Selfie Museum arriva per la prima volta a Firenze, in via Ricasoli 44, con il suo format di successo internazionale. Oltre 1.000mq dedicati alla reinterpretazione creativa dell’arte e della cultura di ogni epoca e stile, con installazioni immersive e scenari realizzati da oltre 400 artisti da tutto il mondo. Un nuovo spazio in cui i visitatori sono liberi di esprimere la propria creatività con fotografie, immagini e videoclip memorabili da condividere con i propri amici. Un nuovo modo di vivere l’arte.
Selfie oggi significa esprimere se stessi attraverso un’immagine condivisa sui social media. Quindi non semplicemente e non più solo una foto che una persona si autoscatta, magari allo specchio, ma un’immagine personale, un ritratto fotografico, creato assieme agli amici e ai familiari. Un momento di gioia, felicità, introspezione ed espressione personale condiviso socialmente. Il Selfie Museum di Firenze non è solo uno spazio espositivo, ma soprattutto un laboratorio creativo, scrigno di molteplici forme d’arte e bellezza tutte da scoprire. Un’overdose di entusiasmo nei confronti della creatività umana e della sorprendente bellezza della natura. E’ uno spazio realizzato da artisti per creare una relazione con il visitatore. Gli artisti che hanno collaborato al progetto inventano ad ogni allestimento collegamenti inediti fra l’attività artistica e l’insieme delle attività dell’uomo, costruendo uno spazio narrativo che cattura finalità e strutture del quotidiano in una forma scenario che diventa un luogo/non-luogo dove si incontrano culture, linguaggi, tematiche, connessioni creative. Questa relazione artista-visitatore si manifesta proprio attraverso gli scatti fotografici che i visitatori creano e diffondono sui social media. Non si tratta solamente di immagini da pubblicare, ma di emozioni da condividere. Un progetto come il Selfie Museum non è quindi quello che superficialmente si potrebbe definire come uno spazio con “stanze colorate e divertenti per farsi delle foto”, ma è un naturale sviluppo dell'arte nella direzione di un maggior coinvolgimento del visitatore nell'esperienza museale.
Il Selfie Museum nasce a Los Angeles nel 2014 ad opera del fotografo e art director Adrien Berlin. Nei suoi studios fotografici di Los Angeles, Adrien Berlin organizza una serie di eventi e feste private con postazioni scenografiche realizzate da collaboratori, artisti, scenografi, registi, spesso riutilizzando scenografie ed elementi scenici di recupero da set fotografici e scene di film. Il successo dell’iniziativa lo porta a creare un network di artisti internazionali, che oggi sono oltre 400, per realizzare pop-up selfie museums in tutto il mondo durante eventi di moda, design, cinema, musica. Nel 2021, dopo lo stop pandemico, Adrien Berlin si trasferisce in Europa e inizia a riproporre il format in alcune città, ripetendo il successo mediatico e di pubblico degli esordi. Grazie alla collaborazione con alcuni amici artisti di base a Firenze, fra cui Stefano Fake & The Fake Factory, Il 7 ottobre 2021 apre il primo Selfie Museum nella capitale toscana. Adrien Berlin prevede per il 2022/2023 l’apertura in altre 14 città italiane ed europee.
Adrien Berlin spiega così la nascita del Selfie Museum: “Dopo la comparsa dell’iPhone nel 2008 e per tutti gli anni seguenti, ci siamo resi conto di una situazione mai esistita prima nella storia dell’umanità: le persone hanno in mano costantemente una macchina fotografica, lo smartphone, e possono condividere in tempo reale le foto che realizzano. Quindi, come artisti e creativi, abbiamo iniziato a pensare che questa fosse una grande occasione per "cercare una relazione" con il visitatore creando scenografie in cui le persone potessero letteralmente entrare in scena e creare immagini di se stessi all'interno delle opere scenografiche. Con alcuni amici artisti, alcuni molto famosi anche nel circuito delle gallerie d’arte tradizionali, ci siamo divertiti a realizzare e sperimentare installazioni immersive. Dapprima pergli eventi che si tenevano negli studios fotografici di LA e poi sempre di più in contesti tipo festival, manifestazioni di moda o design, esposizioni temporanee. Il grande successo di queste iniziative ci ha portato a pensare che si potessero realizzare dei veri e propri musei di arte immersiva e relazionale, il cui risultato doveva essere la creazione e la condivisione di foto da parte del pubblico attivo. Anche il selfie museum di Firenze è frutto di questo processo. Durante la pandemia siamo stati costantemente in contatto con oltre 400 artisti, alcuni anche molto noti nel circuito dell'arte internazionale, che si sono prestati gratuitamente con idee per opere immersive che re-interpretano e rimettono in scena l'arte del passato e del presente: installazioni luminose, optical art, minimalismo, street art, mixed-media art, videoinstallazioni digitali immersive. Gli artisti hanno lavorato un anno per creare oltre 70 installazioni, che si sviluppano in un labirinto di oltre 1000 mq negli spazi di Via Ricasoli 44, gestiti dalla neonata Florence Art Lab, che vanta Giunti editore come socio di maggioranza.”
Per maggiori informazioni: https://selfiemuseumfirenze.it