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martedì 05 novembre 2024
Guerrieri, danzatrici e cavalli volanti di Antonio Signorini nel centro storico di Firenze
08-10-2022
Antonio Signorini, scultore di origine toscana riconosciuto sul piano internazionale, espone a Firenze le sue opere monumentali in bronzo in tre piazze del centro storico: Piazza del Carmine, Piazza San Firenze e Piazza del Grano. Dall’8 ottobre 2022 al 31 gennaio 2023 - in piazza del Grano da lunedì 10 ottobre - Guerrieri, Danzatrici, Cavalli volanti e un’inedita maschera ancestrale, costituiranno il percorso espositivo della mostra ATTRAVERSO. Antonio Signorini, promossa dal Comune di Firenze e da Oblong Contemporary Art Gallery di Dubai, Forte dei Marmi e Firenze.
“Firenze è sempre più capitale dell’arte contemporanea e palcoscenico d’eccezione per protagonisti dello scenario attuale. - ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini - I bronzi di Signorini nelle piazze della nostra città dialogano con le architetture esistenti, danno nuova luce e nuova veste agli spazi pubblici, creano un vero e proprio museo a cielo aperto. Un esperimento che abbiamo fatto già in altre occasioni e in altre location, penso alla stessa piazza della Signoria che proprio adesso ospita un’opera di Moore. Le sculture dell’artista toscano sono maestose e longilinee nello stesso tempo, rimandano a storie e a tempi lontani ma sanno anche interpretare la contemporaneità in modo innovativo e sofisticato. Siamo davvero orgogliosi di aver portato a Firenze questi lavori”.
La rassegna si compone di sette opere monumentali, alcune inedite, realizzate con la fusione in bronzo. Di queste fanno parte ARCTURUS e SUN i due monumentali cavalli volanti di 10 metri installati al centro di Piazza del Carmine e i cui nomi emblematici fanno riferimento alle storie della mitologia greca e alle costellazioni, ARCTURUS, in particolare, prende il nome dalla stella Arturo, messa in cielo da Zeus per proteggere la vicina costellazione Callisto (Orsa Maggiore) dalla gelosia della dea Era. Antonio Signorini trae continua ispirazione dalla storia antica e dal mito, come nel caso delle sculture monumentali delle danzatrici IDRA e MEROPE, alte quattro metri e cinquanta. Il nome della prima si riferisce all’Idra che è la più estesa delle ottantotto moderne costellazioni e una delle quarantotto più antiche elencate da Tolomeo; rappresenterebbe l’ancestrale serpente o mostro marino che ritroviamo in molti miti del passato, tra i quali la leggenda dell’Idra di Lerna fronteggiata da Ercole nelle sue fatiche. Merope è invece una delle stelle della costellazione delle Pleiadi e, secondo il mito greco, una delle sette sorelle che accompagnano Artemide durante la caccia. Nella Piazza San Firenze, le due danzatrici affiancano il GUARDIANO DEL CIELO e il GUARDIANO DELLA FEDE. Si tratta di due figure ieratiche catturate in pose dinamiche e nell’atto di combattere. LUCE è una scultura inedita che rappresenta una maschera ancestrale, verrà installata in Piazza del Grano da lunedì, avvicina lo spettatore alla forma che caratterizza il volto delle opere di Signorini: una forma che attraversa spazio e tempo, che unisce passato e futuro.
Il pensiero artistico di Antonio Signorini guarda ad un mondo lontano: ai disegni rupestri nelle varie zone del mondo dove gli antichi uomini sentirono la necessità di scrivere, di raccontare la propria esperienza. Le immagini rupestri dei graffiti dei deserti nordafricani e mediorientali si affacciano nel dinamismo delle figure rivisitate da Signorini che le evoca e le sublima. Le danzatrici raccontano il viaggio di ciascuna donna, ma non ne vogliono evidenziare il peso, sottolineano la riuscita non le difficoltà. L’artista rappresenta una danza simbolica, un passo, il passo del tempo. Mentre danzano, queste guerriere ci ricordano le loro infinite battaglie, i silenzi, le clausure, le notti solitarie, le violenze, le privazioni. Non hanno sguardo, ma scrutano la nostra anima, non hanno voce, ma cantano la loro storia.
I guerrieri sono forti, moderni ed essenziali. Le loro linee pulite creano equilibrio e movimento e sono tutti ideati in pose dinamiche, hanno corpi magri, snelli, potenti, allenati ai pericoli e hanno in sé la grazia di un danzatore, un acrobata e un atleta; come afferma lo stesso Signorini, si tratta in realtà di un guardiano del patrimonio umano, del cielo e della fede: “La fede è quella nel procedere, nel proseguire un cammino verso lo sconosciuto. Nessuno sa che cosa ci aspetta e per questo ciascuno deve proseguire con la fede nell’avvenire. Questo è ciò che spinge i Guardiani a correre verso il domani: preparati alle difficoltà, consapevoli che non c’è una via di ritorno”.
Particolarmente emblematici, come sottolinea l’artista stesso, sono i cavalli volanti: “sono comete luminose, ciascuno con il nome di una stella, e arrivano sulla terra attraversando l’atmosfera. Per me il cavallo è suono e luce; è stato il compagno di cui l’uomo si è servito per conquistare il mondo, il suono del suo movimento, del suo respiro echeggia in noi come una musica amica, come una voce ancestrale”.
In nessuna delle opere di Signorini sono rappresentati gli occhi, ma ciascuna figura ha un proprio sguardo. L’assenza degli occhi non elimina lo sguardo ma lascia la libertà allo spettatore di dialogare con le opere, di guardare, pensare, immaginare quello sguardo che spesso è uno specchio e consente a ciascuno di interrogarsi sull’essenziale.
In continuo spostamento tra l’Italia, Londra e Dubai, Signorini nei suoi viaggi è sempre alla ricerca di qualcosa che accenda il proprio lavoro, retto dalla consapevolezza che le radici iconografiche sono comuni a culture molteplici e non appartenenti a territori specifici. Il titolo della mostra, Attraverso, restituisce proprio il senso del viaggio che fa parte della cultura mediterranea e non solo. Le sculture esposte rappresentano il periodo di piena maturazione dell’artista toscano dal punto di vista formale, per l’abilità di realizzazione e per la sintesi immediata di immagini che funzionano al primo impatto, tranne poi invitare a uno sguardo riflessivo e concentrato. Sono dunque frutto dell’elaborazione dei diversi e numerosi stimoli sociali e culturali, raccolti in un itinerario ormai piuttosto lungo, che si annoda a doppio filo con la propria autobiografia.
Dice di sé: «Sono nato in Toscana e di casa in Europa, in Asia, in America, nel Medio Oriente. “Attraverso” è viaggiare nel cosmo della vita. Senza un punto di origine che rende la vita un cerchio o un quadrato il modo diviene quello della spirale pulsionale». Nelle piazze di Firenze, allestite alla luce del sole, all’ombra della sera e al buio della notte, le sue sculture sono affidate allo sguardo del pubblico. «Vorrei che Il lettore delle opere - l’immagine rimanda all’idea di opere che si leggono come un libro e non si consumano in un solo istante - entrasse in questo mio firmamento culturale e artistico per trovare quello di ciascuno, a volte ancora inedito.»