Un libro che si colloca in una posizione prominente nei dibattiti internazionali su come l’arte si interseca e si confronta con i temi della migrazione globale e del dislocamento forzato. “Encounters in an Archive. Objects of Migration / Photo-Objects of Art History” a cura di Costanza Caraffa e Almut Goldhahn (Viaindustriae publishing, Foligno 2023) è un concept book che raccoglie e discute l'esperienza artistica di Massimo Ricciardo nell’installazione Encounters (dal 2017).
Qui gli oggetti della migrazione - cose funzionali al viaggio, ma anche veicoli di identità e memoria, come passaporti e carte nautiche, fotografie di famiglia e diari – dialogano con oggetti fotografici della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz all'interno dello spazio dell’archivio. Il progetto ha ricevuto il sostegno del Ministero della Cultura, Italian Council X – 2021.
L'uscita del libro è accompagnata da un ciclo di appuntamenti in Italia e in Europa che venerdì 14 aprile 2023 farà tappa anche a Firenze. Presso la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz verrà reiterata l’installazione da cui ha avuto origine il progetto, accompagnata da una installazione sonora realizzata dall’artista in collaborazione con il sound designer Luca Morino nello scalone di Palazzo Grifoni Budini Gattai. Il commento sarà affidato a Luda Berhe, Pinto Manuel Francisco e Ebrima Saidy, mediatrice e mediatori culturali di Amir.
Il progetto Amir, accoglienza musei inclusione relazione, propone dal 2018 a Firenze e a Fiesole visite museali e passeggiate urbane condotte da persone con passato migratorio. Le visite guidate in lingua italiana si terranno alle ore 10.30, 14.00, 16.00 (ingresso libero dietro prenotazione all'indirizzo fototeca@khi.fi.it).
Lo stesso giorno, alle ore 19.00, Villa Romana e il Kunsthistorisches Institut in Florenz invitano a un'iniziativa congiunta intorno al libro di Massimo Ricciardo. Villa Romana ospiterà una sessione di ascolto dell'artista e attivista Leila Bencharnia, un'esperienza sonora di 40 minuti dal titolo Witnesses of Water (ingresso libero).
La migrazione è uno dei fenomeni che caratterizzano la contemporaneità, ma anche un leitmotiv nella ricerca artistica e nella biografia di Massimo Ricciardo, nato a Darmstadt da genitori italiani, migrante di ritorno nella Sicilia dei tardi anni Ottanta, trasferitosi a Firenze e Potsdam per gli studi e infine approdato a Torino. Nel 2013, con l’artista berlinese Thomas Kilpper, Ricciardo ha iniziato a raccogliere oggetti abbandonati dai migranti sulle coste della Sicilia: cose funzionali al viaggio, ma anche veicoli di identità e memoria, come passaporti e carte nautiche, fotografie di famiglia, diari, un campione della terra d’origine.
Nell’installazione Encounters (dal 2017) Ricciardo fa dialogare oggetti selezionati da questo archivio con oggetti fotografici della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz (KHI). Negli spazi della Fototeca gli oggetti della migrazione, nonostante la loro intrinseca fragilità, sviluppano per contrasto una forza monumentale: testimonianza materiale dell’esperienza anche tragica della migrazione, ma anche critica del potere dell’archivio. La frizione generata dagli accostamenti libera una serie di questioni di stringente attualità: a chi appartengono? Sono parte del patrimonio culturale? Quali sono le pratiche artistiche e curatoriali appropriate se si decide di raccoglierli, archiviarli, esporli, trasformarli?
Gli oggetti della migrazione sono importanti perché costituiscono un ponte virtuale verso le persone che hanno dovuto lasciarli nel loro viaggio attraverso il Mediterraneo verso l’Italia. Un momento focale del progetto è stato il laboratorio con i mediatori e le mediatrici del progetto Amir di Firenze (2022). Amir, accoglienza musei inclusione relazione, propone dal 2018 a Firenze e a Fiesole visite museali e passeggiate urbane condotte da persone con passato migratorio. I mediatori e le mediatrici di Amir hanno contribuito in maniera essenziale a comprendere la funzione degli oggetti, anche sulla base delle proprie storie di migrazione. Le loro riflessioni sono entrate nel libro e si intessono con frammenti di altre interviste e conversazioni tenute da Ricciardo con protagonisti e operatori della migrazione. Nella reiterazione dell’installazione proposta il 14 aprile 2023 le mediatrici e i mediatori di Amir prendono pubblicamente la parola riattribuendo vita agli oggetti.
Il concept book di Ricciardo ricrea lo spazio protetto delle visite guidate all’installazione per riflettere su temi e materiali sensibili. Attraverso una elaborata grafica e un ampio apparato di immagini a colori e documenti, il libro restituisce e amplifica i dialoghi iniziati intorno all’installazione, coinvolgendo una polifonia di voci. Questa opera aperta in lingua italiana e inglese rappresenta un contributo all’attuale discussione internazionale su migrazione e arte.
Numerosissime le autrici invitate a commentare e contestualizzare l’opera di Ricciardo: Anna Chiara Cimoli (Università degli Studi Bergamo), Anna S. Messner (Heinrich-Heine-Universität, Düsseldorf), Başak Şenova (Universität für angewandte Kunst, Vienna), Tiziana Serena (Università degli Studi Firenze), Angelika Stepken (già direttrice di Villa Romana, Firenze), Kylie Thomas (University College, Cork) e Eva M. Troelenberg (Heinrich-Heine-Universität, Düsseldorf).