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venerdì 01 novembre 2024

"Verso un nuovo tempo", progetto di valorizzazione per la ripartenza dell'Opera di Santa Croce

21-04-2021
"Verso un nuovo tempo" è il progetto con cui Santa Croce si prepara ad affrontare la ripartenza. L’Opera di Santa Croce e la Comunità Francescana - in stretta collaborazione con la Prefettura di Firenze in rappresentanza del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e il Comune di Firenze, proprietari del complesso monumentale - hanno messo a punto una nuova strategia di valorizzazione e di gestione che mette in primo piano l’unitarietà e l’unicità del complesso monumentale e mira al superamento di forme di fruizione caratteristiche del turismo “mordi e fuggi”.

Il progetto, è stato presentato nel cenacolo del complesso monumentale da Irene Sanesi e Stefano Filipponi, presidente e segretario generale dell’Opera di Santa Croce con la partecipazione del cardinale Giuseppe Betori, del prefetto Alessandra Guidi, dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, del soprintendente ABAP Andrea Pessina e del rettore della basilica padre Paolo Bocci.

Accogliere in un luogo unico/ Il progetto
Il nuovo percorso di accoglienza e di visita – per cui è previsto un investimento complessivo di circa 1 milione di euro - partirà da piazza Santa Croce. Il visitatore farà il suo ingresso dal grande cancello che si apre sul primo chiostro e non più sul lato di Largo Bargellini, da dove invece è prevista l’uscita a fine visita. L’obiettivo del progetto, curato dallo Studio Guicciardini & Magni Architetti, è quello di migliorare la qualità dell’esperienza di incontro con il complesso monumentale e di far comprendere al pubblico, rispettando i diversi stili di visita e gli interessi personali, lo straordinario intreccio di spiritualità, arte e storia che caratterizza Santa Croce.
Alla luce di questo nuovo percorso si desidera di far comprendere maggiormente il senso dei luoghi nella loro valenza francescana e spirituale. I visitatori potranno seguire un percorso introduttivo allestito negli splendidi spazi dei primi ambienti che incontrano (Cenacolo, Cenacolo d’Inverno, Cappella Cerchi), che permetterà di prendere poi consapevolezza nel modo migliore dei chiostri, della Cappella Pazzi e della stessa basilica, riconnettendo la bellezza delle opere d’arte ai valori e alla storia cui sono legate e garantendo modalità di visita maggiormente rispettose degli spazi dedicati al culto.
L’intervento prevede inoltre l’abbattimento delle principali barriere architettoniche e il recupero del magnifico loggiato del primo chiostro, che consentirà di presentare opere attualmente non esposte e offrirà nuovi suggestivi punti di vista sulla cappella Pazzi e la basilica. Il salto di quota tra il primo chiostro e il loggiato della basilica sarà risolto con la realizzazione di una nuova scala e di un ascensore, senza alterare la percezione dell’architettura complessiva.

Conoscere e conservare per condividere
Parallelamente alle attività di divulgazione e fruizione, Santa Croce intende sviluppare le attività di ricerca e tutela. Per questo sono stati stretti accordi pluriennali di collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e i Dipartimenti di Architettura (DIDA) e di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università di Firenze, a cui si aggiunge ora l’Accordo Quadro con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato, che prevede attività congiunte nell’ambito delle attività di tutela e valorizzazione, a cominciare dall’inventariazione e schedatura dei beni mobili.

Costruire relazioni e percorsi
Il complesso monumentale di Santa Croce è anche uno luogo da sempre in dialogo con Firenze, la Toscana e il mondo. Per valorizzare questo aspetto saranno realizzati progetti speciali e percorsi tematici cittadini e regionali, valorizzando il patrimonio culturale e ideale di Santa Croce anche al di là dell’esperienza di visita.
Ne è un esempio concreto il progetto Grandi di Santa Croce che promuove la conoscenza delle grandi personalità legate al complesso monumentale: si è cominciato con Dante, attraverso l’APP In Toscana con Dante e la Call to Action #LeggiDante, messe a punto in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, Comune di Firenze, New York University e Dante Society of America. Le prossime attività saranno dedicate alla figura di San Francesco, nell’ambito dei Cammini di Francesco promossi dalla Regione Toscana.

Il tempo della pandemia può essere anche generativo, dal desiderio di ripartire nasce il progetto di nuova accoglienza che ci vede tutti uniti nella collaborazione - ha sottolineato la presidente dell’Opera, Irene Sanesi -Santa Croce anche con questa iniziativa si mette a disposizione nella logica di un patto di prossimità che guarda alla cultura, al turismo e alla ripartenza dell’intera città”.

In primo piano c’è un intervento fortemente innovativo per l’accoglienza con la realizzazione del nuovo percorso di visita che sarà attivato entro l’anno - ha spiegato Stefano Filipponi - Si tratta di un progetto basato su azioni integrate che hanno come obiettivo il miglioramento dell’esperienza di visita, l’interrelazione della valorizzazione con le attività di ricerca e di tutela, lo sviluppo di progetti internazionali e percorsi turistici urbani e regionali che promuovano la conoscenza di Santa Croce”.

Dunque per Santa Croce un progetto che guarda a un nuovo tempo e che nasce da una forte collaborazione istituzionale. “Un grande segno non solo per la città di Firenze ma anche per tutto il Paese”, ha affermato il prefetto Alessandra Guidi mettendo in evidenza “un modello di collaborazione tra enti che guarda alla tutela e alla valorizzazione”.

Questo progetto permetterà di avvicinare in modo progressivo e più consapevole uno dei più antichi luoghi di spiritualità francescana e la basilica francescana più grande del mondo”, ha sottolineato il cardinale Betori. “Trovarsi qui, a pochi giorni dalla possibile riapertura, a presentare questo progetto apre un orizzonte di speranza– ha affermato l’assessore Tommaso Sacchi – Vuol dire che la collaborazione tra Opera ed enti non si è fermata nonostante la pandemia e che si è continuato a lavorare per l’accoglienza di coloro che torneranno a visitare il complesso monumentale”.

La presenza di una pluralità di attori è un punto di forza che permette di mettere insieme volontà e competenze scientifiche diverse “, ha sottolineato il soprintendente Andrea Pessina. Per padre Paolo Bocci il progetto “guarda in alto, al tempo della rinascita, nel segno del dialogo e del recupero delle radici francescane”.

Per maggiori informazioni: www.santacroceopera.it