“Non voltarti, se mi vuoi viva, non guardarmi». Potrebbero essere state queste le parole di Euridice, l’amata di Orfeo, quando i due stavano quasi per varcare la porta degli inferi per tornare nel regno dei vivi. Questo celebre mito archetipo, raccontato da Ovidio nelle “Metamorfosi”, mette in luce tutta la potenza della musica, capace di rafforzare l’amore e donare nuova vita.
Euridice, morsa da una serpe mentre sfuggiva agli assalti di Aristeo, cade a terra senza vita. All’improvviso, laddove regnava l’armonia frutto del canto di Orfeo, scende un silenzio doloroso, insopportabile, che si riempie del suo pianto. È in questo momento che decide di sfidare l’impossibile: scendere nel regno dei morti per tentare di riportare in vita la sua amata. Orfeo non ha altre armi da contrapporre ad Ade e Persefone, gli dei degli inferi, che la sua lira e il suo canto. Sceso laggiù, imbraccia lo strumento e canta.
La lira, associata ad Apollo, dio del sole e delle arti, nel mondo antico rappresentava quell’ «aspetto della vita e dell’anima greche che si dice solitamente apollineo: una miracolosa alchimia di saggia moderazione, armonioso controllo ed equilibrio della mente» (Curt Sachs). Infatti, il gesto di pizzicare quelle corde, di metterle in vibrazione con arte, significava la capacità di mettere in moto l’universo, accordandosi, in qualche modo, all’armonia creata dagli dei.
Racconta ancora Ovidio che, mentre Orfeo negli Inferi canta, le anime esangui iniziano a piangere e tutto attorno si desta una commozione rara e sconosciuta negli abissi e persino la regina delle tenebre cede. Orfeo dunque sfida la morte e la vince, grazie alla sua musica che porta in sé quell’armonia dell’universo alla quale nemmeno nel regno di Ade possono restare indifferenti.
L'Inaugurazione avrà luogo Venerdì 13 Settembre 2024, alle ore 19.30, in via Borgo Ognissanti 77r, Firenze. Durante la serata inoltre sarà offerto un cocktail di benvenuto mentre musicisti jazz suoneranno dal vivo, animando la serata e creando un felice connubio tra Arte e Musica.