Inaugurato il murale realizzato da Francesca Fraia al Gasometro di Firenze, nei pressi dell'ingresso di Porta San Frediano, sulla parete esterna che costeggia il Giardino di Santa Rosa, ricostruita con calce invecchiata e materiali ecosostenibili, per una nuova opera di arte urbana composta da varie texture di richiamo naturalistico. Venerdì 28 ottobre 2022, alle ore 17.00, sono intervenuti: Andrea Giorgio (Assessore all'Ambiente e alla Transizione Ecologica); Cosimo Guccione (Assessore alle Politiche Giovanili) e Mirko Dormentoni (Presidente del Quartiere 4).
L'appuntamento è parte del progetto "Impara l’Arte e mettila al… Gasometro!", promosso dal Centro Interculturale Regionale Gli Anelli Mancanti con il sostegno dell'Estate Fiorentina, che si propone di riqualificare l’area dell’ex Gasometro per favorire l’incontro tra cittadini italiani e stranieri, che troveranno in questo spazio un luogo di socializzazione e un’occasione di scambio interculturale. I partner del progetto "Impara l’Arte e mettila al… Gasometro!": Centro Interculturale Regionale ‘Gli Anelli Mancanti’ (capofila); Ludoteca ‘La Mondolfiera’ – Cooperativa L'Abbaino; Circolo Ricreativo dell’Età Libera; Centro Solidarietà Firenze (Progetto Ponterosso Alisei); Fondazione Angeli del Bello; Bistrot Santa Rosa; Fondazione La Città Bambina.
L’Ex gasometro del Pignone di via dell’Anconella è uno dei pochi resti di archeologia industriale ottocentesca visibili a Firenze. Dell’originale architettura rimane solo la struttura metallica che conteneva il gasometro vero e proprio. Fu costruito nel 1845 e ampliato nel 1896. L’insediamento dell’industria del gas nell’area risale a metà Ottocento, quando il Comune consegnò alla società Mongolfiera Bodin un terreno per realizzarvi “officine per la produzione e distribuzione del gas illuminante”. Tra gli impianti realizzati, il gasometro è architettonicamente il più qualificante e rappresentativo: aveva la funzione sia di serbatoio di compenso per il gas proveniente dalla centrale di produzione, sia di mantenimento dell’elemento gassoso entro appositi valori di pressione di esercizio nella rete di distribuzione, sia di garantire una giusta miscela dei vari componenti chimici del gas. Le crescenti esigenze portarono alla realizzazione di quattro gasometri. Successivamente le vecchie lanterne stradali vennero convertite per l’illuminazione con lampade a incandescenza e l’illuminazione a gas si estese per usi termici privati e pubblici oltre che per l’illuminazione privata dei negozi. L’area venne via via smantellata e rimase un solo gasometro, quello attualmente esistente, che rimase in funzione fino agli anni Settanta. Il gasometro del Pignone, tutelato in quanto non solo parte del passato fiorentino, ma anche del suo patrimonio culturale e scientifico, è diventato un centro di aggregazione sociale. Al momento, però, il manufatto risulta degradato e sostanzialmente abbandonato. Dopo molti progetti sfumati, l’idea (di riqualificazione) è quella di mantenere le dimensioni e la valenza culturale originale, modificandone però l’interno in modo da adattarlo alle mutate esigenze del quartiere.
Per maggiori informazioni: https://anellimancanti.com