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domenica 22 dicembre 2024
"Luce", l'installazione di Antonio Signorini nel cortile dell'Anagrafe di Palazzo Vecchio
01-08-2024
Dopo il successo di “Attraverso”, la mostra con opere monumentali di Antonio Signorini che il Comune di Firenze ha ospitato nel centro storico nel 2022, torna a Firenze l’artista toscano con una donazione importante alla città: l’opera Luce, raffigurante il volto di un bambino, dunque l’innocenza, realizzata in bronzo dorato e foglia d’oro e realizzata appositamente per la città di Firenze.
“Un’opera che raffigura l’infanzia, la purezza, la speranza. Lo sguardo rivolto al futuro. E questo – spiega la sindaca Sara Funaro – dimostra come Palazzo Vecchio possa accompagnare, attraverso l’arte i fiorentini che vengono a visitare il Palazzo, le persone che ci lavorano ed i turisti. Ringrazio Antonio Signorini che ha donato l’opera. Il percorso iniziato con l’artista è partito da lontano, prima con le osposizioni in piazza Strozzi, oggi a Palazzo Vecchio con un’opera che rappresenta la luce, i bambini e lo sguardo verso il futuro. Un significato simbolico importante”.
“Antonio Signorini sta facendo un percorso con la città. Le opere di questo artista – aggiunge l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini – hanno abitato e percorso degli spazi cittadini. In questi anni Firenze si è messa in rapporto con la contemporaneità. È impegnativo, è sfidante. È sempre difficile perché Firenze ha una storia che ha parlato e parla al mondo ma, proprio per questo, pensiamo sia importante accettare la sfida del tempo presente: far parlare i temi della città con quelli del presente, con quelli dell’infanzia, con quelli della contemporaneità, con la luce e con la voglia di futuro e di arte”.
Antonio Signorini è conosciuto per le sue sculture sottili e ieratiche, maestose e sacrali, poste costantemente a confronto con identità e spazi dai quali far scaturire un dialogo sempre nuovo, ricco di suggestioni estetiche e culturali. Questo è accaduto anche ad ampie latitudini, da Miami in Florida a città fortemente evocative come Dubai negli Emirati Arabi, Riyad in Arabia Saudita, Beirut in Libano e Istanbul in Turchia, che compongono la geografia, anche culturale del Medio Oriente, storicamente caratterizzato da un ampio, quanto imprescindibile, patrimonio culturale nella storia delle civiltà, di cui è la culla.
Dall’incontro con la cultura rinascimentale e antica di Firenze, magnificente città toscana che da oggi ospita a Palazzo Vecchio “Luce”, nasce da oggi un confronto straordinario tra la scultura dell’artista e uno tra i più importanti patrimoni storico-artistici al mondo.
Per Antonio Signorini l’installazione permanente della sua opera “Luce” nel terzo cortile di Palazzo Vecchio rappresenta un progetto culturale prezioso e unico e un traguardo importante.
“Esporre perennemente una mia opera all’interno di Palazzo Vecchio a Firenze va oltre ogni sogno che avrei potuto immaginare quando ho intrapreso il difficile cammino della scultura. Sin da bambino, visitando questa piazza, mi emozionavo profondamente pensando agli uomini che avevano arricchito con le loro opere questa meravigliosa città. Firenze, culla dell’arte, esempio per la scultura, pittura e l’architettura, patria dei più grandi uomini d’ingegno, è una città unica al mondo”, dichiara Antonio Signorini.
“Luce” raffigura il volto di un bambino, dunque l’innocenza, è una figura il cui sguardo – rappresentato dall’artista come uno spazio interno e interiore su cui è collocata simbolicamente una foglia d’oro - è pura luce e richiama l'ingenuità, l'apertura e la fiducia nel futuro, in quella proiezione temporale che appartiene all’uomo e soprattutto al bambino. “Luce” invita a mantenere viva la capacità di guardare al mondo con stupore e speranza.
Firenze ancora oggi è un esempio per il mondo dimostrando di continuare a credere nell'arte e a mantenerla viva senza mai fermarsi. L’arte è bellezza, favorisce l’unione e porta speranza per il futuro, creando un ponte tra culture e generazioni grazie al suo linguaggio universale che sancisce i valori dell’umanità tutta con la capacità dell’uomo di creare e sognare.
Antonio Signorini, artista toscano, vive e lavora tra Firenze, Londra e Dubai. Le sue opere sono il risultato della sua continua e appassionata ricerca nella storia delle antiche civiltà, alle radici dell’uomo e agli albori della società con i suoi riti e i suoi culti, con la nascita del pensiero e della fede, e con lo sviluppo delle capacità intellettive dell’uomo che caratterizzarono la formazione della società primitiva e l’evoluzione antropologica.
Ma se su queste radici si basa la ricerca e la passione che ha portato lo scultore a costruire le sue figure che sembrano arrivare da un mondo lontanissimo, è l’artista stesso che le colloca nel suo tempo e le caratterizza come immagini che compiono, invece, un viaggio tutt’altro che finito. Un viaggio estetico composto dagli stilemi figurativi tipici di Signorini, che in taluni casi riconducono alla straordinaria suggestione di opere quali l’Ombra della sera, emblematico capolavoro etrusco del Museo Guarnacci di Volterra, o alla fragilità di alcune figure filiformi di Giacometti che rievocano, anch’esse, le forme dei bronzetti preistorici.
Ma non solo al viaggio nel passato guardano le emblematiche figure di Antonio Signorini. Piuttosto sono figli, al contempo, del passato, del presente e del futuro. Non hanno volto, non hanno maschere e non possiedono uno sguardo. Ma accade che, guardandole, quella cavità che caratterizza il fronte delle figure riassuma in un tratto solo la poetica di Signorini che, con l’idea di un volto, o ciò che possiamo immaginare o intuire da questa forma singolare, riesce ad addensare un passato misterioso, un presente illusorio e un futuro inesplorato. Come a raccontare l’essenza stessa della vita dell’uomo in tre soli passaggi, e così come è “Luce” che da oggi arricchisce Palazzo Vecchio a Firenze.