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lunedì 04 novembre 2024

Le opere di Gio' Pomodoro in mostra alla Galleria Eduardo Secci di Firenze

16-09-2022

La Galleria Eduardo Secci e l’Archivio Gio' Pomodoro hanno annunciato la nuova collaborazione per la promozione dell’opera del maestro. Il primo progetto che la Galleria e l'Archivio proporranno al loro pubblico sarà la mostra di Gio' Pomodoro nella sede di Firenze in Piazza Carlo Goldoni 2. L'inaugurazione della retrospettiva si terrà venerdì 16 settembre 2022 dalle ore 11.00 alle 20.00 e la mostra rimarrà visibile fino al 23 dicembre 2022. A 26 anni dall’ultima rassegna - tenutosi nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio - la mostra segna il ritorno del Maestro nella città di Firenze. Si tratta del primo progetto presentato al pubblico con cui Eduardo Secci e l’Archivio Gio’ Pomodoro avviano la loro collaborazione, che intende valorizzare e promuovere il lavoro dell’artista nel panorama italiano e internazionale. Il dialogo e il lavoro congiunto tra la galleria e l’archivio sono focalizzati a rilanciare la presenza della figura dell’artista sulla scena italiana e internazionale attraverso la conoscenza, diffusione e tutela dell’opera del maestro. La rinnovata presenza in fiere ed eventi istituzionali, pubblici e privati, delle opere di Gio’ Pomodoro, ha il fine di proseguire il lavoro portato avanti dal maestro, anche in vista dell’uscita del Catalogo Ragionato nel dicembre 2022 - pubblicato da Silvana editoriale a un ventennio dalla morte dell’artista. L’occasione - volta alla conoscenza e alla diffusione della ricerca artistica di uno dei principali protagonisti della scultura del Novecento - si inserisce nel programma di iniziative della Florence Art Week, dal 16 al 24 settembre 2022.

La figura di Gio' Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano), tra la fine degli anni Cinquanta e tutti i Sessanta, è centrale nell’ambito della scultura internazionale: le sue invenzioni, le sue sperimentazioni e la capacità di coniugare teoria e prassi della scultura ne fanno uno scultore di riferimento. L’idea delle “Tensioni”, poi “Folle”, la cui forma è determinata dall’autodisporsi per forza di gravità di una tela poi fissate nel gesso e infine nel bronzo - ma anche nel poliestere! - e nel marmo, è un’azione che precorre ogni esperimento di “Antiform”, così come i suoi “Soli”, anche su scala urbana entro progetti di luoghi pubblici, costruiscono un’idea di scultura “civile” ancor oggi insuperata.

Per maggiori informazioni: www.eduardosecci.com