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martedì 05 novembre 2024
"Il fondo Hautmann", nuova mostra online del Kunsthistorisches Institut in Florenz
05-06-2023
Dal 5 giugno 2023 la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut presenta una mostra online dedicata al suo fondo speciale “Hautmann”, dando la possibilità al vasto pubblico di conoscere un capitolo finora poco esplorato della storia della fotografia fiorentina.
Anton Hautmann (1821-1862) e la sua famiglia gestirono uno studio fotografico a Firenze e, successivamente, anche una galleria d’arte. I negativi su lastra di vetro, le stampe su carta, i disegni, le matrici e i frammenti d’archivio, le stereoscopie e gli album di proprietà degli Hautmann presentati nella mostra offrono una panoramica del lavoro della famiglia del fotografo. Inoltre, la mostra affronta le sfide del restauro e della conservazione che gli archivi fotografici come la Fototeca si trovano ad affrontare quando trattano un tale patrimonio storico.
Nato a Monaco di Baviera, Anton Hautmann proveniva da una famiglia di artisti. Dopo aver studiato all’Accademia delle Arti dellasua città natale, nel 1847 giunse in Italia, dove si stabilì come scultore a Firenze nel 1849. Nel 1858 Hautmann trasformò il suo laboratorio in uno studio fotografico e si specializzò nella fotografia di ritratto e nella stereoscopia. Lo Stabilimento Fotografico A. Hautmann & Co era attivo a Firenze, Fiesole, Pisa e Viareggio, ma anche nella zona a nord di Firenze, dove la famiglia possedeva una casa di campagna nel Mugello. Dopo la morte prematura di Hautmann, la moglie Elena e i figli Giovanni e Paolina continuarono, nella fase iniziale, a gestire lo studio fotografico di via della Scala. Nel 1880, Giovanni aprì in questi locali un negozio d’arte, che chiuse al più tardi nel 1906.
Il fondo Hautmann della Fototeca è costituito da un’ampia varietà di oggetti fotografici e d’archivio risalenti a un periodo di circa 80 anni. La parte più consistente si compone dinegativi su lastra di vetro acquisiti nel 2016, che si trovavano in condizioni di conservazione precarie. Sono stati restaurati più di mille negativi realizzati con il processo di lastra umida al collodio, alcune lastre di vetro alla gelatina d’argento, matrici di stampa, stampe su carta e numerosi materiali d’archivio. Nel 2019 sono stati acquistati un gruppodi stereoscopie e tre album fotografici di proprietà della famiglia Hautmann. In particolare, i negativi su lastra in vetro danno un’idea della varietà di soggetti e motivi fotografati: opere d’arte ed edifici, paesaggi, nature morte, ritratti in studio, animali e scene di vita di campagna di genere. Molti di questi soggetti sono elementi scenici di quadri di genere di pittori italiani con cui gli Hautmann erano amici. È possibile che alcune di queste fotografie servissero a scopi didattici e come modelli di studio per dipinti, sculture o disegni. Il materiale negativo fornisce anche informazioni sulle pratiche fotografiche e di laboratorio diffuse nel XIX secolo, come il ritocco e la mascheratura. Un capitolo a parte è dedicato al restauro delle lastre di vetro dopo il loro arrivo alla Fototeca. Esso mostra le numerose fasi necessarie per conservare in modo responsabile il materiale fotografico storico. Ma sono proprio i negativi in via di decomposizione a far parte del progetto Impermanence della fotoartista berlinese Micaela Mau. Le sue fotografie utilizzano il fondo Hautmann per mostrare le strutture materiali alterate dai processi di decomposizione che creano nuovi e affascinanti paesaggi visivi.
Il Kunsthistorisches Institut in Florenz, fondato nel 1897, è un istituto della Società Max Planck dal 2002. Le sue attivitá di ricerca si concentrano sulle storie dell'arte e dell’architettura in una prospettiva transculturale, combinando ricerca storica innovativa con l’esame critico delle attuali sfide globali (urbanistica, ecologia, patrimonio culturale nell'Antropocene, futuro dei musei, digital humanities). L’istituto è particolarmente dedito a sostenere giovane studiosi e giovani studiosi da tutto il mondo. Per maggiori informazioni: www.khi.fi.it
La Fototeca è una delle più importanti collezioni di fotografia documentaria sull’arte e l’architettura italiana. Come istituzione di ricerca e laboratorio, svolge un ruolo importante nel dibattito internazionale e transdisciplinare sulla funzione degli archivi fotografici nella ricerca e nelle società del XXI secolo. I suoi compiti quotidiani, come le campagne fotografiche, la catalogazione e la digitalizzazione, sono inseparabili dalle sue attività scientifiche. Con i suoi progetti, conferenze, workshop e pubblicazioni, la Fototeca contribuisce attivamente alla vita accademica dell’Istituto.La collezione, che attualmente conta circa 630.000 fotografie, si è sviluppata seguendo il profilo scientifico dell’Istituto. La loro conservazione e il loro ampliamento, così come la ricerca sulle sue strutture e i fondi storici, sono tra i compiti essenziali della Fototeca. Essa si è affermata come centro di ricerca archivistica e fotografica internazionale, in cui la fotografia è al centro dell’attenzione come oggetto materiale. Per maggiori informazioni: www.khi.fi.it/it/photothek/index.php