La lingua italiana chiama nucleo la parte centrale e più densa della cellula (diminutivo del lat. cella, piccola stanza), l’unità alla base di ogni forma di vita considerata come la più piccola struttura classificabile come vivente. Il progetto "Nuclei (Vitali)" di Valeria Muledda chiama con questa espressione di vita e movimento gli spazi delle celle dure del carcere delle Murate di Firenze, concentrando simbolicamente in questo luogo l’anima dello spazio detentivo dell’intero complesso carcerario. Il processo artistico che ha portato all’installazione sonora esperibile in questo luogo ha considerato come vitale la possibilità di attraversare e vivere gli spazi delle Murate, incontrando alcuni di coloro che oggi o ieri hanno vissuto e vivono tratti della sua storia.