranno presentate circa 60 opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista. Tra queste ne sarà proiettata una che lo stesso Fabre eseguirà nei prossimi giorni in Piazza della Signoria (performance non aperta al pubblico): un lavoro ancora "misterioso - come affermato dalle curatrici - un qualcosa di spettacolare che metterà in connessione tutte le opere presenti nella piazza, sia quellle storiche che le due installazioni create da Fabre".