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sabato 02 novembre 2024

Opus, Patrimonio di Saperi: mostre, incontri, laboratori e visite alla Villa medicea di Petraia

01-03-2022
Quando terra, legno e carta prendono vita tra le sapienti mani di artisti e artigiani nascono capolavori immortali che attraversano il tempo e la storia e arrivano a noi custodendo intatto il risultato di un lavoro straordinario che non smette di meravigliare. Nasce così il progetto "Opus, Patrimonio di Saperi" della Direzione regionale musei della Toscana che è stato selezionato per la terza edizione del programma MuSST3# – “Musei e sviluppo dei sistemi territoriali. Progettazione culturale integrata per ville e giardini” promosso dalla Direzione generale musei del Ministero della Cultura.

In un percorso integrato di mostre, incontri, laboratori didattici, visite tematiche, video e corsi di formazione, la Villa medicea di Petraia sarà la protagonista di un racconto inedito grazie agli interventi di storici dell’arte, restauratori e artigiani che ricostruiranno in dettaglio l’arte della lavorazione della porcellana, del legno e delle carte decorative. Insieme al suo territorio e al virtuoso tessuto culturale, artigianale, turistico e industriale che coinvolge in un nuovo modello di sviluppo e promozione le istituzioni, le associazioni culturali e di categoria, lo straordinario valore aggiunto dell’eccellenza artistica del ‘saper fare’ svelerà tutti i ‘dietro le quinte’ e le tecniche della creazione dei suoi più celebri manufatti: dai capolavori a semplici oggetti uso, espressione della vita quotidiana, che ancora oggi possiamo ammirare negli sfarzosi ambienti di questa residenza. Il progetto nelle sue diverse fasi si realizza insieme alla Fondazione Museo Richard Ginori, all’Associazione Amici di Doccia, a Stazione Utopia e alla CNA Firenze.

Una storia, apparentemente minore, rivelatrice di scoperte e conoscenze frutto della cultura e dell’ingegno umani. Come altri celebri giardini e ville medicee, oggi dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, la Petraia può essere ritenuta per certi versi il motore economico e produttivo di un raffinato sistema manifatturiero che attraverso la committenza dei Medici prima, dei Lorena e dei Savoia poi, ha sviluppato innovazioni tecnologiche, innovazioni di processo, studi e ricerche di materiali e soluzioni tecniche e artistiche nell’ambito dell’ingegneria, dell’idraulica, della botanica e dell’alto artigianato. Fra questi l’arte della porcellana per apparecchiature e sculture, le lavorazioni del legno per mobili ed elementi di arredo e la realizzazione e l'uso della carta da parati decorata. Un raffinato sistema di contaminazioni e scambi tra campi del sapere diversi, che grazie alla committenza signorile ha permesso di alimentare un mercato produttivo rivolto sia alla domanda interna che a quella estera. Da lunedì 28 febbraio un seminario di aggiornamento gratuito riservato alle guide turistiche abilitate del territorio fiorentino declina i temi principali del progetto in tre incontri in presenza con studiosi, restauratori e artigiani per cogliere l’esperienza degli specialisti di ogni settore. Prenotazioni fino a esaurimento posti entro sabato 26 febbraio.

Un primo straordinario esempio della ‘fabbrica della bellezza’ è ricostruito nella mostra in corso nel rinnovato percorso museale della Villa “La stanza dei modelli”. Sculture restaurate dal Museo Ginori che omaggia la maestria della manifattura delle porcellane Ginori ambasciatrice di arte e bellezza nel mondo fin dal Settecento e testimonia i processi di produzione dei modelli utilizzati e replicati e il lavoro di restauro che ha permesso di restituire funzione e completezza ad alcuni importanti capolavori.

Mercoledì 2 e 16 marzo 2022 un articolato programma di visite tematiche in presenza con le curatrici e le restauratrici e incontri digitali ne approfondiranno ogni dettaglio.

Martedì 1, 8 e 15 marzo 2022 una serie di tre video documentari racconteranno le antiche tecniche di lavorazione dei manufatti artistici in porcellana, della carta da parati decorata e del legno che restituiscono alla bellezza formale degli oggetti il senso più ampio del lavoro e delle conoscenze manuali e tecniche che rendono ogni oggetto un capolavoro d’arte e ingegno.

Il primo, Porcellana. l’arte del bianco a Petraia è dedicato ai diversi esemplari conservati nella collezione di Villa Medicea La Petraia: gli splendidi vasi di manifattura Ginori e Dagoty, le particolari gelatiere di un servizio da dessert di 142 pezzi, oggi diviso tra Petraia, Villa medicea Poggio a Caiano e Quirinale, i piccoli Vasetti di porcellana bianca con ornamenti fioriti parte del servizio da toilette della Bella Rosina.

Lo straordinario ‘oro bianco’, di millenaria tradizione cinese, commerciato su tutte le rotte, bramato dai paesi occidentali, finalmente raggiunge Firenze quando il marchese Carlo Ginori, svelato l’arcano segreto della manifattura, fonda la sua fabbrica di porcellane nel 1737 a Sesto Fiorentino, rinnovando l’eccellenza della creazione artistica della Toscana.

Nella storia delle arti ceramiche” - annota nel 1861 Carlo Collodi, cronista d’eccellenza, fratello di uno dei direttori della manifattura - “la Toscana ebbe sempre il vanto di essere stata una delle prime nazioni a fabbricare quelle celebrate stoviglie, conosciute comunemente col vocabolo di Vasi etruschi. Fu la Toscana che, in tempi più recenti, mercè due orafi e scultori fiorentini - Luca della Robbia e Benvenuto Cellini - fornì alle arti belle le prime opere di terra invetriata e i primi smalti fissati sull'oro. Si direbbe dunque essere quasi a titolo di eredità e per diritto di successione, se la Toscana, ai giorni nostri, possiede la prima manifattura di porcellane, che sia sorta ed abbia prosperato in Italia.”

Il percorso prosegue tra le innovazioni ingegneristiche delle particolarissime porte e persiane, tra gli arredi e la coppia di tavoli in legno intarsiato con vere e proprie “pitture lignee”, tra i più importanti mobili medicei commissionati per il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, e con il racconto delle delicate fasi del restauro condotto dal laboratorio del Centro Europeo del Restauro di Firenze, che ha sede proprio in alcuni ambienti della Villa.

Il viaggio si conclude sfogliando le meravigliose pareti “dipinte” con raffinate carte da parati di differenti temi e colori per ogni sala dove l’elemento decorativo floreale dialoga con le straordinarie composizioni di piante e fiori che, dall’Ottocento ad oggi, si ammirano nei giardini esterni alla Villa. Un focus illustrerà i dettagli delle varie tecniche esecutive e la loro evoluzione, gli interventi di conservazione e restauro e le storie e tradizioni lontane affidate alle immagini dei rotoli di carte cinesi delle botteghe artigiane di Canton esposti nel museo. Da fine aprile una serie di laboratori didattici sarà dedicata ai ragazzi delle scuole che potranno sperimentare e realizzare dal vivo le varie tecniche esecutive e visitare alcuni laboratori artigianali più rappresentativi dell’eccellenza della produzione toscana.

Tutte le informazioni, gli approfondimenti, i calendari e i form di prenotazione sono disponibili sui siti www.polomusealetoscana.beniculturali.it  e su www.stazioneutopia.eu