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venerdì 19 aprile 2024

"Hallelujah Toscana" fotografie di Marco Paoli e poesie di Alba Donati al Museo degli Innocenti

31-05-2019
Una Terra misconosciuta, fatta di contraddizioni, sfumature, bellezze fuori dall’iconografia classica che tutti conosciamo, quella protagonista di "Hallelujah Toscana", la mostra a cura di Sergio Risaliti, che unisce le fotografie di Marco Paoli alle poesie di Alba Donati al Museo degli Innocenti di Firenze (piazza Santissima Annunziata).

In esposizione da venerdì 31 maggio a martedì 10 settembre 2019, nel Salone Borghini del Museo degli Innocenti troviamo una selezione di circa trenta immagini esclusivamente in bianco e nero, dove la presenza umana è volutamente assente, anche se l’uomo è l’artefice di ciò che viene fermato in questi scatti. Ci sono le atmosfere spettrali di alcune ville e dei loro giardini, come Villa Corsini a San Casciano, Villa Mansi a Lucca e Villa Garzoni a Collodi, abitate da silenti sculture rivestite di muschio. Ci sono: il parco di Celle con le sue opere contemporanee, il marmo vivido delle cave di Carrara, la Fonte delle Fate a Poggibonsi dove galleggiano i coccodrilli e i corpi rannicchiati di Mimmo Paladino, ma anche il carcere di Pianosa, il Cisternone e le Terme del Corallo di Livorno. Il padule di Fucecchio e la basilica di San Marco a Firenze. Gli Opifici del Lombricese a Lucca, la Giogana di Camaldoli, l’ex sanatorio Banti a Pratolino ed il cimitero dei Pinti a Firenze.
C’è la nebbia che avvolge ogni cosa; c’è l’acqua con le sue sorgenti; ci sono alberi che arrivano fino al cielo; radici nodose che arrivano in profondità.

C’è una "silenziosa malinconia" nelle evocative immagini di Marco Paoli, che appaiono così libere di rivelare quelle emozioni nascoste che solo un paesaggio incontaminato sa regalare.  Ma c’è anche il mistero di ex ospedali psichiatrici, come quello di Maggiano a Lucca e quello di Volterra, dove ancora rimangono tracce dei graffiti di NOF4 (così si firmava Oreste Fernando Nannetti, che li realizzava con la fibbia della sua divisa, paziente del manicomio dal 1959 al 1973), di isole, cimiteri, statue…elementi che stanno a simboleggiare che qualcosa in passato c’è stato. Il tutto puntualmente accompagnato in questo percorso dai versi potenti e evocativi di Alba Donati.

Marco Paoli dopo il suo ultimo lavoro, la monografia su l’Etiopia, si è ricongiunto con la sua terra d’origine, la Toscana. Una Toscana antica e contemporanea, suggestiva e romantica ma anche dolorosa e misteriosa, un atto d’amore. "In questo viaggio – racconta Marco Paoli – ho ritrovato la meraviglia, lo splendore nascosto ai più; ma ho visto e sofferto anche l’abbando­no in tutta la sua potenza. Gloriosi passati sepolti e dimenticati; rovine, resti, splendidi edifici dismessi e lasciati a loro stessi. Dove le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa… Il titolo è importante, è un gioco di equilibrio tra il sacro e il profano, come nel testo di Leonard Cohen. Hallelujah è un inno, una semplice esclamazione. Talvolta è sarcastica, magari polemica”.

Grazie all’incontro con la poetessa Alba Donati, anche lei toscana, le immagini che compongono questo percorso sono diventate eloquenti. "Alba riesce ad andare al di là di ciò che gli ‘occhi ciechi’ di un fotografo possono scorgere. Con le sue poesie – prosegue Paoli – attraversa la superficie puramente visiva delle mie fotografie. E dona loro voce". E nel 2017, ne è nato un libro, "Hallelujah Toscana", pubblicato da Contrasto, con una prefazione dello scrittore premio Pulitzer Michael Cunningham.

Marco Paoli è nato a Tavarnelle Val di Pesa, in Toscana, nel 1959. Vive e lavora a Firenze. Tra i suoi progetti e lavori fotografici: Amazonlife Project, la documentazione del progetto Busajo a Soddo, in Etiopia, a sostegno dei bambini di strada. Con Giunti ha pubblicato i volumi Ballads, Silenzio, ed Ethiopia. Ha esposto a Washington nella sede del consiglio Europeo, a New York alla sede dell’ONU, a San Francisco e al Macro di Roma.

L’Istituto degli Innocenti racconta tramite tre percorsi - Arte, Architettura e Storia - i sei secoli di impegno nella tutela e nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti, la più antica istituzione pubblica italiana dedicata all’accoglienza e all’educazione dei bambini. La nascita dell’ente fiorentino si deve al lascito testamentario del mercante pratese, Francesco Datini, grazie al quale, nel 1419, iniziò la costruzione dell’edificio progettato da Filippo Brunelleschi, che qui fissò i canoni della nuova architettura rinascimentale.

Nel 2019 l’Istituto festeggia il suo Seicentenario con un ricco programma di eventi, inaugurazioni, mostre e convegni per ricordare il passato, ma soprattutto il presente dell’ente di piazza Santissima Annunziata che affianca oggi all’attività di accoglienza e di gestione dei servizi educativi, attività di ricerca e monitoraggio, formazione, documentazione promosse in collaborazione con enti, istituzioni e organizzazioni a livello locale, regionale, nazionale e internazionale a supporto delle politiche per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia.

Per maggiori informazioni: www.istitutodeglinnocenti.it  

VSA